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20 maggio 2025 2 20 /05 /maggio /2025 12:40
Rosario Esposito la Rossa, Laika, Marotta&Cafiero, 2025

Laika di Rosario Esposito La Rossa e pubblicato da Marotta&Cafiero nel 2025, è un bellissimo piccolo libro, dedicato a Laika, il primo essere terrestre ad andare nello spazio, la “piccola abbaiatrice” narrata da undici voci differenti, che esaminano i diversi momenti della sua breve vita dal reclutamento, all’addestramento e al volo orbitale, sino al triste finale

C’è molta poesia in questa narrazione polifonica, ma anche una forte dichiarazione d’amore per i cani e per il loro essere senzienti, come solo può sapere chi li conosce e dà loro spazio nella propria vita

Bellissimo e commovente il finale

Mi piace pensare che Laika fosse incinta. Mi piace pensare che abbia partorito nello spazio. Ho voglia di credere che abbia espulso i suoi cuccioli dalla capsula per lanciarli nel cosmo siderale, in direzione della luna. Sono convinto che in qualche cratere, tra quei buchi lunari simili al formaggio, una colonia di cani astronauti abbia colonizzato un satellite.
Già li vedo i figli di Laika che rosicchiano la luna, che piscia ano quella, che dormono illuminati dal sole. I figli di Laika, cagnette che abbiamo mandato a morire nello spazio, abbaieranno ogni sera guardando la terra brillare e lontananza. I figli di Laika scapperanno dal buio lunare, si rifugeranno sempre dove la luna brilla e giocheranno saltellando per poca gravità. 
Poi verrà il giorno che gli umani invaderanno anche la luna. Verrà il giorno in cui scenderemo come alieni sul più romantico dei corpi celesti. Verrà il giorno in cui gli uomini conquisteranno la luna. Quel giorno troveranno un branco di cani lunari. Troveranno eterni cuccioli, figli della prima astronauta della storia. Non morderanno nonostante una madre morta e bruciata. Non abbaieranno nonostante non abbiano mai ricevuto latte materno. C’erano lì, coi loro musetti umidi e gli occhi felici.
Saranno lì a un passo dagli uomini pronti a scodinzolare. Perché i cani non conoscono l’odio, il rancore e la vendetta
." (ib., p. 53-55)


Curata - come per altri libri della stessa collana - la veste grafica, con l’arricchimento di struggenti immagini fotografiche di repertorio e disegni originali

(Risvolto) Nel freddo di Mosca c'è una cagnolina randagia che passeggia. Il suo nome è Ricciolina, ma passerà alla storia come Laika, il primo terrestre a vivere lo spazio. Partì dopo un addestramento ai limiti della sopravvivenza. La lanciarono nell'ignoto sapendo che mai avrebbe fatto ritorno. Pare morì di paura, forse di fame, c'è chi dice di caldo. Il suo corpo carbonizzato fu trovato mesi dopo nelle Antille. 6 kg di peli sacrificati per la corsa allo spazio, per la Guerra Fredda. Raccontato come un documentario letterario, questo racconto a più voci, celebra da più punti di vista "La stella che abbaia". Rosario Esposito La Rossa ci accompagna nello Sputnik 2 al fianco di quella cagnolina bastarda che avrebbe voluto solo una carezza.


 

Rosario Esposito la Rossa

L'autore. Rosario Esposito La Rossa (Napoli, 13 settembre 1988) nato e cresciuto a Scampia, è uno scrittore, editore e libraio. 
Collabora con La Repubblica e Il Fatto Quotidiano. 
È il cugino di Antonio Landieri, vittima innocente di camorra, disabile ucciso a 25 anni per errore, durante la Faida di Scampia. 
Attualmente dirige le case editrici Marotta&Cafiero e Coppola editore. Ha pubblicato oltre 100 libri a Scampia tra cui scrittori del calibro di Stephen King, Daniel Pennac del Premio Nobel Gunter Grass, Raffaele La Capria, Osvaldo Soriano ed Ernesto Che Guevara. 
Ha aperto la prima libreria dell'area nord di Napoli: La Scugnizzeria.

Per il suo impegno contro il degrado sociale e per la sua creatività è stato nominato nel 2016 dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana. 
Nominato Ambientalista dell'anno del 2020 per i suoi libri ecologici.

Dal 2015 è sposato con l'attrice Maddalena Stornaiuolo. 
Attualmente è consigliere dell'Unione degli Industriali di Napoli, sezione editoria.

