Notte silente
notte di Natale
Alla ricerca,
lungo strade vuote
del bambinello smarrito
Se n’é andato
oppure ha deciso
di non più far ritorno
o se n'é andato altrove
Il bambinello s'è stancato
di avere a che fare con un'umanità irriducibile
E non c'è più redenzione possibile
Buon Natale a tutti,
bagnati e asciutti,
smilzi e prosciutti,
belli e brutti,
Buon Natale a tutti
tra tuffi e rutti,
ma anche al riparo dei frangiflutti
Alla fine dei brindisi
saremo tutti un po’ distrutti
e mangeremo tanti bei frutti,
offrendone anche ai farabutti,
e poi ancora altri sonanti e orrendi rutti
e poi, in ultimo, penseremo ai nostri lutti
Viva il Natale e i suoi costrutti!
Il non Natale e i suoi doni
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Il Natale è arrivato
ed è svanito
Ho fatto in modo che quest'anno
Il Natale non fosse il Natale
Niente attese
niente ricerca di doni da scambiare
niente veglia sino a tardi,
alla Vigilia,
niente cibi ricercati,
ma anche nessuna trascendenza
Un giorno come un altro,
insomma
Mi sono svegliato al mattino
un po' confuso e disorientato.
Che giorno è oggi?
- mi sono chiesto
e subito, lì per lì,
non ho saputo dare una risposta
E' Lunedì
mmmm
(mumble mumble)
No, è domenica
Ahhhh é Natale!
Un'improvvisa consapevolezza che mi ha lasciato indifferente
E s'è messa in moto la macchina delle abitudini
Radio,
lettura,
cibo per Frida, la cagnetta sempre in attesa,
famelica,
colazione per me (sempre eguale)
lettura,
lettura,
piatti sporchi,
bagno,
lettura,
rifare il letto,
una sbirciatina al PC,
scrivere,
bagno,
passeggiata-corsetta con Frida
forse ancora lettura,
di nuovo scrivere,
PC
lettura
breve sonno
E poi di nuovo
E così via
sino a poter dire alle due di notte:
"Un altro giorno è andato"
L'attesa è una dura scuola
Quando tu attendi
e non accade nulla di ciò
che avevi anticipato nella tua mente
saresti stolto a metterti in attesa
ancora una volta
E quanto più fervida è la tua fantasia
tanto più la tua mente s'accende di immagini e scenari
Meglio non aspettarsi nulla
rinunciando alle illusioni e ai sogni
Due letture, hanno punteggiato il risveglio
di questo Natale non-natale
Un racconto sull'attesa,
in cui un'attesa delusa segna
la fine del tempo del sogno
e uno di fantasmi
il cui protagonista
che non crede ai fantasmi
vede proiettato su di uno specchio
inesistente (alla verifica della realtà)
il fantasma di se stesso
e rimane terrorizzato
da ciò che vede
Mai letture
furono più calzanti ed adatte
Deporre lo stato d'animo dell'attesa
ti obbliga ad incontrarti con te stesso
e non è detto che potrà essere piacevole
ciò che vedrai di te
Da quest'incontro
potresti uscirne terrorizzato e prostrato
Ma ci sono libri e letture
sempre prodighi di ancore cui appigliarsi
e di uscite di salvamento
Fuori, è tutto grigio
Piovaschi violenti si abbattono
sui vetri delle finestre
e li fanno tremare
I venti soffiano
incessanti
Nel canale di scolo
sotto il bordo di pietra del marciapiedi
una scarpetta rossa da Cenerentola
si inzuppa di pioggia
E' Natale!
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