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10 dicembre 2023 7 10 /12 /dicembre /2023 07:08

A volte ci si sveglia avendo la consapevolezza d’avere appena fatto un sogno
In alcuni casi, si presenta alla nostra mente un’immagine vivida
e, a partire da quella, siamo in grado talvolta di ricostruire un intero frammento
che si trasforma in “narrazione”, frutto del processo di elaborazione secondaria.
In altri casi, nessun dettaglio riemerge. ma rimane quella vivida impressione di aver sognato, che può essere accompagnata da una sensazione di grande benessere e pace interiore, oppure da ottimismo nei confronti del giorno che ci accingiamo ad affrontare

Forse per questo gli Antichi ritenevano che fossero gli dei a visitarci nel sonno e che i sogni potessero avere una funzione terapeutica

Quando non mi ricordo alcunché, al risveglio mi sento stordito,
come facessi fatica a rientrare in contatto con la realtà ordinaria e quotidiana
E cerco di ritrovare le tracce perdute

In fondo, prima ancora dell’invenzione delle realtà virtuali,
i sogni ci hanno da sempre garantito l’accesso a mondi alternativi,
senza bisogno di sofisticherie tecnologiche

Maurizio Crispi (19 dicembre 2019)

In campagna di notte (foto di Maurizio Crispi)

Mi sono svegliato
senza ricordare il sogno

 

Eppure c’era stato
tutto un lavorìo onirico
piuttosto stancante 
al limitare della veglia
e dello stato di vigilanza
Di cosa si trattasse non so

 

In questi casi, 
quando ciò accade
mi sento un po’ defraudato
Vorrei sapere, ma non posso

 

È come se fossi esiliato del Regno
in cui tutto è possibile

 

Ogni giorno
vorrei poter scrivere
un racconto meraviglioso
oppure orribile,
a seconda dei casi,
di ciò che ho visto,
di ciò che ho sognato,
di avventure e viaggi improbabili

 

Senza tutte queste cose
che tracimano dal reame onirico
mi sento vacuo e vacante,
traballante

 

Mi chiedo spesso se il mio vero Io
sia quello del sogno
o quello della realtà 
Sono divorato dal dubbio 
di chi sia io veramente

 

Ed ecco che mentre scrivo queste parole
mi sono ricordato d’un frammento di sogno!

 

Camminavo con il mio zaino in spalla
per esplorare una città 
apparentemente ignota

 

Avrebbe anche potuto trattarsi
di una Palermo misteriosa che sconosco

 

Mi trovavo a scendere lungo un ripido camminamento spiraliforme, 
cosparso di rocce nere e viscide,
corrose nel tempo dalla furia delle acque

 

Con un certo disagio 
arrivavo sino alla riva d’un ampio corso d’acqua,
un fiume o un canale, 
non so quale dei due,
il cui alveo scorreva 
in una profonda depressione,
con acque scure ed impetuose

 

In alto potevo vedere
edifici e fabbriche,
alcuni monumentali,
guglie, campanili ed alte torri
che si stagliavano contro il cielo
d’un profondo azzurro

 

Avrei voluto fare delle foto
e prendevo a rovistare nello zaino
alla ricerca della camera

 

Dopo molto cercare, la trovavo in effetti
Rimettevo lo zaino in spalla
e cercavo di scattare le foto agognate
Niente! 
Batteria esaurita!
Mi ero dimenticato di metterla in carica
Mannaggia!
Chi è causa del suo mal pianga se stesso!

 

Proseguo comunque la mia camminata
costeggiando ampi bacini e moli
dove sono ormeggiate delle imbarcazioni

 

Vorrei salire su una di esse
e vedere sin dove la corrente 
possa portarmi,
ma ora ho un’urgenza
Devo raggiungere un ambulatorio medico
dove un mio collega mi attende

 

Prendo - sempre dal mio zaino -
una mappa per stabilire 
quale sia il percorso migliore da seguire
Per ogni evenienza,
ho anche una bussola con me
(per fortuna!)

 

Dovrò attraversare una parte della città, 
compromessa,
abbandonata da Dio e dalle istituzioni
Sarà un attraversamento 
difficile e periglioso

 

Sono del tutto solo
e non c’è nemmeno il cagnone Black
a farmi da scorta e guardia del corpo

 

Tenterò la sorte, comunque,
e cercherò di uscire fuori
a riveder le stelle, indenne

 

(Dissolvenza)

 

Nel pieno della notte,
quando mi sono svegliato,
sono uscito fuori, all’aperto,
nell’aria pungente e frizzante 
e sopra di me
incombeva un meraviglioso cielo trapunto di stelle
e, dopo molto tempo
(troppo)
che non volgevo in alto lo sguardo,
ho visto l’amico Orione

La Piramide del Sol di Teotihuacan

La Piramide del Sol di Teotihuacan

Essi [gli Aztechi] chiamavano questa festa "ixnextiua", che vuol dire cercare l'avventura. Dicevano che, nel corso di questa festa, tutti gli dei danzavano e per questo tutti coloro che danzavano prendevano diversi travestimenti: gli uni personificavano degli uccelli, ed altri degli animali, e si camuffavano da colibrì, altri da farfalle, altri da calabroni, altri da mosche, altri da scarabei. Altri ancora portavano sulla loro schiena un uomo addormentato, e dicevano che era il sogno...

dalle Cronache di Bernardino de Sahagùn, citato da Jean-Marie Gustave Le CLézio, Il sogno messicano, Serra&Riva, 1990

Vittorio Lingiardi, L'ombelico del mondo. Un viaggio onirico, Einaudi

L'ombelico del sogno di Vittorio Lingiardi è una delle mie letture di questi giorni che mi sta appassionando.
Nulla di nuovo, sotto il sole: però è una bella carrellata sul sonno e sul sognare, dall'antichità classica sino all'epoca moderna, sulle diverse teorie psicoanalitiche incluse quelle più moderne ed attuali.
Da leggere a piccoli morsi, in modo da lasciar sedimentare il contenuto di ogni singolo capitolo.