Un personaggio meritevole

I figli di Laika

I figli di Laika

Laika (Graphic Novel)

Nick Abandzis, Laika, Tunué, 2025

Una bella graphic novel che racconta la storia di laika nello spazio profondo

(sinossi) 3 novembre 1957, il satellite russo Sputnik 2 lascia l'atmosfera terrestre e raggiunge finalmente lo spazio. Ma non c'è un uomo a bordo, bensì Laika, una cagnolina randagia, maltrattata e abbandonata a se stessa, ma l'unico essere vivente adatto per il viaggio verso le stelle. Un viaggio magnifico e terribile, dal quale non farà mai ritorno. In questo spaccato del nostro recente passato, Abadzis racconta una storia tragica e straziante che ci invita a riflettere su noi stessi. Svela la realtà degli uomini che hanno sfruttato Laika per raggiungere i loro desideri più nascosti, anche a costo di perdere la propria umanità. Il fumetto ha vinto diversi premi tra cui: l'Eisner Award e il Premio Micheluzzi. Presentazione di Garth Ennis.

Laika. Una favola moderna

"Laika. Una favola moderna" (di Olivia Da Miranda, Altromondo Editore Di Qu.bi Me, 2020) è il racconto di come può aver vissuto la cagnolina randagia Laika prima del suo invio nello spazio all'interno di un razzo sovietico, e di come, lasciando spazio alla fantasia, possa essere stata salvata da una morte certa.

Il testo si propone di risvegliare le coscienze di quanti maltrattano e usano gli animali per scopi scientifici poco ortodossi.

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12 febbraio 2025 3 12 /02 /febbraio /2025 13:39
Il grande Blek (foto di Maurizio Crispi)

Ero in copisteria, con il cane al guinzaglio: il mio grande Blek (o Black, qui mi piace scrivere il suo nome così, come quello del personaggio dei fumetti)
Entra uno, anziano (è veramente strana la percezione che ho degli altri. Tecnicamente sono io quello "anziano", visto che la mia età raggiunge i tre quarti di secolo. Eppure nel mio rapportarmi ad altri, io li vedo "anziani", anche quando sono sicuramente più giovani di me)
Il tipo, appena entrato si rivolge al cane che, con la sua mole cospicua, occuppa gran parte dell'esiguo spazio riservato alla clientela)
Dice qualcosa, niente di che
Non sembra granché intimorito, piuttosto il suo fraseggiare sembra minzigghiusu e di moine verbali
Nell'attesa, il tipo - continuando ad esprimersi con quel suo borbottio benevolo -  s'accomoda su di una sedia disponibile per i clienti
Gli dico che mi sembra abbia molta dimestichezza con i cani
Mi era sembrato che il suo comportamento  e il suo modo di rivolgersi alla bestiola (se così si può dire) denotassero proprio questo
Vorrei chiedergli se abbia dei cani a casa
Ma non lo faccio
Mi risponde che no, tuttaltro!
Ha avuto brutte esperienze con i cani, in effetti, aggiunge

E prende a raccontare
Da piccolo sono stato azzannato da un cane qui e indica il suo collo
Gli avevo tirato un sassolino - era un cane di mannara - e lui mi ha assalito
Mi sono scantato, non è arrivato a farmi davvero male
lo hanno preso e lo hanno allontanato da me
Però dopo qualche giorno, mi hanno portato in un posto a farmi fare la maària per levarmi lo scantu
Ma non è finita qui 
Dopo qualche tempo ero a casa di mio zio
E c'era una capretta legata fuori, ad un paletto, con la corda lunga per potere pascolare, muovendosi attorno sul prato
Mio zio la sentiva lamentarsi e non la finiva più
Belava, belava
Lo zio è andato a vedere
La poverella era attorniata da un branco di cani inselvatichiti che la attaccavano a ripetizione
E lei non poteva fare nulla per difendersi e nemmeno poteva tentare di fuggire via (poichè era legata ad una cima di corda)
Mio zio ha visto che le avevano sbranato le mammelle ed era per questo tutta insanguinata con il sangue che imbrattava il suo pelo candido
Allora che ha fatto mio zio?
E' salito in casa, ha preso il fucile, è ridisceso e ha sparato alla capretta per liberarla da quell'indicibile sofferenza
Avrebbe voluto anche sparare a quei cani inselvatichiti, ma quei bastardi allarmati dalla fucilata, nel mentre, erano fuggiti via
Nel corso della mia vita ho capito - anche a causa di questi eventi - che ci sono cani di cui è bene non fidarsi, mentre altri invece sono dei cani trattabili, a cui ci si può avvicinare, li si può toccare
M soprattutto bisogna temere quelli che, dopo essere stati con gli umani, poi si sono inselvatichiti
Da quelli bisogna stare lontani
Nel corso del suo racconto, il signore è stato lieve e sorridente, quasi affabile
Eppure la sua narrazione tra azzannata al collo e capretta sbranata viva e poi abbattuta con un colpo di fucile, erano dettagli grandguignoleschi e trasudavano orrore
Avrei preferito non essermi dovuto addentrare nell'ascolto d'una simile narrazione e il suo narrare mi ha trasmesso in effetti un senso di disagio
Ero quasi pentito di averlo stuzzicato al raccontare di sé
Eppure quel signore, pur narrando di simili orrori, era quieto e sorridente

