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Notte agitata
inquieta
esagitata
Incimurrato
(come soleva dire mio padre)
me ne sto tutto intabarrato e accupunato
per curare a modo mio
l’incipiemte malessere
(come soleva fare mio padre,
che passava la notte sotto sette strati di coperte)
Sonno poco profondo
interrotto da frequenti risvegli
con colpi di tosse e naso che cola,
occhi lacrimosi
Mi sono spostato altrove
(la pratica del disambientamento)
Non sopportavo più di stare a letto
Ho provato a leggere
Chiudevo gli occhi
mentre ero nel vivo della pagina
e senza propriamente dormire
Vagabondavo nell’altrove, tra le stelle
In uno di questi momenti
ho sognato che guidavo la mia auto
lungo una strada di montagna
con frequenti serpentine,
sì da poter mantenere
- pur andando in salita -
un’andatura allegra e frizzante
con cambi di direzione e rettifiche
assicurati da leggeri tocchi al volante
Poi all’improvviso
lo sterzo si irrigidiva,
non rispondeva
più al comando
Il piede rimaneva incollato all’acceleratore
e io uscivo di strada
Mi sono riscosso
Mi sono alzato
e sono tornato a sdraiarmi a letto,
tra le coltri,
intabarrato e accupunato
come prima
E finalmente sono riuscito a dormire
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