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4 luglio 2022 1 04 /07 /luglio /2022 06:43
L'ultima missione di Gwendy

L'ultima missione di Gwendy (titolo originale: Gwendy's Final Task, nella traduzione di Luca Briasco), scritto a quattro mani da Stephen King e Richard Chizmar e edito neel 2022 da Sperling&Kupfer (Collana Pandora), é il terzo ed ultimo volume della saga di Gwendy, facendo seguito a "La scatola dei bottoni di Gwendy" e a "La piuma magica di Gwendy".
Gwendy è stata nominata custode della magica "scatola dei bottoni" da un certo (e misterioso) Mr Farris, per la prima volta quando aveva appena dieci anni e, successivamente, quando già si affacciava ad una carriera di scrittrice di successo.
La scatola dei bottoni regola in qualche modo il destino del mondo: premere i suoi diversi bottoni (di colore differente, uno per ciascun continente) puoi causare in parti diverse del mondo disastri e tragedie immani (che - chi sa come - accadono in base alle visualizzazioni di colui che preme il bottone). Ma vi è anche un bottone, quello rosso, che potrebbe realizzare i desideri più malvagi di colui che lo preme, mentre quello nero, se pressato, potrebbe causare la distruzione della Terra e forse perfino dell'intero Universo.
In qualche modo perverso, la scatola dei bottoni è uno strumento che potrebbe assecondare i desideri di colui che la ha in custodia.
La scatola, inoltre esercita, un potere su chi la tiene con sé e, sottilmente, potrebbe condurlo a premere il bottone sbagliato.
Ma, nello stesso tempo, è dotata di due dispositivi per alleviare la tensione del suo custode e per gratificarlo.
Si tratta di due levette: premendo una di esse esce dalla scatola un cassettino che dispensa un cioccolatino buonissimo con le fattezze di un animale via via diverso, mentre azionando l'altra si ottiene un dollaro d'argento di antico conio.
Farris di tanto in tanto ha bisogno di reclutare un aiutante, quando il peso di tenere con sé la scatola dei bottoni si fa per lui eccessivo. E' così che Gwendy viene reclutata la prima volta, perchè egli - dopo averla a lungo osservata - ritiene che - malgrado la giovane età - abbia la saggezza necessaria per poterla gestire.
Ora che Gwendy ha raggiunto quasi i 65 anni (siamo nel 2026) ed è senatrice al congresso degli USA, Farris si manifesta nuovamente, per la terza volta. E' vecchio e stanco, deperito. E affida a Gwendy per la terza volta il pericoloso oggetto, dicendole che i custodi precedenti sono tutti morti, poichè la scatola aveva assunto troppo potere nei loro confronti, inducendoli a fare delle cose che non avrebbero dovuto (premendo i bottoni che non andrebbero mai toccati). Le dice anche che qualcosa è cambiato e che delle forze contrarie vogliono impadronirisi della scatola per alterare l'equilibrio dell'Universo.
Gwendy, controvoglia, viene ingaggiata per la sua ultima missione: in fondo, sente il forte richiamo del dovere, malgrado il peso di aver tenuto la scatola dei bottoni, la prima volta, per ben dieci anni di seguito. Ma forse, proprio per questo, Farris si è rivolto a lei.
Si tratta di portare la scatola dei bottoni nello spazio e distruggerla irrevocabilmente.
E qui comincia il racconto di quest'ultimo capitolo della saga di Gwendy.
La sua partecipazione, da civile, all'impresa spaziale si alterna al racconto della sua vita precedente sino al terzo incontro con Farris.
La sua impresa non sarà semplice, anche perchè Gwendy deve combattere con i sintomi incipienti di un Alzheimer che possono essere soltanto temporaneamente rallentati dai cioccolatini magici dispensati dalla scatola (non sempre, però, soltanto quando la scatola lo decide) ed anche con forze oscure che si oppongono alla sua missione.
Non dico altro, per non rovinare il piacere della lettura, ma come sempre nelle narrazioni kinghiane la parte fascinosa è l'affabulazione, la capacità di tessere storie che si agganciano alla trama principale.
In ogni caso, qui, riemergono molteplici temi di Stephen King, l'universo di Derry e quello di Castle Rock (due cittadine immaginarie del Maine) dove sono ambientate molte sue storie, ma anche quello dei malefici uomini in giallo (che - se non ricordo male - compaiono in "Cuori in Atlantide": "The low men in yellow coats") e gli elementi della saga della Torre Nera e del Re Rosso che costantemente attenta all'equilibrio dei mondi: insomma, per quanto in maniera sintetica, si dispiega nella narrazione tutta la cosmogonia kinghiana. E da questo punto di vista, essendo in gioco i massimi sistemi coinvolti nell'eterna lotta tra il Bene e il male, il mantenimento dell'equilibrio dell'intero Universo è pur sempre transitoria, poichè è prevedibile che possano esservi altri - e più subdoli - attacchi alla sua integrità.
Devo dire che le immagini finali del romanzo (non le descriverò) sono bellissime e commoventi e che mi è dispiaciuto commiatarmi da Gwendy, così come mi è accaduto con la scomparsa di scena del protagonista di "Elevation", uno dei più recenti (e brillanti) romanzi brevi di Stephen King.
Questa trilogia (soprattutto i suoi due primi capitoli) mi ha accompagnato nei primi due anni della pandemia.
Ah! Aggiungo qui che, nella narrativa di King e Chizmar, anche la attuale pandemia sarebbe stata causata da uno dei custodi "deboli" della scatola che avrebbe premuto sconsideratamente il tasto con il colore dell'Asia.
Il presente volume - come i due precedenti della "saga di Gwendy" - sono abbelliti da numerose illustrazioni. In questo caso quelle di Bob Baldwin e di Keith Minnion.