Evidentemente ho pensato la maària che gli avevano fatto da piccolo aveva funzionato e lu scantu gli era passato definitivamente, trasformandosi in qualcosa d'altro, fors ein una quieta capacità di affabulazione senza pesantezza e senza strascichi di fobie orientate indiscriminatamente su tutti i cani del mondo

Ci sono cani e cani... e bisogna sapersi guardare

 

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16 febbraio 2022 3 16 /02 /febbraio /2022 11:22
Cacca di cane spiaccicata da una ruota (foto di Maurizio Crispi)

Oggi, quando sono uscito a fare passeggiate i cani, c’era uno spazzino (oggi dicesi operatore ecologico) che insolitamente spazzava la via. Di questi tempi, nella zona dove abito, forse perchè si avvicina il tempo delle elezioni amministrative, c'è tutto un insolito fervore di pulizie.
Lo spazzino mi ha riservato uno sguardo occhiuto e malevolo. Forse ha pensato che io fossi il tipo di padrone di cani che abbandona in giro la merda delle sue bestioline.
Manco a farlo apposta La Flash si è accovacciata per azionare nel modo più consono il suo torchio addominale… e l’ha fatta proprio sotto gli occhi e il naso dello spazzino, che si è fatto vieppiù occhiuto e sospettoso.
Considerando le delittuose azioni (ed omissioni) di molti proprietari di cani, tutti quelli che hanno dei cani al passeggio sono dei potenziali criminali e come tali vengono guardati (sino a prova contraria...).
Io, proprio per questo motivo, mi sono esibito - a suo beneficio - in una plateale performance di nettoyage della merda appena deposta è ancora fumante…
Ed è così che è andata.
Poi, più avanti, nel corso della passeggiata, mi sono imbattuto in una stratosferica cacata (ovviamente di cane), appena spiaccicata dalla ruota d'una moto. L'impronta del copertone vi era rimasta ben impressa.

Già, perchè sono tanti i padroni di cani sprezzanti che non raccolgono la lacacca dei propri cani oppure - il che esprime una forma di sprezzo ancora maggiore - la raccolgono nell'apposito sacchetto per poi lasciare il sacchetto pieno e ben chiuso per terra.

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Come sono arrivato qui

DSC04695.jpegQuesta pagina è la nuova casa di due blog che alimentavo separatamente. E che erano rispettivamente: Frammenti. Appunti e pensieri sparsi da un diario di bordo e Pensieri sparsi. Riflessioni su temi vari, racconti e piccoli testi senza pretese.

Era diventato davvero troppo dispendioso in termini di tempi richiesti alimentarli entrambi, anche perchè nati per caso, mentre armeggiavo - ancora alle prime armi - per creare un blog, me li ero ritrovati ambedue, benchè la mia idea originaria fosse stata quella di averne uno solo. Infatti, non a caso, le loro intestazioni erano abbastanza simili: creatone uno - non ricordo quale dei due per primo - lo ho "perso" (per quanto strano ciò possa sembrare) e mi diedi alacremente da fare per ricrearne uno nuovo. Qualche tempo - nel frattempo ero divenuto più bravino - il blog perso me lo ritrovai).

Ohibò! - dissi a me stesso - E ora cosa ne faccio?

La risposta più logica sarebbe stata: Disattiviamolo!. E invece...

Mi dissi: li tengo tutti e due. E così feci. E' stato bello finchè è durato...

Ma giocare su due tavoli - e sempre con la stessa effcienza - è molto complicato, ancora di più quando i tavoli diventano tre e poi quattro e via discorrendo....

Con overblog ho trovato una "casa" che mi sembra sicuramente più soddisfacente e così, dopo molte esitazioni, mi sono deciso a fare il grande passo del trasloco, non senza un certo dispiacere, perchè il cambiamento induce sempre un po' di malinconia e qualche nostalgia.

E quindi ora eccomi qua.

E quello che ho fatto - ciò mi consola molto - rimane là e chiunque se ha la curiosità può andare a dargli un'occhiata.

 

Seguendo il link potete leggere il mio curriculum.

 

 


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