Quella che segue è l'anticipazione di un racconto/reportage più ampio che verrà pubblicato in seguito.
La riserva naturale orientata di 'Torre Salsa' si trova vicino Montallegro (AG).
Si raggiunge, da Agrigento o da Sciacca, procedendo lungo la scorrimento veloce Sciacca-Agrigento. L'uscita consigliata da imboccare è quella di Montallegro-Bovo Marina, circa 35 Km dopo Sciacca, per poi proseguire ancora, lungo la SP 87, in direzione Torre Salsa-Bovo Marina.
Ad un certo punto, si trovano ad un bivio due indicazioni: un cartello che indica "Torre Salsa Turistica", un'azienda agrituristica e, indicante la diramazione a sinistra, un cartello, di colore verde per la Riserva. Non si può sbagliare.
Si svolta quindi a sinistra e, proeguendo per circa 800 metri, si giunge all'inizio di una strada sterrata contrassegnata da un cartello che dice "Il Pantano", indicante la parte iniziale della riserva. Ci si immette in un selvaggio territorio, selvaggio per gli scarsi segni di antropizzazione abitativa, anche se vi sono tangibili i segni di coltivi, soprattutto ad olivi, con sparsi ruderi di vecchi casali, forse un tempo utilizzati dai pastori.
E' possibile imbattersi in ampi greggi di pecore.
Dopo circa 15 minuti di sterrato piuttosto totrtuoso, ma percorribile agevolmente anche con un auto normale, si giunge ad un ampio parcheggio, a pagamento (ma non a tardo settembre o in primavera), gestito dal WWF. Da questo punto occorre proseguire a piedi, sotto il sole (10 min. circa), lungo un sentiero fiancheggiato da una staccionata che conduce in spiaggia.
La riserva è vastissima, perchè oltre alla parte litorale include l'entroterra, fatta da un ampio anfiteatro di colline e di falesie a ridosso del mare.
La tipologia della costa è sabbiosa con rocce affioranti in alcuni punti a creare strane formazioni.
A ridosso della spiaggia, in alcuni tratti, vi sono alte falesie gessose che rendono la luce del sole ancor più abbacinante.
Avendo il mare di fronte e, andando sulla propria destra, si arriva costeggiando la battigia ad un promontorio bianco in vista dei ruderi di Torre Salsa (una delle antiche torri del sistema di avvistamento e difensivo contro le incursioni dei pirati saraceni) e di un tratto di litorale un po' affollato perchè vi si può giungere seguendo un altra strada sino un'area di parcheggio a ridosso del mare dove si fermano anche i camperisti.
Invece, proseguendo dal punto di accesso sulla sinistra, dopo circa 20 minuti, si trova un tratto di spiaggia dove si può praticare indisturbati il naturismo.
Il livello del mare è basso è la temperatura dell'acqua è fredda anche in alta stagione, come del resto tutte le acque del Canale di Sicilia.
Vi è un ecosistema particolare con distese di canneti e dune sabbiose nel tratto compreso tra le elevazioni collinari e la spiaggia in senso stretto, una incredibile varietà di piante psammofile e qualche succulenta.
Gabbiani tantissimi: sulla sabbia centinaia e centinaia di impronte di gabbiane e penne di ogni tipo: si riunicono sulla sabbia in grandi branchi e se ne stanno a riposare, ma appena ci si avvicina si levano in volo, con alte grida, formando una nube grigio-bianca che quasi oscura il colore del cielo.
Il segnale GSM è totalmente assente e quindi non si possono nè ricevere né effettuare chiamate con il telefonino.
Anche per questo, quando si arriva si è pervasi immediatamente da una sensazione euforica di isolamento per essere arrivato in un luogo che ha in qualche misura un profilo edenico e per la consapevolezza di essere tagliati fuori dal resto del mondo, avendo l'opportunità di sperimentare la condizione di Robinson Crusoe sbarcato in un'isola deserta, accentuata dal fatto che non esistono quasi del tutto zone d'ombra o punti di ristoro (acqua da bere e generi di conforto occorre portarli con sé).
Geologia. Il territorio in cui ricade l'area della riserva di Torre Salsa caratterizzato, dal punto di vista geologico, dalla presenza di un particolare tipo di rocce sedimentarie denominate "evaporiti" note come appartenenti alla "Serie Gessoso-Solfifera".
Queste rocce frequenti in tutto il settore centro-occidentale della Sicilia, si sono originate durante un periodo della storia geologica chiamato Messiniano (circa 6 milioni di anni fa), quando, secondo le teorie più accreditate, il Mediterraneo si prosciugò quasi completamente trasformandosi in un grande "lago salato" per l'interruzione dei collegamenti con l'Oceano Atlantico ("crisi di Salinità" del Mediterraneo).
A causa dell'intensa evaporazione dell'acqua marina, sul fondo del bacino si depositarono considerevoli quantità di sedimenti dando origine a rocce delle "evaporitiche" per la loro modalità di deposizione; tra queste le più comuni sono rappresentate da particolari tipi di calcare (calcare evaporitico o calcare di base), dal salgemma, dai sali potassici, dal gesso. Quest'ultimo affiora diffusamente nell'area sotto diverse forme dipendenti dalle condizioni ambientali sotto le quali il gesso si è cristallizzato che sono quella massiva (alabastrino) o quella statificata (gesso selentico e gesso balatino). Gli aspetti più salienti della Serie Gessoso Solfifera sono evidenti lungo la falesia costiera (costa alta a picco sul mare) e nei pressi delle cave.