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Oggi voglio raccontare una storia edificante, ma edificante davvero.
Come sapete (anche se forse non tutti lo sanno) il 14 marzo 2019 in una cerimonia di grande spicco presso il giardino Rosa Balistreri (ex-Roseto), si è svolto l'evento "21 Madri Costituenti della Repubblica Italiana" nel quadro di un'intera giornata alla memoria delle 21 Madri Costituenti della Repubblica Italiana, promossa da A.N.D.E. Palermo e dall'Associazione Toponomastica Femminile.
I nomi delle 21 “madri costituenti” sono stati ricordati con delle targhe che sono state apposte sui gradini dell'Anfiteatro del Giardino “Rosa Balistreri” che è stato a loro dedicato (assumendo la denominazione di "Anfiteatro Donne della Costituzione") in una cerimonia pubblica alla presenza dell'allora sindaco della Città di Palermo Leoluca Orlando, di altri rappresentanti delle Istituzioni, del Dirigente del Settore Toponomastica del Comune, Michelangelo Salamone.
Questo l'antefatto.
Ma veniamo a ciò che mi ha colpito.
L'altro giorno, come faccio spesso al mattino, mi sono ritrovato a passeggiare nel giardino de Il Roseto (oggi dedicato a Rosa Balistreri).
Una bella giornata, non c'è che dire, con un bel sole e il cielo azzurro, percorso da nuvolette bianche.
Forse, proprio perché i raggi del sole nascente piovevano sul giardino, ho intravisto un luccichio proveniente dalla recinzione metallica che delimita il giardino tutt'attorno.
Mi sono avvicinato, incuriosito.
Di cosa si trattava?
D'una targa metallica!
Ed era - come ho scoperto accostandomi ancor di più - proprio una delle 21 targhe dedicate alle madri costituenti.
Ero là, esattamente alle spalle dell'anfiteatro.
Quindi, con il cuore in gola, ne ho disceso a balzi gli spalti, mi sono girato, abbracciando in una visione d'insieme l'intero anfiteatro.
Ebbene, delle 21 targhe commemorative, ne rimaneva al suo posto solo una, più l'altra che se ne stava infilata tra le sbarre dell'inferriata, due sopravvissute, 19 mancanti all’appello delle quali - come unica traccia della loro esistenza - rimaneva soltanto la superficie increspata dai resti della colla con cui erano state originariamente fissate.
Sono andato dai guardiani-giardinieri e ho chiesto loro cosa fosse accaduto alle targhe.
Uno di loro mi ha risposto: "Sono stati i picciuttieddi! Le hanno messe solo con la colla! Dovevano imbullonarle! Basta che di una si stacca un angolo e subito la scippano!"
È vero! Le hanno tolte via tutte, all’infuori di una.
Ma è una risposta debole, la sua: loro - i guardiani - dove sono? Dove erano quando lo scempio è stato compiuto? Non avrebbero avuto il dovere di controllare e di fermarli?
Hanno segnalato ciò che accadeva agli uffici preposti?
In ogni caso, il Giardino del Roseto è uno di quelli per i quali vige l'orario di chiusura notturno e, quindi, l'idea di vandali notturni che abbiano agito non attenzionati, non visti e non sentiti, è alquanto improbabile.
La rimozione delle targhe è stata portata avanti quasi sicuramente, mentre il personale era presente, ma - evidentemente - distratto.
Mi sembra che, nell'indifferenza generale, sia stato perpetrato un crimine molto grave, di annientamento e distruzione di un allestimento dall'elevato valore simbolico.
Un simbolicidio, dunque.
Ma nello stesso tempo - poiché le targhe rimosse ricordavano le 21 madri costituenti - si è trattato anche, a tutti gli effetti, d’un femminicidio, anche se soltanto metafisico e senza spargimento di sangue.
Un'azione casuale o premeditata?
E poi, perché nessuno è corso ai ripari?
Perché le targhe non sono state ripristinate?
Insomma, cose che succedono a Palermo!
Ed è grave il fatto che ciò sia accaduto nell’indifferenza generale dei cittadini e non solo degli amministratori.
Non abbiamo speranze!
Non riusciamo mai a vedere la luce in fondo al tunnel!
Ci riusciremo mai a venire fuori nella luce?
Quando cambierà questo andazzo, se mai potrà cambiare?
#femminicidio
#madricostituenti
#andepalermo
#associazionetoponomasticafemminile
#toponomasticafemminile
#avvistamenti
(foto di Maurizio Crispi)
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Le 21 donne della Costituente | giovani.camera.it
Il 1° febbraio 1945, a guerra ancora in corso, viene adottata la prima norma che estende il diritto di voto alle donne: si tratta di un primo passo che riconosce alle italiane il "diritto di ...
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Romano Cappelletto e Angela Iantosca, Ventuno. Le donne che fecero la costituzione, Edizioni Paoline, 2022
Dalla prefazione di Livia Turco:
“È molto bello sentirle parlare in prima persona della loro vita e delle battaglie sociali e politiche che hanno condotto.leggere questo libro e come sentire direttamente la loro voce, vedere il loro viso, il loro sorriso. Sono donne che provengono da storie politiche e culturali diverse, ma tutte hanno partecipato alla lotta partigiana e antifascista. Sentono, dunque, vivissimi nel loro cuore e nella loro mente i valori della libertà, della giustizia sociale, della democrazia, che sono anche la sfida di un mondo nuovo da costruire, in cui le donne devono essere protagoniste”.
Chi sono le ventuno donne che hanno contribuito all’elaborazione della Costituzione italiana? Quali sono le loro storie, la provenienza, le battaglie che hanno portato avanti, sacrificando spesso la vita privata e la propria famiglia in nome di un bene comune? Questo libro prova a raccontarlo attraverso le loro stesse voci, con una narrazione in prima persona che restituisce ai lettori la passione di chi ha partecipato alla ricostruzione di un Paese appena uscito da una devastante guerra. Il testo, rivolto agli studenti delle scuole secondarie di I e II grado, intende ricordare quelle figure, spesso dimenticate, che hanno lottato senza mai tirarsi indietro e mostrare quanta strada ci sia ancora da fare, oggi, per attuare i princìpi e le battaglie di ieri.
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21 Madri Costituenti della Repubblica Italiana
Il 14 marzo, alle ore 09:00, presso il giardino Rosa Balistreri, si svolgerà l'evento "21 Madri Costituenti della Repubblica Italiana" - Comune di Palermo
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Giardino Balistreri, l'anfiteatro sarà intitolato alle madri costituenti della Repubblica
A loro va il merito di aver fissato nella Costituzione italiana i principi della non discriminazione delle donne. I 21 nomi saranno apposti sui gradini. La cerimonia è il programma il 14 marzo. Gli
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