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Giro per le vie di una Londra
a me sconosciuta
e sono con la mia auto
cadente e bisognosa di urgente revisione
Camminando scorgo
attraverso il parabrezza un edificio insolito e ne sono colpito
È un grattacielo di forma conica
che svetta verso il cielo
tutto imbiancato a calce
senza finestre o aperture
sin quasi alla sommità,
una guglia sempre più affilata
che si perde tra le nuvole,
tanto è alta
Quasi in cima,
Vi è una seconda struttura aggettante
pure a forma di torre,
ma questa è vivacemente colorata
e adornata di piante,
un vero giardino pensile
Sono molto colpito da questa visione
e vorrei documentarla
con qualche foto
Ci provo, ma non posso
È impossibile fotografare
attraverso il parabrezza sporco
Non so come,
ma riesco a parcheggiare
Mi infilo dentro l’edificio
e salgo
sino agli ultimi piani
In verità, manca l’azione del salire
Mi ritrovo in un fiat
alla sommità
E sono in un appartamento
ampio e spazioso
tutto arredato di mobili bianchi
Pare un ufficio ed è deserto,
all’infuori di Ale
che è intenta a fare qualcosa
Poi, quasi dal nulla,
spunta un’impiegata (forse)
dall’aria circospetta
Io sono irrequieto
Vorrei esplorare
andare in giro
sporgermi dalle finestre
scattare foto
Questa tizia,
comparsa così all’improvviso
un po’ mi inibisce
Mi dirigo verso un’ampia porta finestra
superando le mie remore
e chiedo se posso andar fuori a dare un’occhiata
Era una domanda pro forma
Infatti, senza aspettare la risposta
varco la soglia e sono fuori
Il vento soffia con forza
e ha spazzato via le nubi
il cielo é ora libero,
d'un intenso azzurro
Mi dirigo verso la balaustra
e quasi inciampo
in un cavalluccio a dondolo
buttato di fianco per terra,
tutto bianco
La vista di cui si gode da lì
é splendida,
anche se l’altezza
mi da le vertigini
E non ricordo altro
(Dissolvenza)
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