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1 luglio 2022 5 01 /07 /luglio /2022 07:34

Ecco, ho scritto questo post su Facebook ai primi di luglio del 2021. Poi mi sono dimenticato di pubblicarlo su questo blog. O meglio, mi ero riproposto di farlo, ma poi è rimasto in bozza sino ad ora. Lo lancio adesso, a distanza di un anno. Meglio tardi che mai.

Un geco

L'altro giorno (ero in campagna) ho aperto uno stipetto per prendere qualcosa che mi serviva per la cucina
Nel richiudere lo sportello, ho avvertito un brusco movimento.
Cos'è cos'è?
Mi sembrava di sentire quasi un rimestio, una vibrazione.
Un insetto? Boh! Una scolopendra? Boh!
Ho guardato a terra e c'era una specie di vermicello che si agitava freneticamente, quasi fosse percorso da una corrente elettrica
Mi sono spaventato
ho pensato ad un qualche insetto velenoso a me sconosciuto
oppure ad un alien nella sua seconda fase metamorfica
Spinto dall'impulso all'autodifesa, ma anche animato da un timore cieco ed irrazionale, ho preso a percuotere la "cosa" con la suola della ciabatta
Ma per quanto colpissi, l'essere risultava coriaceo e continuava ad agitarsi, frenetico.
Alla fine l'ho avuta vinta. Il vermicello, così l'ho vedevo nella penombra della stanza, è rimasto finalmente inerte, sul pavimento.
Ho raccolto la "cosa" con un ramaiolo per esaminarlo meglio. Ho voluto evitare qualsiasi contatto fisico con qualcosa che potesse essere potenzialmente velenoso.
E cos'era se non la coda mozza di un piccolo geco?
Evidentemente il movimento di apertura/chiusura dello sportello aveva mozzato la coda di un gechino lì appostato, in attesa di prede di cui sfamarsi.
Mai avevo visto in prima persona di questo fenomeno di cui, naturalmente avevo letto la descrizione, quello secondo cui
in situazioni di pericolo, lucertole ed altri rettili imparentati sono capaci di liberarsi cedendo un arto o una coda che siano rimasti imprigionati in una trappola.
Il fenomeno, detto "autotomia", così viene descritto:

"La coda delle lucertole, assai lunga, si assottiglia gradualmente nella parte terminale, diventando sempre più fragile: in caso di necessità, una contrazione dei muscoli caudali rapida e violenta ne consente il distacco. Tale meccanismo, definito autotomia, serve alle lucertole per sfuggire ai predatori, quali uccelli rapaci, serpenti e piccoli mammiferi: afferrate per la coda, le lucertole la abbandonano e riescono a scappare. Col tempo la parte amputata sarà rigenerata. Altri animali ricorrono all’autotomia: insetti, crostacei e aracnidi possono liberarsi delle zampe afferrate da un predatore".

E sì, avevo anche letto che la coda staccata dal corpo continua per qualche istante a muoversi di movimenti riflessi che possono essere frenetici perché sono privati del controllo propriocettivo spinale.
Poi, la coda persa ricresce, ma questo non lo so per certo.
La vix sanatrix della natura: in questo caso, un vero fenomeno!
Sarebbe bello se anche noi fossimo dotati di una simile facoltà.
Mi è dispiaciuto non aver fotografato la coda mozza prima di liberarmene.

(Piano Aci, il 1° luglio 2021)

A proposito di gechi, vedi anche:

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Come sono arrivato qui

DSC04695.jpegQuesta pagina è la nuova casa di due blog che alimentavo separatamente. E che erano rispettivamente: Frammenti. Appunti e pensieri sparsi da un diario di bordo e Pensieri sparsi. Riflessioni su temi vari, racconti e piccoli testi senza pretese.

Era diventato davvero troppo dispendioso in termini di tempi richiesti alimentarli entrambi, anche perchè nati per caso, mentre armeggiavo - ancora alle prime armi - per creare un blog, me li ero ritrovati ambedue, benchè la mia idea originaria fosse stata quella di averne uno solo. Infatti, non a caso, le loro intestazioni erano abbastanza simili: creatone uno - non ricordo quale dei due per primo - lo ho "perso" (per quanto strano ciò possa sembrare) e mi diedi alacremente da fare per ricrearne uno nuovo. Qualche tempo - nel frattempo ero divenuto più bravino - il blog perso me lo ritrovai).

Ohibò! - dissi a me stesso - E ora cosa ne faccio?

La risposta più logica sarebbe stata: Disattiviamolo!. E invece...

Mi dissi: li tengo tutti e due. E così feci. E' stato bello finchè è durato...

Ma giocare su due tavoli - e sempre con la stessa effcienza - è molto complicato, ancora di più quando i tavoli diventano tre e poi quattro e via discorrendo....

Con overblog ho trovato una "casa" che mi sembra sicuramente più soddisfacente e così, dopo molte esitazioni, mi sono deciso a fare il grande passo del trasloco, non senza un certo dispiacere, perchè il cambiamento induce sempre un po' di malinconia e qualche nostalgia.

E quindi ora eccomi qua.

E quello che ho fatto - ciò mi consola molto - rimane là e chiunque se ha la curiosità può andare a dargli un'occhiata.

 

Seguendo il link potete leggere il mio curriculum.

 

 


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