(Maurizio Crispi) John William Wall, diplomatico britannico, scrisse nel corso della sua vita alcuni racconti e due brevi romanzi, tutti pubblicati con lo pseudonimo di Sarban: per una breve stagione godetta di uno straordinario successo, soprattutto negli Stati Uniti dove le sue opere vennero riprese e pubblicate dalla prestigione casa editrice Ballantine Books e prefatte da altrettanto celebri personaggi del mondo della letteratura statunitense.
Una produzione lettaria, la sua, non particolarmente corposa e destinata tuttavia a diventare rapidamente "cult".
Il richiamo del corno (titolo originale: The Sound of His Horn) pubblicato dalla Casa Editrice Adelphi (2015) nella traduzione di Roberto Colajanni. è arricchito da una nota critica finale, scritta da Matteo Cofdignola, con il titolo "I risvolti di Sarban", in cui l'autore esplora le vicissitudini editoriali de "Il Richiamo del Corno" e di altre opere di Sarban, interrogandosi anche su alcuni piccoli misteri che avvolgono la sua e sui perchè della sua riservatezza, considerando che egli non incontrò mai personalmente i suoi editore, ma con essi intrattenne soltanto dei rapporti epistolari oppure per il tramite della moglie Eleanor.
Di questa edizione italiana, è molto bella l'immagine di copertina, che riproduce il dettaglio di un dipinto di Franz von Stuck (La caccia selvaggia, Musée D’Orsay, Parigi) e che fa da eccellente soglia al testo..
Amore a prima vista (ovviamente complice l'immagine di copertina), comprato, letto e affondato in un batter d'occhio...
In un futuro distopico, in cui i Nazisti hanno vinto la II Guerra Mondiale, il protagonista (e voce narrante), Alan Querdilion, in fuga da un campo di concentramento si ritrova - avendo compiuto in circostanze misteriose e rimaste inspiegate uno scarto temporale - in un inimmaginabile futuro, in cui un signore post-nazista, il temibile e crudele Conte Hans von Hackelnberg, con assoluto potere di vita e di morte su tutti coloro che si ritrovano nel territorio di sua pertinenza, pratica una crudele caccia, in cui i "pezzi" più ragguardevoli sono costituiti da selvaggina umana.
Il suo arrivo nel cuore della foresta, preceduto dallo stuolo dei suoi servitori e da torme di cani latranti, è annunciato dal suono di un Corno...
E eccellente è il contrasto tra la bellezza della Natura, ad un tempo selvaggia, incontaminanta e, paradossalmente, addomesticata e la crudeltà degli scenari di caccia, di una crudeltà arcaica e medievale.
Questo romanzo oggi pressoché misconosciuto e coraggiosamente rilanciato in traduzione italiana da Adelphi si può considerare, tra le molte cose che se ne possono dire, il prototipo delle man hunting stories.
Non mi sentirei tuttavia di rubricarlo tra i romanzi horror tout court: mi sempra che la sua matrice sia ben altra ed è sicuramente composita.
Nello stesso tempo, contiene numerose suggestioni wellsiane, rimandando anche per le sue suggestioni iconografiche (le descrizioni paesaggistiche e d'ambienti di Sarban sono particolarmente vivide e realistiche)agli scenari esotici delle storie di Flash Gordon egregiamente disegnate dal cartoonist americano Alex Raymond.
E, indubbiamente, date le premesse, il volume meritava ogni attenzione.
(Dal risvolto di copertina) Quando Alan Querdilion, un ufficiale della Marina britannica, si risveglia nel letto di uno strano ospedale sono passati centodue anni, il mondo non è più lo stesso e lui si ritrova imprigionato in un incubo. I nazisti hanno vinto la seconda guerra mondiale e regnano incontrastati. I prigionieri-schiavi vengono allevati e trasformati nella selvaggina di un feroce sovrano. Un terrore remoto e indicibile si impossessa lentamente di Alan: è «il terrore che si prova ad essere cacciati». Qualcosa di notte si muove nella foresta e brama sangue. Lo sente avvicinarsi da lontano, preceduto dal suono di un corno. Sono note isolate, appena avvertibili, separate da lunghi intervalli, «ognuna così solitaria nel buio e nel silenzio assoluto, come un'unica vela su un vasto oceano». Poco dopo la fine della guerra, e ben prima che il genere distopico infuriasse fra i lettori di tutto il mondo, un diplomatico inglese estremamente discreto, che passava da una sede all'altra del Medio Oriente, scriveva questo piccolo romanzo, che fa pensare a un racconto di Wells, e dove all'immagine di un futuro alternativo governato dai nazisti si sovrappone ben presto la terrificante visione di un mondo capovolto e arcaico, regolato dalla caccia fine a se stessa. Ossessione ricorrente da varie migliaia di anni fino a oggi, e forse oggi più che mai.
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L'autore. John William Wall, conosciuto anche sotto lo pseudonimo di Sarban, è stato uno scrittore e un diplomatico inglese. Oltre a The sound of his horn, apparso per la prima volta nel 1952, e poi diventato una sorta di libro segreto per i cultori dell'orrore puro (tant'è che il maggior successo il libro lo raggiunse con l'edizione americana nella Ballantine Chamber of Horrors), ha pubblicato in vita solo due brevi raccolte di racconti: Ringstones and Other Curious Tales (1951) e The Doll Maker and Other Tales of the Uncanny (1953).
Sarban (author) - Wikipedia, the free encyclopedia
John William Wall (6 November 1910 - 11 April 1989), pen name Sarban, was a British writer and diplomat. Wall's diplomatic career lasted more than thirty years, but his writing career as Sarban was
Wikipedia su Sarban
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"Sarban" (b.1910 d.1989) by R.B. Russell John Wall, Consulate General, Alexandria, 1966 (photograph copyright the Estate of John Wall) Until recently very little was known about the writer who ...
Una breve biografia di Sarban
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Di Sarban è disponibile anche questo piccolo volume, edito da Adelphi: Zubrówka. Una storia di Natale (A Christmas Story, nella traduzione di Roberto Colaianni), nella collana Microgrammi (2020),
Sinossi. In Arabia la notte di Natale può fare parecchio caldo. E se da una credenza, in una casetta dei sobborghi di Jedda, viene fuori una bottiglia di Zubrówka - la vodka del bisonte - può capitare di ascoltare strane storie. Storie che portano molto lontano, nel gelo della taiga siberiana e anche oltre, là dove le carte geografiche non arrivano, e che soltanto Sarban sa raccontare.
L’autore. John William Wall, conosciuto anche sotto lo pseudonimo di Sarban, è stato uno scrittore e un diplomatico inglese. Oltre a The sound of his horn, apparso per la prima volta nel 1952, e poi diventato una sorta di libro segreto per i cultori dell'orrore puro (tant'è che il maggior successo il libro lo raggiunse con l'edizione americana nella Ballantine Chamber of Horrors), ha pubblicato in vita solo due brevi raccolte di racconti: Ringstones and Other Curious Tales (1951) e The Doll Maker and Other Tales of the Uncanny (1953).
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