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12 febbraio 2025 3 12 /02 /febbraio /2025 13:39
Il grande Blek (foto di Maurizio Crispi)

Ero in copisteria, con il cane al guinzaglio: il mio grande Blek (o Black, qui mi piace scrivere il suo nome così, come quello del personaggio dei fumetti)
Entra uno, anziano (è veramente strana la percezione che ho degli altri. Tecnicamente sono io quello "anziano", visto che la mia età raggiunge i tre quarti di secolo. Eppure nel mio rapportarmi ad altri, io li vedo "anziani", anche quando sono sicuramente più giovani di me)
Il tipo, appena entrato si rivolge al cane che, con la sua mole cospicua, occuppa gran parte dell'esiguo spazio riservato alla clientela)
Dice qualcosa, niente di che
Non sembra granché intimorito, piuttosto il suo fraseggiare sembra minzigghiusu e di moine verbali
Nell'attesa, il tipo - continuando ad esprimersi con quel suo borbottio benevolo -  s'accomoda su di una sedia disponibile per i clienti
Gli dico che mi sembra abbia molta dimestichezza con i cani
Mi era sembrato che il suo comportamento  e il suo modo di rivolgersi alla bestiola (se così si può dire) denotassero proprio questo
Vorrei chiedergli se abbia dei cani a casa
Ma non lo faccio
Mi risponde che no, tuttaltro!
Ha avuto brutte esperienze con i cani, in effetti, aggiunge

E prende a raccontare
Da piccolo sono stato azzannato da un cane qui e indica il suo collo
Gli avevo tirato un sassolino - era un cane di mannara - e lui mi ha assalito
Mi sono scantato, non è arrivato a farmi davvero male
lo hanno preso e lo hanno allontanato da me
Però dopo qualche giorno, mi hanno portato in un posto a farmi fare la maària per levarmi lo scantu
Ma non è finita qui 
Dopo qualche tempo ero a casa di mio zio
E c'era una capretta legata fuori, ad un paletto, con la corda lunga per potere pascolare, muovendosi attorno sul prato
Mio zio la sentiva lamentarsi e non la finiva più
Belava, belava
Lo zio è andato a vedere
La poverella era attorniata da un branco di cani inselvatichiti che la attaccavano a ripetizione
E lei non poteva fare nulla per difendersi e nemmeno poteva tentare di fuggire via (poichè era legata ad una cima di corda)
Mio zio ha visto che le avevano sbranato le mammelle ed era per questo tutta insanguinata con il sangue che imbrattava il suo pelo candido
Allora che ha fatto mio zio?
E' salito in casa, ha preso il fucile, è ridisceso e ha sparato alla capretta per liberarla da quell'indicibile sofferenza
Avrebbe voluto anche sparare a quei cani inselvatichiti, ma quei bastardi allarmati dalla fucilata, nel mentre, erano fuggiti via
Nel corso della mia vita ho capito - anche a causa di questi eventi - che ci sono cani di cui è bene non fidarsi, mentre altri invece sono dei cani trattabili, a cui ci si può avvicinare, li si può toccare
M soprattutto bisogna temere quelli che, dopo essere stati con gli umani, poi si sono inselvatichiti
Da quelli bisogna stare lontani
Nel corso del suo racconto, il signore è stato lieve e sorridente, quasi affabile
Eppure la sua narrazione tra azzannata al collo e capretta sbranata viva e poi abbattuta con un colpo di fucile, erano dettagli grandguignoleschi e trasudavano orrore
Avrei preferito non essermi dovuto addentrare nell'ascolto d'una simile narrazione e il suo narrare mi ha trasmesso in effetti un senso di disagio
Ero quasi pentito di averlo stuzzicato al raccontare di sé
Eppure quel signore, pur narrando di simili orrori, era quieto e sorridente

