Ho avuto il piacere di ricevere da Giuliana Montagnin (runner e mia amica FB) un "piccolo" diario della sua vacanza siciliana lo scorso giugno 2012, diario che per quanto breve e sintetico è risultato per me di lettura emozionante, tanto che all'autrice ho chiesto se potevo rendere pubbliche le sue notazioni. Giuliana mi ha anche inviato delle belle foto a corredo delle sue impressioni.
Giuliana Montagnin è scesa in Sicilia, dalla lontana Trieste, per trascorrere assieme al marito una vacanza di una decina di giorni a casa del figlio, a Porto Empledocle (AG). Per loro é stata un'occasione per girare alcuni luoghi del profondo Sud della Sicilia , ma anche - specificatamente per Giuliana - per "acclimatarsi" alle temperature torride che l'attendevano nella prima settimana di luglio, quando si sarebbe cimentata con la 6 Giorni del Pantano (in Basilicata).
In qualche misura, si potrebbe dire che gli estremi collimano: Trieste e Sicilia, due luoghi d'Italia quasi agli opposti, climaticamente divergenti, ma entrambi con estremi climatici (lì il freddo tagliente e la Bora che nelle giornate buone soffia a 150 km all'ora, se non di più, qui da noi lo Scirocco, con temperature che in alcuni giorni possono suerare i 40°.
Eppure nello stesso tempo vi sono somiglianze e affinità: la vicinanza del mare e la consuetudine con esso e, soprattutto, il fatto che Sicilia e Trieste siano entrambi luoghi di incrocio ed intersezione.
Luoghi in cui sono passati popoli diversi che hanno lasciato tracce: e gli estremi, pur distanti, finiscono con l'essere molto vicini...
Anche la Sicilia è stata a lungo una terra di confine (e di conquista) e una fucina di idee e di fermenti grazie ai diversi popoli che qui si sono insediati. Del nostro retaggio storico occorrerebbe mantenere la memoria, difendendola dagli assalti del tempo e dell'oblio.
Purtroppo l'ignoranza dilagante svilisce questo patrimonio.
Ma vediamo il racconto di Giuliana.
(Giuliana Montagnin) Si è trattato di una vacanza di una decina di giorni con mio marito a casa di suo figlio a Porto Empedocle AG. Sarà l'occasione per abituarmi al vero caldo anche in vista di una mia gara impegnativa la prima settimana di luglio in Basilicata [la 6 giorni del Pantano], ma è stata anche l'occasione per prendere dimestichezza con gli espletamenti burocratici per viaggiare in aereo [Giuliana solitamente nei suoi spostamenti per raggiungere i diversi teatri di gara preferisce utilizzare i mezzi terrestri].
Relax qualche allenamento breve su strada, sulla sabbia, qualche giretto, tantissime foto e ... naturalmente ho fatto la dog-sitter di due cagnolini siculi (gli unici nipotini che ho al momento)
Una volta atterrati in tarda serata a Palermo, ci attendeva con la sua auto il figlio di mio marito per portarci a casa sua, praticamente "quasi" in Africa. Poi giunti a destinazione, ci siamo rilassati, siamo andati in spiaggia, abbiamo passeggiato e mangiato del pesce. Siamo anche andati in giro qua e là: visto che già conoscevo la Valle dei Templi, Mazara del Vallo e la Villa dei Mosaici [Piazza Armerina - Villa del Casale], abbiamo cercato di guardare qualcosa di nuovo e siamo così arrivati nel ragusano tra Noto e Ragusa.
Sono stati dei giorni di relax quasi totale e, tra l'atro, mi son risparmiata le pioggie del Nord.
Ho avuto sempre sole e caldo, mentre alla sera e di notte faceva piuttosto freddo e non me l'aspettavo, perchè noi a Trieste abbiamo poca escursione termica.
Come novità, rispetto a mie precedenti visite, abbiamo visitato Ragusa, Ragusa Ibla, Noto, Modica (è questa è la città del cioccolato, di cui prima della partenza mi aveva parlato mio marito). Francamente preferisco il fondente, ma ovviamente ho approfittato di alcuni assaggini in un negozio, provando vari gusti aromatizzati con vaniglia, peperoncino, limone, arancia, anice ecc. Abbiamo comperato un paio di cioccolate per il figlio e nuora, loro ne vanno pazzi.
E' stata una vacanza un po' semplice, la casetta che hanno acquistato era ancora da rifinire, situata in un comprensorio alla periferia di Porto Empedocle, dove parecchie villette erano ancora in costruzione e la stradina per giungerci ancora non asfaltata: un vero cantiere, insomma, dove gli operai e camion transitavano nei giorni feriali.
A pochi passi da quel centro c'era il villaggio Bellavista, questo però già rifinito con le sue villette signorili, un giorno ci ho fatto un allenamento di un'oretta: traffico inesistente e un caldo terribile già alle 8.00 del mattino.
Un'altra località degna di nota è Raffadali, ben curata, anche se tutto sommato quello che mi è rimasto più impresso sono i dolci della Pasticceria-Bar-Gelateria "Le Cuspidi", situata proprio nella piazzetta principale con tanto di fontana e chiesetta.
Entri dentro, guardi la vetrina e ti vien voglia di mandare a quel paese allenamenti e ultramaratone, vorresti "strafogarti" di tutto e di più, ma mi son trattenuta e ho finito con il prendere un semplice cannolo con cappuccino.
Un altro pomeriggio l'ho trascorso alle foci del fiume Platani.
Ci si arrivava seguendo un sentiero attraverso un boschetto di alberi bassi che facevano una gradevole ombra, alcune deviazioni portavano alla spiaggia.
Sabbia finissima bianca, tutto deserto, ti faceva venire in mente Robinson Crusoe, Venerdì e la sua isola: uno spettacolo insomma, completamente diverso dalle immagini di Rimini o Cesenatico sovraffollate.
Le foci del fiume alla fine le abbiamo trovate, ma erano solo un piccolo rivolo che si gettava nel mare.
Non amo per niente la sabbia, preferisco le rocce di Trieste, però quel luogo è da incanto, cammini con i tuoi pensieri e rifletti su tante cose.
Le foto sono di Giuliana Montagnin