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Dopo molto tempo, decenni dall'uscita del film di Peckinpah sono riuscito a leggere il romanzo a cui il film Straw Dogs si inspirò, pubblicato in anni recenti da una piccola casa editrice italiana che ripropone dei testi " dimenticati" e ingiustamente negletti.
Il romanzo scritto Gordon M. Williams, Cane di paglia (The Siege of Trencher’s Farm, nella traduzione di Massimiliano Marcon), fu pubblicato nel lontano 1969 e mai tradotto in lingua italiana (almeno per quanto ne sappia io) sino a quando non è stato recuperato meritevolmente da Lupetti Editore (collana I Rimossi), solo nel 2010
La trama è semplice ed essenziale. Il professore George Magruder si è ritirato a vivere in un cottage del Galles (o della Cornovaglia) con la sua famiglia per trascorrervi un anno sabbatico e portare a termine - in quella che aveva auspicato essere una pace bucolica - un suo saggio su di un erudito inglese di epoca elisabettiana.
Ma così non sarà.
I Magruder, considerati spregiativamente "yankee" dalla popolazione locale, sono malvisti e considerati degli intrusi malgrado qualche debole sforzo da parte della moglie di George - che è di origini britanniche - di socializzare.
Per un concorso di circostanze in una notte di bufera, anzi di tormenta, la loro casa viene presa d’assalto da un gruppo di uomini del posto totalmente sbronzi, armati e forse anche un po’ psicopatici.
Comincia un assedio senza esclusione di colpi.
Il mite Magruder, nel momento in cui il suo spazio domestico, viene minacciato, dismette la patina di civilizzazione e buone maniere, e prende a rispondere colpo a colpo con ferocia e determinazione, proprio nel momento in cui si rende conto che la sacralità del suo spazio privato domestico è minacciata, e fornendo così una icastica semplificazione delle teorie esposte molti anni dopo da Francesco Dragosei, nel suo saggio Lo squalo e il grattacielo. Miti e fantasmi dell’immaginario collettivo americano, Il Mulino, 2002, elaborato poco dopo l'evento drammatico del crollo delle Torri Gemelle.
Magistrali le immagini cinematografiche di Sam Peckinpah, con un giovanissimo ed efficace Dustin Hoffmann, nei panni di George Magruder: il film ricalca, grosso modo, il solco tracciato da Gordon Williams, anche se - avendo letto il romanzo - si potranno registrare delle differenze rispetto alla storia originale: tra queste il fatto che la moglie di Magruder non soltanto è genericamente britannica ma è anche originaria del piccolo villaggio in Cornovaglia dove si sono trasferiti a stare e che, a causa di ciò vi sono problemi relazionali irrisolti con alcuni dei suoi coetanei, tra i quali un suo antico spasimante. Altra differenze è che Magruder non è un letterato nel film, bensì un astronomo che deve completare un suo nuovo libro ricco di formule matematiche e che, a causa di ciò vive in un mondo di elucubrazioni tutte sue. In più, nel film, la moglie è vittima di una violenza sessuale, cosa che nel romanzo rimane in sottofondo, mai agita, ma soltanto fantasticati dai primitivi abitanti di Dando.
Queste differenze sono tuttavia ininfluenti nel trasmettere al fruitore del film sensazioni analoghe a quelle che dà la lettura del romanzo dove in un'escalation vorticosa Magruder assume quasi caratteristiche ferine per proteggere a tutti i costi il suo spazio domestico, cessando di essere un "cane di paglia", cioè un fantoccio inerte ed incapace e riconquistando (forse) la stima, il rispetto e l'amore da parte della moglie.
(Risguardo di copertina) Il professor George Magruder, sua moglie Louise e la piccola Karen si sono trasferiti da soli sei mesi nel piccolo villaggio inglese (immaginario) di Dando. Americano di nascita e di principi, Magruder soffre il cambiamento che rallenta la lavorazione del suo ultimo libro. Inglese di temperamento libero e sanguigno, Louise torna nel suo paese dopo la delusione del sogno americano e quella del suo matrimonio. La loro vicenda famigliare è però travolta dai segreti di Dando e dal primitivismo istintuale dei suoi abitanti, schivi, infidi e pericolosi. Finché la fuga di un malato di mente non renderà tutto ancora più difficile.