 

(Risguardo di copertina) Gwendy Peterson è tornata, e l'esito della battaglia tra Bene e Male è nelle sue mani.
Quando Gwendy Peterson aveva dodici anni, uno sconosciuto chiamato Richard Farris le consegnò una misteriosa scatola di mogano, da custodire con cura. Quell'oggetto dispensava dolcetti e vecchie monete, ma era molto pericoloso: premere uno dei suoi sette bottoni colorati poteva portare morte e distruzione. La scatola dei bottoni è ricomparsa a più riprese nella vita di Gwendy: diventata una scrittrice di successo e una figura politica in ascesa, ha dovuto di nuovo fare i conti con la tentazione costituita da quell'oggetto inquietante. Ora è il 2026, Gwendy Peterson ha sessantaquattro anni e a breve sarà il primo senatore in carica degli Stati Uniti a viaggiare su un razzo fino a una stazione spaziale. Il suo incarico, sulla carta, consiste nel monitoraggio climatico. Ma a nessuno sfugge la valigetta bianca con sopra la scritta materiale top secret che tiene ben stretta a sé. Il vero motivo del suo viaggio è lì dentro: una scatola di mogano che, ancora una volta, Gwendy deve proteggere a ogni costo dalle oscure forze del male che cercano di impossessarsene. È giunto il momento di portare a compimento la sua missione più importante e più segreta: salvare il mondo. E, forse, tutti i mondi possibili.
Stephen King e Richard Chizmar firmano l'atto finale della trilogia iniziata con La scatola dei bottoni di Gwendy e La piuma magica di Gwendy, un'avventura che tocca alcuni dei luoghi più iconici dell'immaginario kinghiano, da Castle Rock a Derry, e ne espande i confini oltre il pianeta terra.

 

