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2 luglio 2024 2 02 /07 /luglio /2024 10:20

E' del 29 giugno 2023 questa mia annotazione che combina assieme due diversi avvistamenti, quella dell'anfora (o arancina) semovente su monopattino elettrico e quella della cicciona incastrata nella poltroncina con braccioli in pizzeria.
Vi prego, leggete queste due storielle gustandovi gli aneddoti in sé, senza lasciarvi forviare da chi potesse dire che si tratta di descrizioni poco consone e politicamente scorrette.
Sono avvistamenti che si inseriscono perfettamente nella grande narrazione delle 'Storie di Massa' e, in fondo, trattano di ciccioni felici e fieri della propria pacchionaggine.

L’altro giorno dalla coffa della mia nave ho avvistato una donna anfora solcare la strada sul suo mono-moto pattino a vela.
La foggia dell’anfora era suggerita dal grosso culone, dalla bassa statura e dalla posizione dei piedi che formavano una base d’appoggio piccola e circoscritta che andava a svasare verso l’alto e culminava nell’ampio deretano che rappresentava, appunto, la parte capiente dell’anfora o anche della giara.
Qualcuno leggendo la breve descrizione impressionistica (forse anche umoristica) che ho lanciato nel mio status ha suggerito che potesse trattarsi di un’arancina semovente su monopattino elettrico.
Non ho chiesto, però, a colui che aveva formulato questo commento (e sollevato questo interrogativo) se intendesse riferirsi ad un’arancina con carne o ad un’arancina al burro, messa per il lungo (quest’ultima, un’immagine decisamente più benevola!).
Comunque, rimanendo nel tema, l’altro giorno ero in pizzeria e ho visto ad uno dei tavoli apparecchiato per quattro, una tipa (appartenente indubbiamente alla multiforme categoria delle "signore Massa") chiacchieriare affabilmente con le sue amiche. 
La tizia era enorme, saldamente tonica, gioviale e allegra. 
Fianchi moolto sviluppati, debordanti; culone sovradimensionato. 
Le sedie a disposizione erano, in verità, delle poltroncine con i laterali (piuttosto robuste, e solide, non c’è che dire).
Poichè le sponde laterali impedivano al culone della tizia di potere appoggiare totalmente alla seduta, le terga opime rimanevano sollevate, in realtà incastrate tra i due braccioli (se la tizia avesse dovuto alzarsi all’improvviso, quasi certamente la poltroncina sarebbe rimasta attaccata al suo tafanario come il carapace di una grande testuggine).
La postura dell’emula della Signora Massa (il mio prototipo, in quest’ambito) era quindi tutta sbilenca e con il suo corpo pendeva in avanti come una Torre di Pisa che é andata già ben oltre il suo punto di equilibrio e che non si ribalta solo perché ha trovato un efficace puntello.
In questo caso, il puntello era rappresentato dal tavolo sul quale poggiava in modo pieno ed invadente un senone ultra-prosperoso, di dimensioni pari al sottostante culone.
Il davanzale occupava una buona metà del tavolo, tanto che mi sorpresi a pensare come su di esso avrebbero potuto esserci appoggiate le pietanze per lei e le commensali sue amiche.
Interrogativo che, purtroppo, é rimasto senza risposta perché l’allegro quartetto aveva già consumato ed era intento a conversare fitto, indugiando in un’atmosfera di conviviale rilassatezza.
Ho solo potuto fare delle illazioni: forse la gigantessa e le sue tre convitate hanno mangiato a turno, oppure i camerieri hanno portato loro un unico piatto con il cibo disposto per tutte…

Insomma, in questo caso, mi è sembrato di intravedere un personaggio rabelaisiano, pieno di vitalità e assolutamente baldanzoso, oltre che fiero del suo ridondante corpaccione.

Il più delle volte quelli che vedo in giro sono dei ciccioni felici e non credo che ci sia nessuna offesa se mi soffermo a descrivere questi incontri-avvistamenti con dettagli ridondanti. 

Thar! She blows! Così gridavano le vedette appostate sulla coffa quando avvistavano una balena.

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Come sono arrivato qui

DSC04695.jpegQuesta pagina è la nuova casa di due blog che alimentavo separatamente. E che erano rispettivamente: Frammenti. Appunti e pensieri sparsi da un diario di bordo e Pensieri sparsi. Riflessioni su temi vari, racconti e piccoli testi senza pretese.

Era diventato davvero troppo dispendioso in termini di tempi richiesti alimentarli entrambi, anche perchè nati per caso, mentre armeggiavo - ancora alle prime armi - per creare un blog, me li ero ritrovati ambedue, benchè la mia idea originaria fosse stata quella di averne uno solo. Infatti, non a caso, le loro intestazioni erano abbastanza simili: creatone uno - non ricordo quale dei due per primo - lo ho "perso" (per quanto strano ciò possa sembrare) e mi diedi alacremente da fare per ricrearne uno nuovo. Qualche tempo - nel frattempo ero divenuto più bravino - il blog perso me lo ritrovai).

Ohibò! - dissi a me stesso - E ora cosa ne faccio?

La risposta più logica sarebbe stata: Disattiviamolo!. E invece...

Mi dissi: li tengo tutti e due. E così feci. E' stato bello finchè è durato...

Ma giocare su due tavoli - e sempre con la stessa effcienza - è molto complicato, ancora di più quando i tavoli diventano tre e poi quattro e via discorrendo....

Con overblog ho trovato una "casa" che mi sembra sicuramente più soddisfacente e così, dopo molte esitazioni, mi sono deciso a fare il grande passo del trasloco, non senza un certo dispiacere, perchè il cambiamento induce sempre un po' di malinconia e qualche nostalgia.

E quindi ora eccomi qua.

E quello che ho fatto - ciò mi consola molto - rimane là e chiunque se ha la curiosità può andare a dargli un'occhiata.

 

Seguendo il link potete leggere il mio curriculum.

 

 


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