Una mia recensione di un paio di anni fa, recentemente ripescata
«Ho scritto un noir moderno, inserendo una serie di problematiche per ampliare lo sguardo sul nostro tempo e sul territorio.»
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Il Francese, edito da Mondadori nel 2022, è stato una delle ultime fatiche di Massimo Carlotto che, tratteggiando il personaggio de Il Francese, macró (ovvero sfruttatore) e gestore di un giro di prostituzione di alto bordo nel Nord Est (con Carlotto ci si muove sempre nelle atmosfere del Veneto, industrioso, ma spesso ricco di intrallazzi e di sotterfugi per massimizzare i profitti, storture che il Nostro denuncia sempre abilmente, offrendoci un interessante spaccato di una società di imprenditori in un mix a volte inestricabile di onestà e corruzione), coglie l’occasione di illustrare magistralmente il sottobosco del crimine organizzato e le sue ramificazioni.
Toni Zanchetta, questo il vero nome del Francese, si trova a confrontarsi con una situazione difficile - la scomparsa di una delle sue “ragazze” e l’essere accusato del suo omicidio - è con una serie di conseguenze a cascata.
Perde tutto e cerca di risollevarsi, ma dovrà confrontarsi con un’implacabile poliziotta, la Ardizzone che lo condurrà dove lui non avrebbe mai immaginato di potersi trovare.
(Soglie del testo) Massimo Carlotto, uno degli autori più amati, incisivi e schierati del noir italiano, debutta nel Giallo Mondadori con un nuovo, iconico personaggio, dimostrando per l'ennesima volta il suo talento unico nel raccontare la nostra società e gli scheletri che cerca di nascondere nell'armadio.
Lo chiamano il Francese. Gestisce una "maison" di dodici donne. Ognuna ha un nome d'oltralpe, ognuna recita un personaggio diverso: dalla pin-up d'altri tempi alla manager in carriera, il Francese è in grado di soddisfare le fantasie di commercianti, imprenditori, professionisti. È un giro medio-alto, il suo, le mademoiselle non lavorano in strada, e non tutti se lo possono permettere. Tutto precipita quando una di loro scompare nel nulla: è lui l'ultimo ad averla vista viva, e quindi il primo sulla lista degli indagati. Il commissario Franca Ardizzone non gli dà tregua, lo vuole sbattere in galera a tutti i costi. E la sua maison fa gola alle bande che gestiscono la prostituzione in zona. Per salvarsi, il Francese è costretto a cercare la verità, un gioco pericoloso dove nessuno rispetta le regole.
Hanno detto
«La ricerca della verità smuove l’altrimenti granitico personaggio del Francese e pure la trama del noir, che anche in questo caso - come Carlotto ci ha abituati - è perfettamente al servizio dell’inchiesta sull’abominevole (l’aggettivo è suo) ruolo dei magnaccia.» – Miriam Massone, La Stampa
(Quarta di copertina) un protettore accusato di omicidio. Una poliziotta pericolosa e spregiudicata. E sullo sfondo l’anima bigotta e insieme torbidissima della provincia italiana.
“Gli sbirri non bluffavano. Nei giorni prima il Fancese si era rivolto ad un legale, e il tizio, anche se disponibile a rappresentarlo in Corte d’Assise, era stato chiaro: gli inquirenti non avevano prove ma erano in possesso di indizi in grado di convincere una corte a condannarlo, perché se il colpevole non era lui chi altri poteva esserlo?”
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