Gli autori

Stephen King

Stephen King è autore di romanzi e racconti best seller che attingono ai filoni dell’orrore, del fantastico e della fantascienza, ed è considerato un maestro nel trasformare le normali situazioni conflittuali della vita – rivalità fra coetanei, tensioni e infedeltà coniugali – in momenti di terrore. Quando è ancora piccolo, sua madre deve far fronte a grandi difficoltà, perché il padre uscito di casa per fare una passeggiata non fa più ritorno. Nel 1962 inizia a frequentare la Lisbon High School e comincia a spedire i suoi racconti a vari editori di riviste, senza però alcun successo concreto. Conclusi gli studi superiori entra all'Università del Maine ad Orono, dove gestisce per un paio d'anni una rubrica all'interno del giornale universitario. Nel 1967 termina un primo racconto breve a cui fa seguito, qualche mese dopo, il romanzo La lunga marcia che riceve giudizi lusinghieri. Sottopone Carrie alla casa editrice Doubleday e ottiene un assegno di 2500 dollari come anticipo per la pubblicazione del romanzo.
A maggio arriva la notizia che la Doubleday ha venduto i diritti dell'opera alla New American Library per 400.000 dollari, metà dei quali spettano di diritto all'autore. Così, a ventisei anni, Stephen King lascia l'insegnamento per dedicarsi alla professione di scrittore. Da quel momento la sua carriera non avrà più interruzioni. Nel 1971 si sposerà con Tabitha, conosciuta due anni prima lavorando nella biblioteca dell'Università. Con un'operazione innovativa, il 14 marzo 2000 diffonderà esclusivamente su Internet il racconto Riding the Bullet. Nell'autunno dello stesso anno pubblicherà On writing: autobiografia di un mestiere, un'autobiografia e una serie di riflessioni su come nasca la scrittura. Tra i suoi libri più noti si ricordano Shining (1976; il film, del 1980, venne diretto da Stanley Kubrick); La zona morta (1979; versione cinematografica del 1983, per la regia di David Cronenberg); Christine la macchina infernale (1983; il film, dello stesso anno, è di John Carpenter); It (1986, il film è del 1990); Misery (1987; noto in Italia con il titolo Misery non deve morire, la pellicola è stata realizzata da Rob Reiner nel 1990), Mr Mercedes (2014). Tra gli altri ricordiamo: Cuori in Atlantide (2000), La casa del buio (2002), Notte buia, niente stelle (2010), Chi perde paga (2015), Fine turno (2016), The Outsider (2018), Elevation (2019), L'istituto (2019) e Later (2021). È del 2016 la nuova edizione aggiornata di Danse macabre, pubblicato da Frassinelli con l'introduzione e cura di Giovanni Arduino. A Stephen King è stata assegnata nel 2003 la National Book Foundation Medal per il contributo alal letteratura americana, e nel 2007 l'Associazione Mystery Writers of America gli ha conferito il Grand Master Award.

Richard Chizmar

 

Richard Chizmar è editore della casa editrice Cemetery Dance e redattore dell'omonima rivista, specializzata in particolare nel genere horror. Oltre a scrivere racconti, sceneggiature e a insegnare scrittura creativa, collabora da tempo con Stephen King ad alcune edizioni speciali dei suoi libri. Nel 2018 Sperling & Kupfer ha pubblicato il breve romanzo La scatola dei bottoni di Gwendy, scritto a quattro mani con Stephen King. Nel 2020 esce La piuma magica di Gwendy (Sperling & Kupfer).

La scatola dei bottoni di Gwendy

(risguardo di copertina) Gwendy Peterson ha dodici anni e vive a Castle Rock, una cittadina piccola e timorata di Dio. È cicciottella e per questo vittima del bullo della scuola, che è riuscito a farla prendere in giro da metà dei compagni. Per sfuggire alla persecuzione, Gwendy corre tutte le mattine sulla Scala del Suicidio (un promontorio sopraelevato che prende il nome da un tragico evento avvenuto anni prima), a costo di arrivare in cima senza fiato. Ha un piano per l'estate: correre tanto da diventare così magra che l'odioso stronzetto non le darà più fastidio. Un giorno, mentre boccheggia per riprendere il respiro, Gwendy è sorpresa da una presenza inaspettata: un singolare uomo in nero. Alto, gli occhi azzurri, un lungo pastrano che fa a pugni con la temperatura canicolare, l'uomo si presenta educatamente: è Mr. Farris, e la osserva da un pezzo. Come tutti i bambini, Gwendy si è sentita mille volte dire di non dare confidenza agli sconosciuti, ma questo sembra davvero speciale, dolce e convincente. E ha un regalo per lei, che è una ragazza tanto coscienziosa e responsabile. Una scatola, la sua scatola. Un bell'oggetto di mogano antico e solido, coperto da una serie di bottoni colorati. Che cosa ottenere premendoli dipende solo da Gwendy. Nel bene e nel male.

