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1 luglio 2022 5 01 /07 /luglio /2022 06:24
Sfabricidi e bici (foto di Maurizio Crispi)

Ho pedalato per le vie della città
sotto il sole cocente
del primo giorno di luglio
I soliti spettacoli,
turisti festaioli
in leggeri abiti estivi,
donnoni con cosce enormi
e con polpacci che sembrano fiaschi per il vino
Trolley che rullano sull'asfalto,
ipnotici
Gente che si affretta,
capelli di paglia in testa

 

E' come essere in Africa, qui

 

Quando passo vicino
a questi corpi in movimento
mi pare di sentire la puzza di sudore
che promana dalle ascelle
e dalle anguinaie
Lo so! Lo so! Forse sono intollerante!
Non mi adatto bene alle presenze altrui
Quanta più gente vedo, in genere,
tanto più sono tentato di ritirarmi
su di un’isola deserta
oppure sulla cima di una montagna
oppure mi sento spinto a rinchiudermi
nella frescura ombrosa
di casa mia
e qui aspettare che passino i giorni del caldo
e forse tutta la vita che mi resta

 

Procedo, comunque,
pedalando a testa bassa
schivando i corpi che mi si parano innanzi
e poi quegli odiosi monopattini elettrici
Vado avanti, con il sudore
che mi sgocciola negli occhi
ed intride la mia T-shirt
Vado e vado, strizzo gli occhi
abbacinati dal pieno sole

 

Poi arrivo in una strada desolata,
come fossimo in Mexico
(mancano le nuvole, però)
e qui trovo un'isola gigantesca di pattume abbandonato
davanti ad un fabbricato,
abusivo probabilmente, lasciato a mezzo
Una terra di nessuno, evidentemente
Rifiuti di ogni genere giacciono nel sole a fermentare
e da essi si levano miasmi fetidi
si potrebbe svenire,
se solo si respirasse a pieni polmoni
Un mar dei sargassi di monnezza
e forse al suo interno
c’è qualcuno che è stato catturato
da quei tentacolari miasmi
e che ora si decompone lentamente
grazie al lavoro solerte di pigri mosconi
Negli occhi  dei radi passanti
non c'è nemmeno l’ombra di rassegnazione,
solo indifferenza

 

Vorrei volare via,
anziché essere assorbito
da prosaiche incombenze
anziché stare a rompermi la schiena
arrancando su questa bici
Vorrei essere lontano,
magari intento a percorrere il Cammino,
dimentico di tutto,
dei vincoli, delle camurrìe, dei grattacapi quotidiani
Invece, devo abbassare la testa,
gli occhi incollati a terra,
lo sguardo a non più di un metro dai miei piedi
a tirare il carico che mi è imposto
Vorrei volare alto, ma non posso

 

Quando torno a casa,
dopo la folle pedalata nel caldo,
mi seppellisco dentro me stesso
in un angolo profondo e recondito
dove nessuno mi potrà trovare
Ed è balsamico per l'animo mio,
starsene lì arrotolato come una larva nel suo bozzolo,
oppure come un lombrico
nell’umido ventre della terra,
in attesa di resurrezione,
dopo la necessaria espiazione
Per quali peccati non so,
forse per quelli commessi
in un'altra vita precedente,
una delle tante
nel ciclo eterno di morti e rinascite

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Come sono arrivato qui

DSC04695.jpegQuesta pagina è la nuova casa di due blog che alimentavo separatamente. E che erano rispettivamente: Frammenti. Appunti e pensieri sparsi da un diario di bordo e Pensieri sparsi. Riflessioni su temi vari, racconti e piccoli testi senza pretese.

Era diventato davvero troppo dispendioso in termini di tempi richiesti alimentarli entrambi, anche perchè nati per caso, mentre armeggiavo - ancora alle prime armi - per creare un blog, me li ero ritrovati ambedue, benchè la mia idea originaria fosse stata quella di averne uno solo. Infatti, non a caso, le loro intestazioni erano abbastanza simili: creatone uno - non ricordo quale dei due per primo - lo ho "perso" (per quanto strano ciò possa sembrare) e mi diedi alacremente da fare per ricrearne uno nuovo. Qualche tempo - nel frattempo ero divenuto più bravino - il blog perso me lo ritrovai).

Ohibò! - dissi a me stesso - E ora cosa ne faccio?

La risposta più logica sarebbe stata: Disattiviamolo!. E invece...

Mi dissi: li tengo tutti e due. E così feci. E' stato bello finchè è durato...

Ma giocare su due tavoli - e sempre con la stessa effcienza - è molto complicato, ancora di più quando i tavoli diventano tre e poi quattro e via discorrendo....

Con overblog ho trovato una "casa" che mi sembra sicuramente più soddisfacente e così, dopo molte esitazioni, mi sono deciso a fare il grande passo del trasloco, non senza un certo dispiacere, perchè il cambiamento induce sempre un po' di malinconia e qualche nostalgia.

E quindi ora eccomi qua.

E quello che ho fatto - ciò mi consola molto - rimane là e chiunque se ha la curiosità può andare a dargli un'occhiata.

 

Seguendo il link potete leggere il mio curriculum.

 

 


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