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Nubifragi
Pioggia e vento
Siamo sott’acqua
Ombrelloni e tavoli
trascinati via
da acque torrentizie
Fulmini e tuoni,
tregenda
Ho sognato questa notte
Ero seduto ad un tavolo all’aperto
in compagnia di uno sconosciuto
Alzavo gli occhi dal piatto
e vedevo che mio figlio grande
s’era seduto di fronte a me
Anche lui mangiava,
lo sguardo in basso,
in silenzio
Non dava segno di essersi accorto di me
Io mi adeguavo
E anch’io non manifestavo
alcuna reazione alla sua presenza
inattesa
Siamo indifferenti l’uno all’altro,
come sconosciuti in treno
o come navi che s’incrociano nella notte,
solcando un mare nero
Poi, all’improvviso,
come se niente fosse stato,
prendiamo a parlare,
ricatturando il filo d’un discorso
da lungo tempo interrotto
Le stranezze della Vita,
insomma
Ci sediamo di nuovo accanto
uno all’altro
a guardare le stelle,
a cercare il Grande Carro
e il cacciatore Orione
E guardando la volta celeste
i nostri occhi
si riempiono di meraviglia
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