Nell'ambito del progetto Astronomia e Territorio dell'Osservatorio Astronomico di Palermo in collaborazione con l'Istituto di Astrofisica Spaziale e Fisica Cosmica (IASF) dell'INAF, ha avuto luogo tra il 14 e il 15 maggio l'iniziativa denominata "La notte dei musei sotto le stelle", curata dall'Associazione Specula Panormitana con la possibilità offerta ai visitatori (in tale occasione non è stato richiesto alcun pedaggio d'ingresso) di effettuare osservazioni astronomiche "guidate" dall'area archeologica di Solunto (Santa Flavia, Palermo).
L'osservazione mediante telescopi (collocati su due diverse postazioni) si è concentrata su Saturno e sulla Luna, ma il personale presente era disponibile anche per dare spiegazioni utili all'identificazione di stelle e costellazioni visibili.
In corrispondenza della prima postazione (collocata propirio all'ingreso dell'area archeologica) era stata anche disposta una postazione PC, mediante la quale venivano proiettate a ciclo continuo su di uno schermo delle splendide fotografie astronomiche realizzate dal telescopio orbitante attrono alla Terra.
Grande è stato l'afflusso di pubblico, sia per l'interesse dell'iniziativa in sé, sia per la possibilità di una affascinante passeggiata sotto la luna all'interno del sito archelogico di Solunto.
Due diverse motivazioni hanno condotto i visitatori: diverse, ma egualmente "pesanti".
Per chi non aveva mai avuto modo di farlo prima, è stato sorprendente guardare Saturno prima e poi la Luna, così come si vedono nelle immagini fotografiche nei libri e nelle riviste, sino ad aversi delle reazioni quasi di incredulità e commenti come "Ma è proprio vera quest'immagine?" oppure "Non ci credo"!
E' stato bello vedere anche molti bambini accompagnati dai genitori e guidati a fare le osservazioni accomodando l'occhio alla lente dell'oculare del telescopio.
L'altra altrettanto forte - quella della passeggiata all'interno dell'area archeologico - ha promanato altrettanto fascino, anche perchè per raggiungere la seconda postazione, occorreva percorrere la via principale dell'antica colonia punica, divenuta poi cittadina romano-ellenistico, avendo l'opportunità di ammirare lo scenario paesaggistico che si stende ai piedi di Monte Catalfano, oggi fittamente illuminato dalle abitazioni e cercando di immaginare come potesse essere l'aspetto del paesaggio circostante ai tempi dei primi insediamenti dei coloni fenici: tutto quel buio, interrrotto solo da qualche face accesa, qui e lì, e soprattutto quel profondo silenzio. Solo le stelle e i pianeti, allora, dovevano essere più o meno identici a come ci appiaono oggi: e questo rappresenta uno degli elementi di continuità tra noi moderni e gli abitatori che, in un passato ormai remoto, vissero in questa cittadina.
Il cammino in salita, su di una strada selciata di pietre sconnesse, era rischiarato - a rendere il cammino ancora più suggestivo - da piccole fiammelle poste ad intervalli regolari.
Al di là della zona di chiarore rossastro e tremolante, si potevano indovinare le rovine della città, cresciuta sull'erto pendio del monte, con unità abitative e botteghe, disposte in un fitto reticolo regolare, fino ad arrivare alla zona sommitale dove si stagliavano nel buio le sagome di alcune colonne (i luoghi del culto) e dove si stendeva l'Agorà della città greca e il suo teatro.
La Luna e Saturno, le stelle sulla nostra testa e le rovine archeologiche dalle quali si effettuavano le osservazioni astronomiche sono stati dei congiungimenti attraverso i quali si compie una riflessione sulla nostra impermanenza di esseri umani e sui tempi di grande respiro dell'Universo, di cui le nostre vite - per quanto lunghe - rappresentano soltanto effimere frazioni di millisecondi.
Sul monte Catalfano, a circa 2 Km da Santa Flavia, inserite in uno splendido contesto panoramico, si trovano le rovine dell’antica Solunto, iniziata come colonia punica e successivamente divenuta città ellenistico-romana costruita intorno alla metà del IV secolo a.C. e abbandonata alla fine del II sec. DC.
Solunto, una delle tre città puniche della Sicilia con Mozia e Palermo, occupa una bellissima posizione su un pendio del promontorio formato dal Monte Catalfano da cui si domina il mare con Capo Zafferano.
Fondata dai Cartaginesi nel IV sec. a.C., forse sui resti (o nei pressi) di una più antica città fenicia, dopo circa un secolo, passò sotto il dominio romano. Il nome ha due origini: una leggendaria, che lo vede legato all'essere malvagio Solunto, sconfitto da Eracle proprio in questi luoghi, l'altro, più realistico, che lo mette in relazione con la parola cartaginese Selaim, rupe.
La pianta della città segue i dettami classici, stabiliti da Ippodamo da Mileto e si sviluppa ortogonalmente intorno ad un decumano maggiore, con cardini perpendicolari che formano insule intersecate da stretti passaggi per lo scolo delle acque. Il terreno fortemente scosceso ha reso necessario il terrazzamento e uno sviluppo in altezza di molte abitazioni, dei cui piani superiori - oggi non più esistente - si possono ancora vedere le scale d'accesso.
Per altre e più approfondite notizie si rimanda al sito web del Comune di Santa Flavia.