Pubblicato per la prima volta nel 1969 da Secker&Warburg, "The Siege of Trencher's Farm" portato due anni più tardi sul grande schermo da Sam Peckinpah con l'emblematico titolo di "Straw Dogs, Cane di paglia" (espressione tratta dal "Tao Te Ching" di Lao-tse).
Benché soltanto implicito nel romanzo di Williams, il tema della violenza sessuale come appendice della violenza lato sensu marcherà una nuova fase nella riflessione culturale sul male e sulla silenziosa ambiguità del contratto sociale.
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L’autore. Dopo una breve parentesi da giornalista, Gordon Williams (1934-2017) di origini scozzesi, si è affermato come autore televisivo e prolifico autore di romanzi. Ha lavorato anche come ghost-writer di celebri autobiografie, fra cui quella del celebre calciatore Bobby Moore. Con Terry Venables (ct della nazionale inglese e di molti club europei tra cui il Barcellona) ha firmato quattro libri e la serie televisiva Hazel. Il suo romanzo The Siege of Trencher’s Farm, più noto come Il cane di paglia (Straw Dogs), pubblicato nel 1967, ha ispirato l’omonimo film di Sam Peckinpah, di cui nel 2011 é stato prodotto un remake.
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Cane di paglia (Straw Dogs) è un film del 1971 diretto da Sam Peckinpah, tratto dal romanzo The Siege of Trencher's Farm di Gordon M. Williams.
Il titolo della pellicola è tratto dal Tao Te Ching di Lao Tzu:
«Il Cielo e la Terra non usano carità, tengono le diecimila creature per cani di paglia. Il santo non usa carità, tiene i cento cognomi per cani di paglia»
La violenza diventa la vera protagonista di tutta la vicenda, man mano che si assiste al mutamento del "cane di paglia" in un essere aggressivo e veemente. La tesi del film è, dunque, che nessuno è un "cane di paglia" e non esistono al mondo persone che accettano passivamente il proprio destino senza mai reagire alle ingiustizie ed ai piccoli soprusi che subiscono quotidianamente, mentre è invece insito nella natura umana l'istinto di autodifesa, che può emergere nel modo più brutale possibile, spingendoci a chiederci se in realtà la società non sia ancora silenziosamente governata dalle leggi tribali.
Nel 2011 il film è stato oggetto di un remake, sempre di segno americano.
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Francesco Dragosei, Lo squalo e il grattacielo. Miti e fantasmi dell’immaginario collettivo americano, Il Mulino, 2002
Uscito poco dopo la tragica caduta delle Torri Gemelle, il saggio di Dragosei, fondato sull’esame di una vasta gamma di fonti letterarie e mediatiche, fornisce una lettura estremamente interessante sul rapporto che lega gli Americani con il proprio spazio privato che è, insieme, home e homeland.
Mi è venuto in mente, leggendo “The Siege of Trencher’s Farm” (Cane di paglia) a cui si é ispirato Straw Dogs, il celebre film di Sam Peckinpah, con Dustin Hoffman protagonista nei panni dell’innocuo George Magruder, mansueto professore di college, tranquillo e pantofolaio, che però diventa una belva quando il suo spazio privato é minacciato di essere violato da una masnada di bulli del paesotto del Galles dove si é ritirato a trascorrere il suo anno sabbatico.
(Risguardo di copertina) Nel suo studio sui miti Mircea Eliade illustra come parte delle azioni dell'uomo si rifaccia a una serie di antichissimi archetipi simbolici impressi nella coscienza collettiva. Ne va alla ricerca nella cultura americana, con un paziente lavoro durato un decennio, Francesco Dragosei, che analizzando una serie di narrazioni ed elaborazioni dal '600 a oggi, vede il trauma della casa assediata e aggredita costituirsi e ricostituirsi ricorrentemente in tutte le province dell'immaginario americano. Da "Via col vento" a "Blade Runner", dall'iceberg del Titanic al lupo che incombe nelle casette dei tre porcellini, da Moby Dick a Dick, De Lillo o Pynchon il lettore comprenderà appieno la desolazione profonda dinanzi al Ground Zero.
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CANE DI PAGLIA Titolo Originale: Straw Dogs Nazione: USA Anno: 1971 Genere: Drammatico, Thriller Durata: 118' Regia: Sam Peckinpah Cast: Dustin Hoffman, Susan George, Peter Vaughan, T.P. McKenna ...
https://maupes.wordpress.com/2011/09/29/film-cane-di-paglia/
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