«Gwendy ci sta a cuore. A dire il vero, io in un certo senso me ne sono innamorato, e mi fa davvero piacere che sia tornata per una nuova avventura»

Stephen King

La piuma magica di Gwendy

(dal risguardo di copertina) Dopo il successo della Scatola dei bottoni di Gwendy, scritto a quattro mani con Stephen King, Richard Chizmar ci riporta a Castle Rock – patria d'elezione dell'immaginario kinghiano – per raccontarne il seguito. Una storia mozzafiato che ci interroga sul peso del fato e delle nostre decisioni, e sul prezzo che dobbiamo pagare per quelle stesse scelte quando ci portano a realizzare i nostri desideri più profondi.

Bentornati nella città degli incubi. Dopo una bufera di neve, la piccola città di Castle Rock si risveglia all'improvviso dal suo torpore: due adolescenti sono scomparse nel nulla. Lo sceriffo e la sua squadra danno subito il via alle ricerche, in una drammatica corsa contro il tempo. A Washington, Gwendy Peterson ha iniziato una nuova vita, conquistando la fama come scrittrice e come politica. Si è lasciata alle spalle l'infanzia trascorsa a Castle Rock e il ricordo dell'estate in cui un uomo misterioso le aveva dato in custodia una scatola dotata di bottoni colorati e di ambigui poteri. Tornato a riprendersela, lo sconosciuto le aveva promesso che non l'avrebbe rivista mai più. E invece, ora, ecco ricomparire quella scatola, senza motivo e senza istruzioni. Proprio mentre da Castle Rock le giunge la notizia delle ragazze scomparse. Gwendy ha sempre pensato di essere l'unica artefice del proprio successo, frutto di tenacia e duro lavoro. Ma forse il suo destino è legato a doppio filo a quella misteriosa scatola. Forse la missione che le era stata affidata non è ancora del tutto compiuta. Forse la attendono nuovi incubi da scongiurare prima di poter dormire sonni tranquilli.

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Come sono arrivato qui

DSC04695.jpegQuesta pagina è la nuova casa di due blog che alimentavo separatamente. E che erano rispettivamente: Frammenti. Appunti e pensieri sparsi da un diario di bordo e Pensieri sparsi. Riflessioni su temi vari, racconti e piccoli testi senza pretese.

Era diventato davvero troppo dispendioso in termini di tempi richiesti alimentarli entrambi, anche perchè nati per caso, mentre armeggiavo - ancora alle prime armi - per creare un blog, me li ero ritrovati ambedue, benchè la mia idea originaria fosse stata quella di averne uno solo. Infatti, non a caso, le loro intestazioni erano abbastanza simili: creatone uno - non ricordo quale dei due per primo - lo ho "perso" (per quanto strano ciò possa sembrare) e mi diedi alacremente da fare per ricrearne uno nuovo. Qualche tempo - nel frattempo ero divenuto più bravino - il blog perso me lo ritrovai).

Ohibò! - dissi a me stesso - E ora cosa ne faccio?

La risposta più logica sarebbe stata: Disattiviamolo!. E invece...

Mi dissi: li tengo tutti e due. E così feci. E' stato bello finchè è durato...

Ma giocare su due tavoli - e sempre con la stessa effcienza - è molto complicato, ancora di più quando i tavoli diventano tre e poi quattro e via discorrendo....

Con overblog ho trovato una "casa" che mi sembra sicuramente più soddisfacente e così, dopo molte esitazioni, mi sono deciso a fare il grande passo del trasloco, non senza un certo dispiacere, perchè il cambiamento induce sempre un po' di malinconia e qualche nostalgia.

E quindi ora eccomi qua.

E quello che ho fatto - ciò mi consola molto - rimane là e chiunque se ha la curiosità può andare a dargli un'occhiata.

 

Seguendo il link potete leggere il mio curriculum.

 

 


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