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9 ottobre 2025 4 09 /10 /ottobre /2025 09:27

«Quello che succede oggi in Medio Oriente è per Israele un vero e proprio suicidio. Un suicidio guidato dal suo governo, contro cui – è vero – molti israeliani lottano con tutte le loro forze, senza tuttavia finora riuscire a fermarlo. E senza nessun aiuto, o quasi, da parte degli ebrei della diaspora.»

Anna Foa (da "Il suicidio di Israele")

Anna Foa, Il suicidio di Israele, Laterza, 2024

Nell'attuale, acceso, dibattito, sulla questione palestinese merita certamente una lettura attenta e meditata, il piccolo saggio di Anna Foa, Il suicidio di Israele (pubblicato da Laterza nel 2024).  

Anna Foa, storica italiana, docente universitaria e saggista, fa in questo piccolo libro un'analisi lucida e disincantata della situazione medio-orientale, circa un anno dopo l'attacco di Hamas del 7 ottobre 2023.
L'autrice offre al lettore una narrazione complessa ed imparziale che tiene conto di tutte le sfaccettature di un problema complesso e dei suoi numerosi nodi.
Per comprendere, bisogna conoscere: ed è per questo motivo che l'autrice, sia pure in forma sintetica, ci offre una disamina dei decenni che hanno preceduto la nascita dello stato d'Israele, proclamato nel 1948. Seguono i fatti noti, illustrati ampiamente anche da altre fonti, tra le cui non mancano i saggi importanti di Ilan Pappè e di altri autori. Infine, l'autrice, dopo aver esaminato  accuratamente i diversi aspetti terminologici, illustrando al lettore come e perché si sia giunti a identificare l'antisemitismo con l'antisionismo e a considerare i due termini equivalenti, si sofferma a parlare dell'assetto presente, denunciando il fatto che persistendo in questa strada Israele - in quanto stato - rischia di mettersi in una posizione che, alla fine, ne determinerà un vero e proprio suicidio; e ammonendo che occorre un vero e proprio cambio di rotta, coraggioso e che riprenda la via della convivenza di due differenti popoli con pari diritti di cittadinanza.
La tesi del suicidio dello stato di Israele, qualora perseverasse in questa sua vocazione fortemente colonialista, segregazionista e genocida, è stata anche esaminata dal giornalista Chris Hedges nel suo recente volume

Molto interessante, e sicuramente meritevole di lettura, nel momento che stiamo attraversando.

Il volume è stato Libro vincitore del Premio Strega Saggistica 2025 ed anche Libro vincitore del Premio De Sanctis - Saggistica 2025
 

  1. «Quello che succede oggi in Medio Oriente è per Israele un vero e proprio suicidio. Un suicidio guidato dal suo governo, contro cui – è vero – molti israeliani lottano con tutte le loro forze, senza tuttavia finora riuscire a fermarlo. E senza nessun aiuto, o quasi, da parte degli ebrei della diaspora.» (dal volume)


(Risvolto di copertina) Israele stava già attraversando un periodo di crisi drammatica prima del criminale attacco del 7 ottobre 2023. Grandi manifestazioni chiedevano a gran voce le dimissioni di Netanyahu e del suo governo e il paese era praticamente bloccato.

La risposta al gesto terroristico di Hamas con la guerra di Gaza rischia però di essere un vero e proprio suicidio per Israele. Da un lato, infatti, abbiamo l’involuzione del sionismo, o meglio dei sionismi: da quello originario della fine del XIX secolo, passando per quello liberale e favorevole alla pace con gli arabi, fino alla crescita del movimento oltranzista dei coloni e all’assassinio di Rabin. Dall’altro, il resto del mondo ebraico – la diaspora americana e quella europea – si confronta oggi con un crescente antisemitismo che, contrariamente alla propaganda di Netanyahu, non è la stessa cosa dell’antisionismo, ma che certo dalle vicende della guerra di Gaza trae spunto e alimento. Per salvare Israele è necessario contrapporre al suprematismo ebraico, proprio dell’attuale governo Netanyahu, l’idea che lo Stato di Israele deve esercitare l’uguaglianza dei diritti verso tutti i suoi cittadini e deve porre fine all’occupazione favorendo la creazione di uno Stato palestinese. Qualunque sostegno ai diritti di Israele – esistenza, sicurezza – non può prescindere da quello dei diritti dei palestinesi. Senza una diversa politica verso i palestinesi Hamas non potrà essere sconfitta ma continuerà a risorgere dalle sue ceneri. Non saranno le armi a sconfiggere Hamas, ma la politica.

 

Anna Foa

L'autrice. Anna Foa è una storica italiana, specializzata in storia culturale dell'età moderna e nella storia degli ebrei in Europa e in Italia. Ha dedicato la sua carriera alla memoria storica, con particolare attenzione alla Shoah, e ha insegnato Storia moderna nell'Università Sapienza di Roma.
Con il Mulino ha pubblicato Giordano Bruno (1998), Eretici (2004), Andare per ghetti e giudecche (2014), Andar per luoghi di confino (2018) e Le vie degli ebrei (2024).
Con Laterza ha pubblicato Ebrei in Europa. Dalla Peste nera all'emancipazione (1992), Diaspora. Storia degli ebrei nel Novecento (2009), Portico d’Ottavia 13. Una casa del ghetto nel lungo inverno del 1943 (2013), La famiglia F. (2018) e Gli Ebrei in Italia: i primi 2000 anni (2022).
Ha inoltre scritto Anime nere. Due donne e due destini nella Roma nazista (Marsilio, 2021) e Donne e shoah (Mimesis, 2021).
Nel 2024 pubblica per Laterza Il suicidio di Israele con il quale vince nel 2025 il Premio De Sanctis e la prima edizione del Premio Strega Saggistica.

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Come sono arrivato qui

DSC04695.jpegQuesta pagina è la nuova casa di due blog che alimentavo separatamente. E che erano rispettivamente: Frammenti. Appunti e pensieri sparsi da un diario di bordo e Pensieri sparsi. Riflessioni su temi vari, racconti e piccoli testi senza pretese.

Era diventato davvero troppo dispendioso in termini di tempi richiesti alimentarli entrambi, anche perchè nati per caso, mentre armeggiavo - ancora alle prime armi - per creare un blog, me li ero ritrovati ambedue, benchè la mia idea originaria fosse stata quella di averne uno solo. Infatti, non a caso, le loro intestazioni erano abbastanza simili: creatone uno - non ricordo quale dei due per primo - lo ho "perso" (per quanto strano ciò possa sembrare) e mi diedi alacremente da fare per ricrearne uno nuovo. Qualche tempo - nel frattempo ero divenuto più bravino - il blog perso me lo ritrovai).

Ohibò! - dissi a me stesso - E ora cosa ne faccio?

La risposta più logica sarebbe stata: Disattiviamolo!. E invece...

Mi dissi: li tengo tutti e due. E così feci. E' stato bello finchè è durato...

Ma giocare su due tavoli - e sempre con la stessa effcienza - è molto complicato, ancora di più quando i tavoli diventano tre e poi quattro e via discorrendo....

Con overblog ho trovato una "casa" che mi sembra sicuramente più soddisfacente e così, dopo molte esitazioni, mi sono deciso a fare il grande passo del trasloco, non senza un certo dispiacere, perchè il cambiamento induce sempre un po' di malinconia e qualche nostalgia.

E quindi ora eccomi qua.

E quello che ho fatto - ciò mi consola molto - rimane là e chiunque se ha la curiosità può andare a dargli un'occhiata.

 

Seguendo il link potete leggere il mio curriculum.

 

 


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