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18 dicembre 2024 3 18 /12 /dicembre /2024 10:03

Una mia nota di diario del 18 dicembre 2011.

Maurizio Crispi (18 dicembre 2011)

Via Villafranca di notte in inverno (foto di Maurizio Crispi)

La città di notte

dopo il vorticare delle compere stolte e della folla

pazzamente riversata nelle strade

è deserta,

dimenticata,

morta,

 

Solo il vento spazza le strade,

facendo vibrare le saracinesche di lamiera

sbattendo qua e  là

i contenitori di plastica della raccolta differenziata

mobili sulle loro ruote come fossero robot domestici,

indisciplinati

staccando le ultime foglie ingiallite dai platani

e facendone grandi cumuli sui marciapiedi

che poi si spostano obbedendo alla fisica delle dune

- o quasi-dune crepitanti e scricchiolanti sotto il passo del viandante,

unica presenza di vita ad un'ora tarda -

provocando l'oscillazione ritmica degli aloni gialli dei lampioni

 

Ogni tanto un oggetto in volo,

cessata la forza propulsiva della raffica,

crolla a terra

 

Un gatto miagola

mimetizzato nell'oscurità

E' un gatto nero di cui s'intravede

solo il baluginio degli occhi

e un ghigno, come fosse il gatto del Cheshire,

ma in gramaglie ninja

lì, acquattato, immobile

sentinella della notte

di guardia al suo terreno di caccia

 

Il vento che soffia a raffiche

parla di solitudine e luoghi lontani

 

S'avverte qualche passo sul cemento

un ticchettio di tacchi

un frammento di conversazioni sussurrate,

parole in libertà,

una porta sbattuta con forza,

un tintinnio di vetri infranti

ma sono rumori che vanno subito in dissolvenza

dando l'impressione che le vie siano percorse

da fantasmi più che da Uomini

 

Poi, con il sorgere del giorno

quei fantasmi si dileguano

e rimangono soltanto

i cumuli di foglie morte

e il vento che continua

a soffiare incessante

 

La temperatura s'è abbassata

 

Un giorno freddo si annuncia

ma è solo l'anticipo di giorni ancora più gelidi e desolati

 

Il vento s'è portato via tutto,

gli uomini, le donne, gli animali,

le parole,

i pensieri,

persino le speranze e i sogni,

lasciando soltanto un insopprimibile vuoto

e ben poche riserve e scorte,

nessuna attrezzatura per attraversare

indenni

il lungo inverno che ci attende

in attesa d'una primavera

che forse mai arriverà

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Come sono arrivato qui

DSC04695.jpegQuesta pagina è la nuova casa di due blog che alimentavo separatamente. E che erano rispettivamente: Frammenti. Appunti e pensieri sparsi da un diario di bordo e Pensieri sparsi. Riflessioni su temi vari, racconti e piccoli testi senza pretese.

Era diventato davvero troppo dispendioso in termini di tempi richiesti alimentarli entrambi, anche perchè nati per caso, mentre armeggiavo - ancora alle prime armi - per creare un blog, me li ero ritrovati ambedue, benchè la mia idea originaria fosse stata quella di averne uno solo. Infatti, non a caso, le loro intestazioni erano abbastanza simili: creatone uno - non ricordo quale dei due per primo - lo ho "perso" (per quanto strano ciò possa sembrare) e mi diedi alacremente da fare per ricrearne uno nuovo. Qualche tempo - nel frattempo ero divenuto più bravino - il blog perso me lo ritrovai).

Ohibò! - dissi a me stesso - E ora cosa ne faccio?

La risposta più logica sarebbe stata: Disattiviamolo!. E invece...

Mi dissi: li tengo tutti e due. E così feci. E' stato bello finchè è durato...

Ma giocare su due tavoli - e sempre con la stessa effcienza - è molto complicato, ancora di più quando i tavoli diventano tre e poi quattro e via discorrendo....

Con overblog ho trovato una "casa" che mi sembra sicuramente più soddisfacente e così, dopo molte esitazioni, mi sono deciso a fare il grande passo del trasloco, non senza un certo dispiacere, perchè il cambiamento induce sempre un po' di malinconia e qualche nostalgia.

E quindi ora eccomi qua.

E quello che ho fatto - ciò mi consola molto - rimane là e chiunque se ha la curiosità può andare a dargli un'occhiata.

 

Seguendo il link potete leggere il mio curriculum.

 

 


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