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9 gennaio 2013 3 09 /01 /gennaio /2013 15:31

Crevalcore - Foto di Maurizio Crispi(Maurizio Crispi) Crevalcore, una  tra le cittadine dell'Emilia duramente colpite dal sisma del 20 e 29 maggio 2012, cammina ancora a passo ridotto in attesa che i primi passi della ricostruzione avviati possano andare a regime.
Apparentemente è ancora tutto al suo posto, gli edifici sono tutti in piedi, sembrano integri e non si vedono molte lesioni all'esterno. Questo è uno dei motivi per cui si è detto con amarezza che il terremoto che ha colpito crevalcore sia stato "di serie B".
Però, gli edifici sono tutti transennati ed inagibili: la cosiddetta zona rossa riguarda pressocchè integralmente il centro storico, con il suo storico corso Garibaldi che si estende tra le due porte.
Gli edifici, per la tipologia dele scosse, sono implosi all'interno: le strutture interne sono crollate o sono state gravemente lesionate, mentre l'esterno (l'involucro) è rimasto miracolasamente al suo posto.
La parte centrale della cittadina, il suo centro storico tra la Porta Bologna e la Porta Modena, poste alle due estremità dell'elegante e sobrio corso principale, è tutta transennata e messa in sicurezza, praticamente deserta.
Poche persone - anche nel pieno dei giorni di attività lavorativa - vi si muovono, quasi esitanti e sperdute.
Proprio all'inizio del 2013, in occasione della mia visita, alcuni degli edifici venivano messi messi in sicurezza per dilazionare eventuali crolli.
Fa tristezza vedere tutti gli esercizi commerciali chiusi e così poca gente in giro, il tutto in un'atmosfera di silenzio quasi spettrale.
Pochi passanti in giro, quasi come ombre vaganti in una città fantasma.
Il silenzio, la mancanza di persone in giro, l'assenza di attività commerciali mi hanno riportato prepotentemente alle sensazioni che sperimentai dopo aver girovagato alcuni fa per le vie della bosniaca Mostar che era stata devastata dalla guerra civile. 
Fuori dalle porte contrapposte della città che forse dovranno essere abbattute del tutto (a detta di alcuni Crevalcoresi), sono state edificate delle strutture provvisorie che alloggiano il Polo Sanitario, l'Ufficio postale, le Banche, le Farmacie.
Crevalcore - Foto di Maurizio CrispiAlcune di queste attività - come la Farmacia Zoccoli, originariamente ubicata nel Corso principale - sino a non molto tempo fa erano state allocate in via del tutto provvisoria all'interno di container senza riscaldamento e solo di recente hanno potuto essere dilocate in una sede più definitiva attrezzata con i necessari confort.
Tutto questo mette addosso una profonda tristezza: ci si rende conto che fintantoché non si è colpiti direttamente da simili eventi tutto rimane astratto e puramente teorico.
Le cose bisogna vederle nella loro realtà, toccarle con mano per cominciare a capire cosa significhino veramente.
Ci si chiede allora: Come affronterei io stesso un simile evento. Quali strategie metterei in campo per confrontarmi con analoghe difficoltà?
Ed allora, quando ci si pongono simili interrogativi, si sente maggiormente la tristezza di una situazione in cui tante persone come te sono state espropriate dalla loro città e, in una certa misura, anche dalla propria vita.
La differenza sta nel fatto che a te non è capitato...
Mentre sei lontano vivi nell'ignoranza beata, ma quando ti immergi in una di queste realtà comprendi un po' di più, pensi al fatto che stato solo un po' più fortunato e rifletti sul fatto che la stessa cosa potrebbe capitare anche a te. Si percepisce palpabile, tuttavia, che nei cittadini di crevalcore vi è tanta energia, tanta voglia di ricominciare e di ricostruire, anche basandosi soltanto sulle proprie forze.

