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15 agosto 2015 6 15 /08 /agosto /2015 17:30
Noah. Un thriller tra anticipazione catastrofista e tesi complottiste

Non sa come si chiama, né da dove viene. Non ha casa, soldi, memoria. Non gli restano che una ferita d'arma da fuoco a una spalla e un nome tatuato sul palmo della mano: Noah

dal sito web della Einaudi

Noah di Sebastian Fitzek (Einaudi Stile Libero Big, 2015, traduzione di Enrico Ganni, si beve tutto di un fiato. Davvero appassionante.
La mia prima lettura di un romanzo di Fitzek che si è meritato l'appellativo di "lo Stephen King tedesco".
Non c'è dubbio: leggerò a breve tutti gli altri!
Quella di Noah é una storia appassionante e ben costruita che si intreccia con temi catastrofici ed ecologici e con il progetto folle messo a punto da un'élite estremista - costola super-deviante del Club Bildenberg - di dare una chance in più al Pianeta e a pochi eletti soltanto, facendo piazza pulita di più di metà dell'Umanità.
E Noah senza memoria a lungo termine è al centro di tutto questo: per poter rovesciare le sorti dell'Umanità dovrà recuperare essenziali frammenti di memoria perduta, ritornare a ricordare chi e cosa ha fatto prima di essere un homeless e per poter arrestare un procedimento inelluttabile e spietato, la cui avvisaglia è un'epidemia letale, denominata "Filippina" che già impazza per il Mondo, seminando nella sua scia vittime a migliaia.
Cominci a leggerlo e non puoi più mollarlo: richiede imperiosamente la tua attenzione: e le ipotesi complottiste risultano sempre stimolanti, per quanto inverosimili possano essere. L'idea che, dietro le quinte, e al di là dei governi ufficiali ci siano dei "padroni del mondo" che come sapienti burattinai muovono i fili dei singoli governi sovrani, in nome dei propri interessi, è inquietante e si incontra con molte e radicate convinzioni dell'uomo comune.

(Dal risvolto di copertina) Febbraio, Berlino. Insieme a Oscar, Noah fa la coda fuori da un asilo per senzatetto. Ma non sa se il suo nome sia davvero Noah, né se lui sia davvero un barbone. Sa di parlare tedesco con un accento strano, e che Oscar - senzatetto vero, fissato con la numerologia e le cospirazioni - l'ha trovato agonizzante vicino a dei binari. Ma come recuperare la memoria? Come capire chi è e perché qualcuno ha tentato di ucciderlo? Se Noah potesse prevedere il vortice di eventi in cui lo trascinerà la ricerca del passato, forse rimarrebbe in quella coda. Ma l'istinto - il suo istinto di soldato addestrato, forse di killer - lo spinge ad andare avanti; e nella caccia adrenalinica alla verità Noah scoprirà che a rischiare di morire, insieme a lui, sono milioni di persone in tutto il mondo. Best seller in Germania, tradotto in ventinove lingue Noah è uno dei rari libri capaci di unire una trama mozzafiato a una riflessione, profonda e inquietante, sul nostro futuro.
"Non sa come si chiama, né da dove viene. Non ha casa, soldi, memoria. Non gli restano che una ferita d'arma da fuoco a una spalla e un nome tatuato sul palmo della mano: Noah".

Sebastian FitzekNota bio-bibliografica. Sebastian Fitzek (nato a Berlino, 13 ottobre 1971) è uno scrittore tedesco. È autore di numerosi thriller e il suo primo romanzo, Die Therapie (La terapia, in italiano), ha avuto un grandissimo successo in Germania nel 2006, arrivando a contendere al bestseller Il Codice Da Vinci il primo posto nelle classifiche di vendita. Il romanzo è stato ideato da Fitzek mentre attendeva la fidanzata in uno studio medico: "Quando dopo mezz’ora non s’era fatta vedere, il mio cervello thriller ha cominciato a speculare: e se tutti ti dicessero che non è mai venuta?"
In Italia i suoi romanzi sono stati pubblicati da Elliot Edizioni fino al 2012, anno in cui i diritti sono passati a Einaudi con la pubblicazione de Il cacciatore di occhi.

Dei suoi numerosi thriller psicologici di quelli pubblicati in Italia sonoLa terapia (2007), Il ladro di anime (2009), Il bambino (2009), Schegge (2010), Il gioco degli occhi (2011) pubblicati da Elliot. Con il romanzo Il cacciatore di occhi (2012) è passato a Einaudi Stile Libero, che nel 2013 ha pubblicato anche Il sonnambulo e nel 2014 Noah.
Di Fitzek hanno detto
«Sebastian Fitzek è lo Stephen King tedesco» (RTL)
«Fitzek si deve ormai annoverare tra i grandissimi del suo genere» (Focus)


Leggi le prime pagine di Noah

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Come sono arrivato qui

DSC04695.jpegQuesta pagina è la nuova casa di due blog che alimentavo separatamente. E che erano rispettivamente: Frammenti. Appunti e pensieri sparsi da un diario di bordo e Pensieri sparsi. Riflessioni su temi vari, racconti e piccoli testi senza pretese.

Era diventato davvero troppo dispendioso in termini di tempi richiesti alimentarli entrambi, anche perchè nati per caso, mentre armeggiavo - ancora alle prime armi - per creare un blog, me li ero ritrovati ambedue, benchè la mia idea originaria fosse stata quella di averne uno solo. Infatti, non a caso, le loro intestazioni erano abbastanza simili: creatone uno - non ricordo quale dei due per primo - lo ho "perso" (per quanto strano ciò possa sembrare) e mi diedi alacremente da fare per ricrearne uno nuovo. Qualche tempo - nel frattempo ero divenuto più bravino - il blog perso me lo ritrovai).

Ohibò! - dissi a me stesso - E ora cosa ne faccio?

La risposta più logica sarebbe stata: Disattiviamolo!. E invece...

Mi dissi: li tengo tutti e due. E così feci. E' stato bello finchè è durato...

Ma giocare su due tavoli - e sempre con la stessa effcienza - è molto complicato, ancora di più quando i tavoli diventano tre e poi quattro e via discorrendo....

Con overblog ho trovato una "casa" che mi sembra sicuramente più soddisfacente e così, dopo molte esitazioni, mi sono deciso a fare il grande passo del trasloco, non senza un certo dispiacere, perchè il cambiamento induce sempre un po' di malinconia e qualche nostalgia.

E quindi ora eccomi qua.

E quello che ho fatto - ciò mi consola molto - rimane là e chiunque se ha la curiosità può andare a dargli un'occhiata.

 

Seguendo il link potete leggere il mio curriculum.

 

 


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