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Che sogno, ragazzi, che sogno!
È stata una notte di sogni molto agitati ed intensi
Una vera e propria tempesta onirica boreale, ed anche australe
Mi sembrava di vivere nel tempo di questa singola notte un’intera vita
Ogni volta che mi riaddormentavo, era come se il sogno continuasse a svilupparsi lungo uno stesso filo conduttore
È stato faticoso questo sognare, perché mi ha dato l’impressione, che stessi vivendo un’intera vita parallela
Ricordo due parti, in modo speciale e più vivido
In una arrivavo in un posto dove avevo lavorato in passato e da cui ero andato via a causa dei cattivi rapporti che si erano creati con alcuni operatori e che mi avevano fatto sentire - nelle loro conseguenze - vittima d'una forma di mobbing verticale
Ma nel sogno il luogo era totalmente differente
Riconoscevo alcune facce di quel periodo tra cui quella di un operatore (di cui non dico la professionalità) con un volto alquanto grifagno e savonarolesco
Portavo dei libri che, nelle mie intenzioni, avrebbero dovuto essere utili a tutti per l’aggiornamento
Entravo nella stanza degli operatori per collocarli in una grande scaffalatura
Mentre li ponevo al loro posto, parlavo e ne illustravo il contenuto
In particolare, mi rivolgevo con enfasi al Grifagno e gli dicevo: questi sono adatti per te e potresti presentarli tu a tutti gli altri colleghi
In questo gruppetto di volumi c’era anche il mio sul disagio giovanile, di cui ho recentemente parlato in occasione di un altro sogno
Lui mi guardava di rimando e dalla sua mimica capivo che mi disprezzava e che quei libri non li avrebbe mai letti e nemmeno presentati agli altri
Pensavo anche che il mio darmi da fare non avrebbe portato alcuno frutto
In questa circostanza, portavo con me anche dei CD che avevo acquistato nel corso di un mio viaggio in un luogo lontano e, tra questi, ve ne era uno di un gruppo americano che faceva musica blues e, proprio su di questo, mi mettevo a concionare, dicendo quanto questi musicisti fossero all’avanguardia per l’uso spregiudicato delle chitarre duellanti
Qui, l’inquisitore si mostrava un po’ più interessato e condiscendente
In una fase successiva, ero con Gabriel in un posto di mare: una lunga spiaggia, enorme, immensa, di sabbia bianca e, davanti, la distesa infinita del mare azzurro, scintillante nel sole
Facevamo qualcosa, ma non ricordo bene: forse dovevamo compiere una qualche impresa, al termine della quale ci avrebbero consegnato uno o più trofei
Poi eravamo seduti ad un tavolo della zona dello stabilimento balneare adibita ad area di ristoro e bar
Qui compariva un altro personaggio della mia vita passata, un altro psicologo, con il quale avemmo modo di scrivere, proprio agli esordi della mia attività di medico psichiatra, un libro sulle tossicodipendenze giovanili (il cui nucleo centrale nasceva dalla mia tesi di specializzazione in psichiatria)
Sembrava il boss di questo luogo, lo psicologo che aveva un’aria furbetta e volpina: parlavamo del più del meno, ricapitolando gli eventi della nostra vita come se fosse trascorso un tempo lunghissimo dal precedente incontro
Le cose andavano per le lunghe: intanto, Gabriel era scomparso dal mio campo visivo, non lo vedevo più in giro ed ero preoccupato per il protrarsi della sua assenza
Dopo un po’ ricompariva, tuttavia, ed era tutto contento: mi diceva che aveva appena fatto da solo una lunga nuotata e mi chiedeva anche di prodigarmi perché gli venisse consegnato uno dei trofei in palio
Me lo sono meritato!, ribadiva
Mi rivolgevo allo psicologo che sembrava essere a capo di tutto
Lui si metteva in piedi, incombendo su di me dalla sua alta statura, e si toglieva l’accappatoio bianco che indossava, rimanendo in costume da bagno e rivelando di avere la pelle lussuriosamente affrescata di tatuaggi policromi
Ed io rimanevo turbato ma anche ero preso da un senso di meraviglia nell’osservare quasi guizzanti sotto la pelle una folla di fantastiche creature che parevano vive
E qui questo secondo frammento finiva e andava in dissolvenza
Questo il libro reale che emerge dalla tessitura del sogno:
Giovani e droga: aspetti psicologici delle tossicodipendenze giovanili da oppiacei. Riflessioni sulla letteratura in margine ad una esperienza presso la divisione neurologica dell'Ente ospedaliero Villa Sofia di Palermo / M. L. Benincasa, M. Crispi, A. Travaglino; prefazione di G. V. Caprara, Casa editrice Bulzoni (Collana: L'Uomo e la Società), 1981
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