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1 marzo 2013 5 01 /03 /marzo /2013 16:42

La via Ruggero Settimo d'anteguerra nel racconto mia madre Mia mamma ci raccontava che, nell'anteguerra, Via Ruggero Settimo che rappresenteva il centro elegante e à la page di Palermo era frequentatissima. Relativamente scarno era il traffico con autoveicoli e veicoli a traino animale, di bici e moto, mentre la folla dei pedoni era davvero enorme e brulicante.
Tutti passeggiavano, tutti guardavano le vetrine, tutti si fermavano nei bar e caffè prestigiosi sparsi lungo l'asse viario, a partire dal  rinomato "Extrabar" tristemente chiuso in anni recenti e sostituito da un negozio di moda eguale a tanti altri.
La mamma ci diceva che, allo scopo di disciplinare la grande massa di pedoni, proprio su via Ruggero settimo era stato istituito il "senso unico" pedonale.

Da un lato della via si camminava tutti nella stessa direzione e dall'altro lato in direzione inversa. I Vigili urbani erano addetti a sorvegliare che nessuno trasgredisse, distogliendo gli indisciplinati con vigorosi colpi di fischietto ed elevando ai recidivi e ai caparbi, se era il caso, delle contravvenzioni.

La mamma rievocava questa cosa con molta ironia e ci faveva tanto ridere.
Anche adesso, pensandoci, mI sembra una cosa dai risvolti piuttosto esilaranti (un po' da comica finale): uno scenario, peraltro, quasi da metropoli avveneristica (alla Fritz Lang) come in certe futurologie di cui ho letto (o che ho visto trasposte in film), in cui per spostarsi nelle città del futuro si salta su grandi nastri trasportatori e, per necessità di cose, bisogna muoversi tutti in una stessa direzione. Per cambiare senso di marcia si salta, in appositi "incroci" sul nastro trasportatore che si muove in direzione opposta.

Ho fatto delle ricerche su questo scenario che nostra madre ci faceva intravedere, ma non ho trovato nessun riscontro.

Mi piacerebbe molto se qulcuno si facesse avanti per condividere con me questo racconto tramandato o, eventualmente, per sconfessarlo.

In tal caso, penserei con affetto che si era trattato di un bel racconto della mamma, fatto per intrattenerci.

Mio padre, mia madre, i loro fratelli non ci sono più e a loro non posso più chiedere, purtroppo.

 

 

 

 

Via Ruggero Settimo è una delle principali vie di Palermo.La via insieme alle perpendicolari vie Principe di Belmonte e Generale Magliocco viene considerata come il salotto di Palermo. Si estende per circa 350 m da, seguendo il senso di marcia, via Libertà a via Maqueda e l'unica grossa arteria che la taglia è via Mariano Stabile dove le due strade creano i cosiddetti Quattro Canti di Campagna contrapposti ai Quattro Canti di città posti più avanti sulla stessa direttrice.

La strada è resa famosa dai negozi che la popolano che sono tra i più cari della città, durante le domeniche viene chiusa al traffico veicolare diventando zona pedonale, soluzione che il comune ha proposto di realizzare in via definitiva entro il 2008 (ma si tratta di una decisione sottoposta di continuo a ripensamenti e a ritrattazioni).

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commenti

D
Ho appena letto questa pagina del tuo blog e mi son subito sentita in dovere di darti conferma che ciò che ti raccontava tua madre era vero... e non solo nl periodo precedente la guerra ma anche<br /> negli anni successivi (forse fino ai primi anni '50). C'erano anche i cartelli sui muri dei palazzi a regolare il traffico pedonale: "Pedoni a destra" e "Pedoni a sinistra" ... A dx chi andava da<br /> Piazza Ruggiero Settimo verso la Stazione Centrale; a sx chi andava dalla Stazione Centrale in direzione di piazza Castelnuovo.
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DSC04695.jpegQuesta pagina è la nuova casa di due blog che alimentavo separatamente. E che erano rispettivamente: Frammenti. Appunti e pensieri sparsi da un diario di bordo e Pensieri sparsi. Riflessioni su temi vari, racconti e piccoli testi senza pretese.

Era diventato davvero troppo dispendioso in termini di tempi richiesti alimentarli entrambi, anche perchè nati per caso, mentre armeggiavo - ancora alle prime armi - per creare un blog, me li ero ritrovati ambedue, benchè la mia idea originaria fosse stata quella di averne uno solo. Infatti, non a caso, le loro intestazioni erano abbastanza simili: creatone uno - non ricordo quale dei due per primo - lo ho "perso" (per quanto strano ciò possa sembrare) e mi diedi alacremente da fare per ricrearne uno nuovo. Qualche tempo - nel frattempo ero divenuto più bravino - il blog perso me lo ritrovai).

Ohibò! - dissi a me stesso - E ora cosa ne faccio?

La risposta più logica sarebbe stata: Disattiviamolo!. E invece...

Mi dissi: li tengo tutti e due. E così feci. E' stato bello finchè è durato...

Ma giocare su due tavoli - e sempre con la stessa effcienza - è molto complicato, ancora di più quando i tavoli diventano tre e poi quattro e via discorrendo....

Con overblog ho trovato una "casa" che mi sembra sicuramente più soddisfacente e così, dopo molte esitazioni, mi sono deciso a fare il grande passo del trasloco, non senza un certo dispiacere, perchè il cambiamento induce sempre un po' di malinconia e qualche nostalgia.

E quindi ora eccomi qua.

E quello che ho fatto - ciò mi consola molto - rimane là e chiunque se ha la curiosità può andare a dargli un'occhiata.

 

Seguendo il link potete leggere il mio curriculum.

 

 


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