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17 ottobre 2022 1 17 /10 /ottobre /2022 07:31

Sono da qualche parte al mare
Siamo in molti, tanti, troppi, tutti stipati sotto un ombrellone minuscolo
Vanno avanti le solite ed ordinarie attività balneari
Poi, tutti vanno via
ed io rimango assieme ad un bimbo di quattro o cinque anni
Che sia mio figlio?
Non lo so.
Se lo è, non ne ho memoria
Piange, è agitato, non la smette mai
Ha il volto arrossato per lo sforzo ed è tutto sudato
Lo prendo in braccio, cercando maldestramente di consolarlo

Abbandono quell'ombrellone e quell'ombra striminzita e surriscaldata,
per entrare in un vasto appartamento ombroso
una fuga lunga ed interminabile di stanza ampie e riccamente arredate,
con oggetti antichi e raffinati pezzi di mobilia
Non c'è nessuno
All'inizio sembra proprio disabitato, anche se in perfetto ordine
Questo appartamento me ne ricorda un altro
di cui talvolta ho sognato,
consistente in un'enorme, faraonica, fuga di stanze
che non finisce mai, poiché ad un certo punto
si trasforma in una sua immagine speculare
e questa, a sua volta, dà vita ad un'ulteriore immagine speculare
e, in questo gioco di specchi, si procede 
all'interno di quella dimora all'infinito
senza mai poterne venire fuori
Qui, in questa caverna di Aladino, cerco di fare giocare il bimbo che è con me,
prestando attenzione a che egli non rompa
nessuno degli oggetti preziosi che vi sono contenuti
Ma è inevitabile che faccia dei rumori
E, improvvisamente, compare una donna
Sembra una governante o una custode
Mi invita a cercare di fare silenzio
e poi mi dice che stanno tutti riposando,
poiché è l'ora della siesta
Tutti chi?, chiedo io in un sussurro
Ma il professore e tutti i suoi ospiti!, fa lei quasi dicendo un'ovvietà,
mostrandosi stupita che io non sappia
Il Professore!, qualcosa di vago mi s'accende in testa
Forse so di chi si tratta!
Che non sia quel grande personaggio che ho conosciuto in passato
e che ha impresso una forte impronta in me?
Grande cultura e grandissima intelligenza, umanità anche,
ma contornato da una coorte di personaggi ambiziosi
e non sempre alla sua altezza, culturalmente parlando
Sono emozionato e, al tempo stesso, imbarazzato
per essere penetrato nella sua dimora,
insalutato ospite e, per di più, con un bimbetto
che con le sue frigne può disturbare l'atmosfera del cenobio
A poco a poco ecco comparire gli ospiti,
sbadiglianti senza alcuna solennità
e strascicando piedi pantofolati
E poi Lui
Sì, lo riconosco! Vorrei prostrarmi ai suoi piedi
Dirgli: Eccomi qui, Maestro, sono tornato!
Ma Lui rimane distante,
non mi ha visto, o forse mi ha visto di sottecchi
e mostra di non vedermi
E attorno a lui si agita la folla dei suoi Seguaci,
non tutti di animo puro
Il mio bimbo (sì è proprio il mio!)
è l'unico essere in tenera età
in questo consesso di adulti gravi e pensosi,
anche se non solenni 
per via delle nebbie del riposino pomeridiano
Ed io sono alle prese con lui,
desideroso di tenerlo a bada,
di distrarlo e renderlo contento,
ma anche evitando che rompa qualcuno dei tesori
che adornano le stanze
C'è una grande vasca in una stanza
illuminata da una grande finestra a  soffitto
e qui crescono papiri e grosse carpe screziate
si agitano senza tregua
Il bimbo casca nell'acqua
a faccia in giù
Cerco di riprenderlo, ma faccio fatica
E poi quando lo tiro su
è un peso morto
Mi accorgo con orrore che la parte superiore della sua testa
è scoperchiata, come dopo un'autopsia,
e che si intravedono le circonvoluzioni cerebrali
nascoste sotto le pie membrane
Cerco di rianimarlo, ma senza alcun risultato
Solo in quel momento gli ospiti sembrano perdere la loro flemma olimpica
per iniziare ad agitarsi

Mi ritrovo alla guida di un'ambulanza
che sfreccia con la sirena in funzione
verso un ospedale
e penso che andrà tutto bene

 

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Come sono arrivato qui

DSC04695.jpegQuesta pagina è la nuova casa di due blog che alimentavo separatamente. E che erano rispettivamente: Frammenti. Appunti e pensieri sparsi da un diario di bordo e Pensieri sparsi. Riflessioni su temi vari, racconti e piccoli testi senza pretese.

Era diventato davvero troppo dispendioso in termini di tempi richiesti alimentarli entrambi, anche perchè nati per caso, mentre armeggiavo - ancora alle prime armi - per creare un blog, me li ero ritrovati ambedue, benchè la mia idea originaria fosse stata quella di averne uno solo. Infatti, non a caso, le loro intestazioni erano abbastanza simili: creatone uno - non ricordo quale dei due per primo - lo ho "perso" (per quanto strano ciò possa sembrare) e mi diedi alacremente da fare per ricrearne uno nuovo. Qualche tempo - nel frattempo ero divenuto più bravino - il blog perso me lo ritrovai).

Ohibò! - dissi a me stesso - E ora cosa ne faccio?

La risposta più logica sarebbe stata: Disattiviamolo!. E invece...

Mi dissi: li tengo tutti e due. E così feci. E' stato bello finchè è durato...

Ma giocare su due tavoli - e sempre con la stessa effcienza - è molto complicato, ancora di più quando i tavoli diventano tre e poi quattro e via discorrendo....

Con overblog ho trovato una "casa" che mi sembra sicuramente più soddisfacente e così, dopo molte esitazioni, mi sono deciso a fare il grande passo del trasloco, non senza un certo dispiacere, perchè il cambiamento induce sempre un po' di malinconia e qualche nostalgia.

E quindi ora eccomi qua.

E quello che ho fatto - ciò mi consola molto - rimane là e chiunque se ha la curiosità può andare a dargli un'occhiata.

 

Seguendo il link potete leggere il mio curriculum.

 

 


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