Crevalcore - Foto di Maurizio CrispiL'ottimismo non muore nella forte tempra dei cittadini di Crevalcore che, per esorcizzare la tristezza del Corso desolatamente vuoto, dominato tuttavia dalla presenza rassicurante della statua di Marcello Malpighi, illustre cittadino della città e sua sentinella, non hanno esitato a decorare egualmente le vie e le piazze del centro con luminarie natalizie che portano con sè la Buona Novella della ricostruzione che verrà.
Se si approfondisce e si parla con la gente, si comprende che le cose sono già andate abbastanza avanti: la ricostruzione s'è avviata su canali giusti e sono state intraprese delle iniziative vigorose, grazie anche all'intraprendenza del Sindaco Claudio Broglia, molto apprezzato dalla popolazione che proprio il 4 gennaio 2013 ha festeggiato con la cittadinanza (nell'American Bar del Corso, unico esercizio di questo tipo rimasto integro e aperto al pubblico) l'essere stato prescelto alle primarie del PD per portarsi alla prossima consultazione politica nazionale del prossimo 24 e 25 febbraio 2013.
Già oggi, il Sindaco Broglia è considerato un benemerito dalla popolazione da lui guidata e la sua candidatura è stata molto festeggiata, perchè una sua possibile elezione viene vista come ulteriore garanzia dell'impegno alla ricostruzione: Broglia viene visto da molti come un eroe che non ha esitato ad esporsi in prima persona e ad assumersi delle responsabilità per favorire i primi passi sulla via della ricostruzione.
Grazie alla disponibilità sua e dell'Amministrazione comunale da lui presieduta, sono potuti arrivare tra il 5 e il 6 gennaio 2013, oltre 800 atleti e i loro accompagnatori per partecipare alla seconda edizione della Maratona di Crevalcore che - oltre ad essere evento sportivo tecnico di qualità - si è prefisso di attuare - attraverso le quote d'iscrizione, una raccolta fondi da devolvere nel processo di ricostruzione.

 

 

 

Crevalcore - Foto di Maurizio Crispi

 

 

 


 

 

 

Crevalcore - Foto di Maurizio Crispi

 

 

Foto di Maurizio Crispi

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Come sono arrivato qui

DSC04695.jpegQuesta pagina è la nuova casa di due blog che alimentavo separatamente. E che erano rispettivamente: Frammenti. Appunti e pensieri sparsi da un diario di bordo e Pensieri sparsi. Riflessioni su temi vari, racconti e piccoli testi senza pretese.

Era diventato davvero troppo dispendioso in termini di tempi richiesti alimentarli entrambi, anche perchè nati per caso, mentre armeggiavo - ancora alle prime armi - per creare un blog, me li ero ritrovati ambedue, benchè la mia idea originaria fosse stata quella di averne uno solo. Infatti, non a caso, le loro intestazioni erano abbastanza simili: creatone uno - non ricordo quale dei due per primo - lo ho "perso" (per quanto strano ciò possa sembrare) e mi diedi alacremente da fare per ricrearne uno nuovo. Qualche tempo - nel frattempo ero divenuto più bravino - il blog perso me lo ritrovai).

Ohibò! - dissi a me stesso - E ora cosa ne faccio?

La risposta più logica sarebbe stata: Disattiviamolo!. E invece...

Mi dissi: li tengo tutti e due. E così feci. E' stato bello finchè è durato...

Ma giocare su due tavoli - e sempre con la stessa effcienza - è molto complicato, ancora di più quando i tavoli diventano tre e poi quattro e via discorrendo....

Con overblog ho trovato una "casa" che mi sembra sicuramente più soddisfacente e così, dopo molte esitazioni, mi sono deciso a fare il grande passo del trasloco, non senza un certo dispiacere, perchè il cambiamento induce sempre un po' di malinconia e qualche nostalgia.

E quindi ora eccomi qua.

E quello che ho fatto - ciò mi consola molto - rimane là e chiunque se ha la curiosità può andare a dargli un'occhiata.

 

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