E' un saggio piacevole, ma approfondito, sul sogno e sul sognare, in cui l’autore prende le mosse da lontano, partendo dalle più antiche teorie sul sogno elaborate dagli autori classici, passando per Freud e Jung (per non parlare delle evoluzioni più avanzate del pensiero psicoanalitico in merito al sognare), per arrivare alle diverse affascinati teorie elaborate dai cognitivisti e dai cultori di neuroscienze.
È una lettura che procede per brevi, incisivi, capitoli, ciascuno supportato da un ricco apparato bibliografico che ovviamente consente ai lettori più curiosi di procedere a propri percorsi di letture di approfondimento.
Una lettura appassionante sia per chi è già informato, avendo già studiato i diversi temi correlati con il sogno e il sognare e avendo acquisito dimestichezza con essi, sia per il profano che intende cominciare ad esplorare questi territori.
Quella che Lingiardi ci propone è un’autentica avventura di viaggio nel mondo dei sogni

Vittorio Lingiardi, L'ombelico del sogno. Un viaggio onirico, Einaudi (Le Vele), 2023

(Copertina) Dei sogni sappiamo poco. Un ombelico, dice Freud, li unisce all'ignoto. Studiati e interpretati in molti modi - come messaggi divini, segreti dell'inconscio, stratagemmi cognitivi o improvvisazioni neurali - ci toccano e svaniscono. Sono immagini di pensiero, racconti involontari che parlano di noi. Chiedono ascolto, servono la vita

(soglie del testo) Al centro del nuovo libro di Lingiardi, La nostra attività onirica. Dalla concezione profetica del mondo classico alle ultime ricerche scientifiche.
Racconti simbolici o improvvisazioni sinaptiche, i sogni sono un mistero che parla di noi: realtà irreali, private e profondissime. «Ogni sogno ha […] un ombelico attraverso il quale è congiunto all'ignoto», scriveva Freud piú di un secolo fa. Da questo ombelico misterioso, che dà il titolo al suo libro, Vittorio Lingiardi inizia un viaggio onirico e poetico tra divinazione, psicoanalisi e neuroscienze. Perché «la verità non sta in un solo sogno, ma in molti sogni». Non sappiamo a cosa servono, ma servono; e non resistiamo al bisogno di raccontarli. Sarà che siamo fatti della loro sostanza.

Nel sogno succede 
che devo aggiornare di continuo i miei sogni
Riprendo i sogni antichi
Li riporto al presente
Li commento, li revisiono
oppure ci aggiungo delle annotazioni attuali
Succede però che tutto ciò che scrivo
come nuovo aggiornamento
si perde, 
va in malora,
evapora
non ve n’é più traccia
E allora, in una procedura estenuante,
devo andare a verificare ogni cosa,
riscrivendo e aggiornando 
in un processo infinito
Ma non c’è storia,
tutto sembra sfuggire via
Questa situazione alla quale non v’è via di uscita
mi procura un lieve mal di testa
ma anche insonnia, alla lunga
Vorrei l’oblio
senza l’impiccio del ricordo e della reminiscenza

Maurizio Crispi (22 novembre 2023)

Nel sogno succede (foto di Maurizio Crispi)

Nel sogno succede (foto di Maurizio Crispi)

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Come sono arrivato qui

DSC04695.jpegQuesta pagina è la nuova casa di due blog che alimentavo separatamente. E che erano rispettivamente: Frammenti. Appunti e pensieri sparsi da un diario di bordo e Pensieri sparsi. Riflessioni su temi vari, racconti e piccoli testi senza pretese.

Era diventato davvero troppo dispendioso in termini di tempi richiesti alimentarli entrambi, anche perchè nati per caso, mentre armeggiavo - ancora alle prime armi - per creare un blog, me li ero ritrovati ambedue, benchè la mia idea originaria fosse stata quella di averne uno solo. Infatti, non a caso, le loro intestazioni erano abbastanza simili: creatone uno - non ricordo quale dei due per primo - lo ho "perso" (per quanto strano ciò possa sembrare) e mi diedi alacremente da fare per ricrearne uno nuovo. Qualche tempo - nel frattempo ero divenuto più bravino - il blog perso me lo ritrovai).

Ohibò! - dissi a me stesso - E ora cosa ne faccio?

La risposta più logica sarebbe stata: Disattiviamolo!. E invece...

Mi dissi: li tengo tutti e due. E così feci. E' stato bello finchè è durato...

Ma giocare su due tavoli - e sempre con la stessa effcienza - è molto complicato, ancora di più quando i tavoli diventano tre e poi quattro e via discorrendo....

Con overblog ho trovato una "casa" che mi sembra sicuramente più soddisfacente e così, dopo molte esitazioni, mi sono deciso a fare il grande passo del trasloco, non senza un certo dispiacere, perchè il cambiamento induce sempre un po' di malinconia e qualche nostalgia.

E quindi ora eccomi qua.

E quello che ho fatto - ciò mi consola molto - rimane là e chiunque se ha la curiosità può andare a dargli un'occhiata.

 

Seguendo il link potete leggere il mio curriculum.

 

 


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