In Piazza Castelnuovo (Palermo) nel pomeriggio di ieri 7 settembre 2013 era in corso una piccola manifestazione a favore della pace in Medio Oriente.
Nel centro della parte della piazza dominata dal Teatro Politeama, alcuni membri dell' Associazione "La Comune" (Sede a Palermo, in Via Principe Belmonte, 47) avevano predisposto degli striscioni e dei piccoli tavolini per la vendita di volumi tematici. Alcuni mettevano in vendita copie del loro giornale, dal titolo omonimo, altri parlavano al megafono per illustrare l'attuale situazione in Medio-Oriente, mostrando che il minacciato attacco militare da parte dell'America di Obama non sarebbe altro che un'escalation di un attuale stato di tensione e di una situazione già quasi di belligeranza, con pericolose e imprevedibili conseguenze, altri infine distribuivano dei volantino appositamente predisposti, indirizzati a tutti coloro "che hanno raccolto l'appello di Papa Francesco, a voler essere "protagonisti di pace".
Lodevole la buona volontà e la perseveranza di questi ragazzi che, pur non raccogliendo molto seguito (la maggior parte delle persone presenti rimanevano affaccendate nelle proprie cose e non si interessavano, se non marginalmente), mantenevano con entusiasmo (direi quasi con fede) la loro linea.
L'appello alla pace in Medio-Oriente di Papa Francesco e l'invito al digiuno per un giorno ha scosso le coscienze e ha prodotto degli effetti di coinvolgimento e di condivisione, al di là delle differenze di credo religioso e di fede politica.
Anche a Londra, tanto per fare un esempio, nelle aree della East London, ad elevata densità musulmana di provenienza medio- ed estremo-orientale, ci sono state molte manifestazioni e preghiere, a favore di un'escalation di pace anziché di guerra.
E' sconcertante che a Palermo - almeno esteriormente - prevalga l'indifferenza, con l'eccezione di pochi volenterosi idealisti che sperano comunque che il proprio messaggio possa essere raccolto, penetrando attraverso barriere di indifferenza e di ottusa soddisfazione da parte di tutti quelli che si accontentano di poter aver solo svaghi e gadget e di coloro che non si lasciano coinvolgere perchè ritengono che la loro vita così sia già più che satura e soddisfacente.
Mi ha colpito vedere, poco dopo, dei giovinastri che camminavano per via Libertà, con andatura sgraziata e ciondolante, bevendo a canna da una bottiglia di birra. Poi quando la bottiglia è stata svuotata sino all'ultima goccia, quello dei due che la reggeva, la ha scagliata in un aiuola, benché a comoda portata di braccio ci fosse un cestino di rifiuti.
Ignoranza, maleducazione, consumismo efferato sono i tre ingredienti per fomentare le peggiori forme di indifferenza e di anti-solidarietà.
Foto di Maurizio Crispi
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