Si beve in un attimo questo nuovo romanzo di Don Winslow (Le belve, Einaudi, 2011. Titolo originale: Savages), che si pone come ulteriore capitolo di una sorta di trilogia di "frontiera" sul tema della spietatezza sulle vie del narcotraffico "new style" al confine tra Messico e California (USA), avviata con "Il potere del cane". "Le Belve" ha uno stile fulminante, con capitoli brevi, rapidissimi, a volte con una struttura fulminante di poche sillabe soltanto, capitoli haiku, quasi, e nel complesso permeato di un approccio narrativo zen.
C'è la contrapposizione tra il volto "buono" - se vogliamo "ludico" e gioioso - della produzione e del commercio di droga (quello gestito dagli inseparabili amici Ben e Chon, con marihuana di prima scelta, idroponica, coltivata con amore e filosofia "biologica", ma nello stesso tempo con competenza) e quello cattivo, violento e predatorio, dei narcotrafficanti emergenti d'oltre frontiera.
Ben e Chon con la bella Ophelia (O), fidanzata di entrambi, rappresentano il volto new age e buonista della droga, mentre come loro antagonista viene a collocarsi un cartello di narcos messicani che vuole sovrintendere alla loro attività per necessità di estendere il proprio bieco potere, più che per fare lucro, e che - per sormontare il rifiuto (intollerabile) ad una "spontanea" collaborazione (accettare la quale - per Ben e Chon - sarebbe l'equivalente dell'aprire le porte a colonizzatori predatori e cattivi), rapiscono O, tenendola in ostaggio sotto costante minaccia di morte.
Ben e Chon (che, con le le loro caratteristiche di personalità, s'integrano perfettamente l'uno nell'altro: Chon predisposto alle azioni militari e concrete, Ben più contemplativo ed idealista) accettano apparentemente l'accordo imposto (non c'è via di uscita), ma, clandestinamente, prendono a darsi da fare per riprendersi O ed uscire da una situazione di incubo, diventando nei confronti dei Narcos come una specie di postmoderni Sundance Kid e Butch Cassidy (analogia intravista dallo stesso autore che, non a caso, cita il famoso film nel corso della narrazione).
Quello che attivano Ben e Chon è tutto un gioco rapido, fantasioso, ma veloce come un videogioco, ma è anche un gioco triste e violento (non ci sono alternative per battere i "cattivi").
I narcos, alla fine, saranno sconfitti, ma sarà - in verità - una sconfitta per tutti, sino alla malinconica conclusione.
Un romanzo che non delude.
Oliver Stone ha acquistato i diritti del romanzo e lo sta trasformando in film: staremo a vedere cosa ne verrà fuori.
Sintesi del romanzo
Ben e Chon sono amici per la pelle: un genio delle economie di scala e un prodigio di forza fisica e addestramento militare. Diversi, complementari, accomunati dalla stessa filosofia - vivi e lascia vivere - condividono tutto, inclusa Ophelia, la ragazza dei loro sogni. In California hanno creato un piccolo regno coltivando e smerciando un prodotto speciale: la miglior marijuana degli Stati Uniti. Ora, però, la loro remunerativa attività è finita nel mirino dei cartelli messicani. Che hanno un modo tutto loro di comunicare le proprie intenzioni: spedire un video nel quale mostrano la sorte riservata a chiunque non si conformi alla loro volontà. A Ben e Chon non restano che due alternative: incassare i dividendi e ritirarsi in buon ordine o accettare la sfida in campo aperto e prepararsi a una battaglia senza esclusione di colpi, nella quale a essere in gioco non sarà solamente la loro impresa commerciale, ma la loro stessa vita. Ben e Chon, due personaggi avvolti da un insolito, accattivante alone di romanticismo. Loro due soli contro i grandi cartelli della droga. Una storia dal ritmo implacabile, piena di azione e colpi di scena. Un nuovo tassello della saga di confine inaugurata da "Il potere del cane".
Einaudi Stile libero ha pubblicato finora L'inverno di Frankie Machine (ultima edizione «Super ET», 2009), diventato un vero e proprio caso letterario, Il potere del cane e La pattuglia dell'alba (2010). Il suo Savages (Le belve, 2011) sta diventando un film di Oliver Stone.