(19.09.2011) Alcuni giorni addietro a Palermo, quasi a marcare l'approssimarsi del transito da una stagione all'altra, si è scatenato un temporale - un violentissimo nubifragio, preceduto da raffiche di vento, quasi da tornado - che ha causato danni non indifferenti, squassando perfino alcuni aeroplani fermi in pista all'aeroporto di Punta Raisi e disancorando delle navi ormeggiate.Il maltempo ha avuto delle code anche nei giorni successivi, dando la sensazione di un transito brusco e fortemente melanconico dal caldo - per quanto insopportabile - di una tardiva impennata estiva e il buio e il freddo dell'autunno che velocemente, con l'ulteriore accorciarsi delle giornate transiterà nell'inverno.
Questo che segue è quanto che ho scritto mentre fuori furoreggiava il temporale e, poi, nelle ore successive, ispirato dalle foto che andavo scattando per documentare il fatto.
A Palermo impazza il temporale, preceduto da vento e dall'avanzare ominoso di grossi nuvoloni neri. Foglie e rami sollevati dal vento. Pioggia a secchiate: e, quasi quasi, non si vede più l'altro lato della strada. Traffico nel caos... allagamenti... Alla prima pioggia violenta i tombini si otturano sempre, perchè nessuno provvede a svuotarli dai detriti (o la fa solo di rado).
La veranda di casa mia allagata: da sempre fa acqua in alcuni punti e non sono mai riuscito a far risolvere il problema...
Il vento stava per far volare via una pianta pensile e, sotto l'acqua scrosciante e protendendomi fuori dal parapetto, ho dovuta tagliarla alla base per poter riportare il vaso in cui era alloggiato in una posizione corretta e non pericolante nella fioriera in cui è da sempre alloggiato e riequilibrarlo (ma già da tempo pensavo che questa pianta avrei dovuto rimuoverla, perchè le sue dimensioni troppo rigogliose non mi davano più tranquillità)...
Insomma, si sono susseguiti cinque minuti concitati, l'atmofera di tregenda accresciuta da lampi e tuoni...
Ma non sarà per caso arrivato l'autunno?
Certo, ieri e l'altro ieri il caldo è stato semplicemente atroce...
Poi, ha finito di piovere e il vento si è placato... L'acqua ha cominciato ad evaporare e, di nuovo, ha cominciato a far caldo...
Come un temporale monsonico, nè più, nè meno.
A Villa Sperlinga il vento, nel climax della tempesta, ha fatto crollare una palma il cui tronco era già eroso, forse dal Punteruolo rosso.
S'è abbattutta con un tonfo sull'asfalto, ostruendo la carreggiata con la sua chioma. Proprio dove passo ogni mattina nella mia passeggiata con Frida...
I datteri ancora acerbi che portava a centinaia si sono sparsi tutti a nera, come grosse olive oblunghe di un bel colore verde brillante.
Grandi ristagni d'acqua in cui si riflettono le panchine di pietra, alberi ed edifici.
La strada e il marciapiedi disseminati di aghi di pino e foglie fatti cadere dalla violenza delle gocce di pioggia e poi spostati dal vento.
Poco, dopo, ho adocchiato - in un giardinetto privato, un bel gattone beige che si scaldava al sole, mentre si guardava attorno guardingo...