/image%2F1498857%2F20220816%2Fob_2a6141_de-chirico.jpg)
Ho ritrovato, sfogliando le "memorie" di Facebook, la trascrizione di questo sogno del 16 agosto 2014, che, a suo tempo, trascrai di riprodurre anche sul blog. Anche a distanza di 8 continua a piacermi. Rispolverare vecchi scritti, attraverso Facebook è bello poichè ci si ritrova davanti a cose trascritte secoli prima (per dire) e di cui ci si era dimenticata l'esistenza. Nello stesso tempo, davanti al passato che riemerge in forma sdcritta (dunque in qualche modo congelato) ci si ritrova a sperimentare una sensazione di straniamento, anche perchè ciò che riemerge è totalmente decostestualizzato ed espurgato di tutte le contingenze che hanno preceduto o seguito quel fatto/sogno di cui si parla. Posso supporre che, essendo il giorno prima della pubblicazione di questa nota, Ferragosto, mi fossi trovato a fare una lunga passeggiata per le vie di Londra (il 2014 è, infatti, uno dei miei "anni inglesi".
Ma le reazioni di sopresa mi portano a pensare:
Sono stato veramente io a scrivere questo?
No, non ci posso credere!
Sì, ci si ritrova a sperimentare reazioni di questo tipo.
E, talvolta, si rimane anche piacevolmente sorpresi.
Nel deserto il vento incessante
soffia furioso, sollevando nugoli di sabbia
che pungono la pelle come sottili pungiglioni
di invisibili vespe
C'è una sala conferenze,
Un'enorme cubo di pietra e cemento,
nel cuore della distesa di sabbia
dove giungo dopo una lunga camminata
All'interno, l'atmosfera è fresca,
grandi drappi di stoffa spessa,
inzuppata d'acqua,
pendono dalle pareti
e coprono finestroni e porte,
dando il necessario refrigerio
(come si faceva con le stanze dello scirocco di un tempo antico)
La sala è gremita di studenti
che discutono delle strutture narrative
con un professorone, che se ne sta
assiso su di un'alta cattedra,
quasi fosse un trono,
A turno, qualcuno si alza per fare il suo intervento,
tenendo in mano la copia di un libro,
sempre eguale
come se fosse una Bibbia o un testo di riferimento,
in modo tale che la copertina sia ben visibile a tutti,
e ciò per esprimere muta fedeltà ad un testo
e prova di assoluta ortodossia
Da lontano, però, non riesco a leggerne il titolo
I volti dei partecipanti non hanno lineamenti
sono lisci come palle da bigliardo,
senza occhi, naso, bocca, orecchie
niente
Eppure parlano,
ma con la rigidità degli automi,
inquietanti
La loro voce fluisce direttamente
nel mio cervello, senza suono
Mi ritrovo a discutere
in un anfratto scuro della sala
con un giovane docente
Nella conversazione mi accaloro
e finisco con l'alzare il tono della voce,
per rendermi conto, pieno di imbarazzo,
che la conferenza è ancora in corso
A differenza della voce degli altri,
la mia voce rimbomba come un tuono
Sto arrecando disturbo
le mie parole hanno interrotto gli interventi
e centinaia di facce mute e cieche si sono girate
a fissarmi,
impassibili volti di pietra
e mi assordano con le loro voci mute,
rimproverandomi con sdegno
Dopo, mi ritrovo a camminare lungo una pista appena tracciata
nella sabbia mobile
e nella distanza cominciano a vedersi dei filari di palme
e, sparse qua e là,
capanne costruite di fango compresso
e per tetto una tessitura di foglie intrecciate
Parcheggiato, davanti ad una di esse
c'è un grande trabbicolo a forma di bicicletta
predisposta in modo tale che il telaio regga
una poltrona super-comoda da cui pedalare
- una sorta di bici-poltrona-cammelliforme -
e fornita di gadget e dispositivi altrettanto fantasiosi
che consentono all'utilizzatore del trabiccolo
di fare diverse cose mentre è in viaggio
Tutt'attorno ci sono altri veicoli a due ruote,
altrettanto fantasiosi
che sembrano in procinto di partire
per un grand raid desertico
per la corsa più pazza del mondo
E sono sempre in compagnia del docente universitario,
quello della conversazione accalorata,
ma adesso parliamo dei regimi dei venti desertici
e del motivo per cui soffiano sempre senza sosta,
cambiando direzione
nelle diverse ore del giorno
Io espongo una mia teoria che reputo fondata
E poi, basta! Siamo arrivati al capolinea e alla fine del sogno!
/image%2F1498857%2F20220816%2Fob_8d0bb5_bici-poltrona.jpg)