Evidentemente ho pensato la maària che gli avevano fatto da piccolo aveva funzionato e lu scantu gli era passato definitivamente, trasformandosi in qualcosa d'altro, fors ein una quieta capacità di affabulazione senza pesantezza e senza strascichi di fobie orientate indiscriminatamente su tutti i cani del mondo

Ci sono cani e cani... e bisogna sapersi guardare

 

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16 febbraio 2022 3 16 /02 /febbraio /2022 11:22
Cacca di cane spiaccicata da una ruota (foto di Maurizio Crispi)

Oggi, quando sono uscito a fare passeggiate i cani, c’era uno spazzino (oggi dicesi operatore ecologico) che insolitamente spazzava la via. Di questi tempi, nella zona dove abito, forse perchè si avvicina il tempo delle elezioni amministrative, c'è tutto un insolito fervore di pulizie.
Lo spazzino mi ha riservato uno sguardo occhiuto e malevolo. Forse ha pensato che io fossi il tipo di padrone di cani che abbandona in giro la merda delle sue bestioline.
Manco a farlo apposta La Flash si è accovacciata per azionare nel modo più consono il suo torchio addominale… e l’ha fatta proprio sotto gli occhi e il naso dello spazzino, che si è fatto vieppiù occhiuto e sospettoso.
Considerando le delittuose azioni (ed omissioni) di molti proprietari di cani, tutti quelli che hanno dei cani al passeggio sono dei potenziali criminali e come tali vengono guardati (sino a prova contraria...).
Io, proprio per questo motivo, mi sono esibito - a suo beneficio - in una plateale performance di nettoyage della merda appena deposta è ancora fumante…
Ed è così che è andata.
Poi, più avanti, nel corso della passeggiata, mi sono imbattuto in una stratosferica cacata (ovviamente di cane), appena spiaccicata dalla ruota d'una moto. L'impronta del copertone vi era rimasta ben impressa.

Già, perchè sono tanti i padroni di cani sprezzanti che non raccolgono la lacacca dei propri cani oppure - il che esprime una forma di sprezzo ancora maggiore - la raccolgono nell'apposito sacchetto per poi lasciare il sacchetto pieno e ben chiuso per terra.

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Come sono arrivato qui

DSC04695.jpegQuesta pagina è la nuova casa di due blog che alimentavo separatamente. E che erano rispettivamente: Frammenti. Appunti e pensieri sparsi da un diario di bordo e Pensieri sparsi. Riflessioni su temi vari, racconti e piccoli testi senza pretese.

Era diventato davvero troppo dispendioso in termini di tempi richiesti alimentarli entrambi, anche perchè nati per caso, mentre armeggiavo - ancora alle prime armi - per creare un blog, me li ero ritrovati ambedue, benchè la mia idea originaria fosse stata quella di averne uno solo. Infatti, non a caso, le loro intestazioni erano abbastanza simili: creatone uno - non ricordo quale dei due per primo - lo ho "perso" (per quanto strano ciò possa sembrare) e mi diedi alacremente da fare per ricrearne uno nuovo. Qualche tempo - nel frattempo ero divenuto più bravino - il blog perso me lo ritrovai).

Ohibò! - dissi a me stesso - E ora cosa ne faccio?

La risposta più logica sarebbe stata: Disattiviamolo!. E invece...

Mi dissi: li tengo tutti e due. E così feci. E' stato bello finchè è durato...

Ma giocare su due tavoli - e sempre con la stessa effcienza - è molto complicato, ancora di più quando i tavoli diventano tre e poi quattro e via discorrendo....

Con overblog ho trovato una "casa" che mi sembra sicuramente più soddisfacente e così, dopo molte esitazioni, mi sono deciso a fare il grande passo del trasloco, non senza un certo dispiacere, perchè il cambiamento induce sempre un po' di malinconia e qualche nostalgia.

E quindi ora eccomi qua.

E quello che ho fatto - ciò mi consola molto - rimane là e chiunque se ha la curiosità può andare a dargli un'occhiata.

 

Seguendo il link potete leggere il mio curriculum.

 

 


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