Un'avventura onirica di un anno fa circa, mai riportata su questo blog.
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Sono in viaggio in auto
Non da solo
Ci sono altri tre con me
Il viaggio è lungo
Stiamo attraversando gli States coast to coast
Io non guido mai, dormo la più parte del tempo
Ogni tanto mi risveglio, farfuglio qualche frase incoerente e sprofondo di nuovo nel sonno più profondo
Viaggiamo lungo la mitica Route 661 e, quindi, attraversiamo di tanto in tanto cittadine, borghi e agglomerati di costruzioni
Giungiamo, infine, in una piccola città di uno sperduto stato centrale e qui ci fermiamo perché dobbiamo partecipare ad uno stage di una settimana, organizzato dal “Centro di Spiritualità Mormonica in tempi post-apocalittici e dis-integrati”
Parcheggiamo e usciamo fuori dall’auto, stiracchiando le membra anchilosate dopo tanto andare
Siamo davanti ad un gigantesco edificio squadrato costruito senza grazia, un atrio faraonico, delimitato da ampie vetrate che lasciano irrompere all’interno la luce del sole
Qui, nell’atrio, ci sono centinaia di persone apparentemente indaffarate
Si muovono tutti, come onde mosse da raffiche impazzite di vento
All’ingresso, un addetto - dopo aver visionato le nostre credenziali - consegna a ciascuno di noi un biglietto dove è scritto un codice alfanumerico che ci consentirà di raggiungere i nostri rispettivi alloggi
A questo punto ci separiamo e non li vedrò più questi miei compagni di viaggio
Imbocco una fuga di scale e salgo al primo piano
Qui c’è un lungo corridoio dove si aprono degli stanzoni adibiti a camerate
Anche qui tanta gente indaffarata, in movimento incessante
Vado avanti cercando di capire dove devo dirigermi
Passando davanti alle porte aperte, intravedo lunghe file di letti con la struttura metallica, come quelli ospedalieri, e altre stanze dove si scorgono file di lavabi e di latrine addossati a pareti rivestite di piastrelle bianche
Vedo uno uscire da uno degli stanzoni
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È barbuto come un sant’onofrio peluso2, indossa una camicia da boscaiolo a quadrettoni colorati e sandali francescani
Gli porgo il mio pizzino, cercando di formulare una domanda coerente, ma quello - prima che io possa completare la frase - mi strappa il pezzetto di carta dalla mano e, sventolandolo davanti a sé, rientra nello stanzone, sbirciando al tempo stesso le pareti
Io che l’ho seguito mi accorgo allora che in corrispondenza di ciascun letto, sul muro, è attaccato un biglietto analogo
Il tipo barbuto mi indica un letto, finalmente, emettendo un suono gutturale
É quasi alla fine della fila di letti, addossato ad un finestrone, da cui è separato da un unico letto
Quello mi fa capire che quello è il suo letto e che, dunque saremo vicini di giaciglio, e non solo
Vorrei sdraiarmi per riprendermi dalla fatica e dallo spaesamento, ma mi accorgo di aver dimenticato lo zainetto in auto con tutti i miei effetti e che, prima di ogni altra cosa, devo andare a recuperarlo
Quello mi dice: “Vai tranquillo! Rimango qui ad aspettarti! Io in questo stage sarò il tuo tutor”
Matri mia santissima!
Per tutta la settimana mi dovrò sciroppare questo Sant’Onofrio Peluso!
Forse, non sono ancora pronto per questo
(Dissolvenza)
Piano Aci, 26 febbraio 2022
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Note
1. La United States Route 66 (meglio nota come Route 66 o Strada Madre) fu una delle prime highway federali statunitensi (strada a carattere nazionale), aperta l'11 novembre 1926 (anche se fino all'anno seguente non furono installati tutti i cartelli indicatori), che originariamente collegava Chicago alla spiaggia di Santa Monica attraversando gli stati di Illinois, Missouri, Kansas, Oklahoma, Texas, Nuovo Messico, Arizona e California, su una distanza complessiva di 3 755 chilometri (cioè 2 333 mi). Usata per la migrazione verso ovest, specialmente durante il dust bowl, supportò l'economia delle comunità attraverso le quali passava: le popolazioni prosperarono per la crescente popolarità della strada, ed alcune di queste combatterono tenacemente per tenerla in vita dopo la nascita del nuovo Interstate Highway System, ma fu ufficialmente rimossa dal sistema delle highway nel 1985, quando - assieme alle altre - fu rimpiazzata dallo Interstate Highway System. La strada esiste attualmente con il nome di historic Route 66 ed è così tornata sulle mappe in questa veste (Wiki). È stata celebrata nelle narrazioni della Beat generation è, in particolar dal romanzo cult di Jack Keoruac, On the Road.
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2. Onofrio, o Noferi, dal greco Onnóphris cioè "colui che è sempre felice", dal copto Uenofere (... – IV secolo), è stato un anacoreta vissuto nel deserto egiziano, considerato santo e commemorato il 12 giugno. Secondo la leggenda, Onofrio era figlio di un re, a lungo desiderato, ma che, appena nato, fu indicato da un demonio come figlio di una relazione adulterina della regina: sottoposto alla "prova del fuoco", ne sarebbe uscito indenne. Si isolò, dedicandosi alla vita eremitica ancor molto giovane. Il vecchio vescovo e monaco egiziano Pafnuzio, desideroso di conoscere la vita degli anacoreti del deserto, lo incontrò e trascorse con lui gli ultimi giorni di vita di Onofrio cui dette sepoltura in una grotta. Pafnuzio riportò la sua esperienza nel libro La Vita che ebbe larga diffusione in Oriente, dando l'avvio al culto di sant'Onofrio che si estese per tutta l'Asia minore. Sant’Onofrio è rappresentato con una iconografia davvero poco attraente: un vecchio magrissimo, dalla pelle rinsecchita e scurissima e due occhi incavati dentro le orbite; il viso incorniciato da lunghissimi capelli bianchi e fluenti che si confondono con un altrettanto lunga barba che ricopre il corpo nudo coperto da foglie; tra le mani protese tiene un voluminoso rosario.
Preghiera a Sant'Onofrio Pilusu
Santu Nofriu pilusu, pilusu
Tuttu amabili e amurusu
Pi' li' vostri santi pila
Fascitimi stà grazia
Diccà a stasira.
Santu Nofriu pilusu, pilusu
Lu me curi è tuttu cunfusu
Pi li vostri santi pila
Fascitimi stà grazia
Diccà a stasira.
Santu Nofriu pilusu,pilusu
Misi un muranu n'to pirtusu
Pi li vostri santi pila
Fascitimi truvari chiddu ca pirdivi
Diccà a stasira.
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