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1 ottobre 2022 6 01 /10 /ottobre /2022 08:19

Si parlerà qui non del pregiato vino di Montalcino, né tanto meno dell'omonimo personaggio minore del ciclo carolingio e dell'Orlando Furioso, un saraceno di bassa statura e bruttino anziché no, ma abilissimo nel compiere furti e azioni fraudolente di vario tipo, ma della parola "brunello", oggi a mio parere caduta in disuso, ma che sarebbe opportuno riesumare.

Quando ero giovane, questa parola, utilizzata come appellativo di questo o di quello, la sentivo usare spesso dai miei coetanei: tradotta in siciliano suonerebbe “brunieddu” ("Si' brunieddu!").
Ma chi o cosa sarebbe veramente il “brunello”?
Non è certamente un uso parola antico, perché non si ritrova nei dizionari di corrente uso e nemmeno in quelli vernacolari (perfino nel Grande dizionario italiano dell'uso non v'è traccia di questa possibile accezione: vi si ritrovano soltanto i lemmi "brunella" riferito ad una varietà di frutto e quello di 2brunello", riferito al vino di cui si accennava sopra).
Ho cercato in internet e ho trovato dei link, in uno dei quali - Le parolacce a Palermo - vengono passati in rassegna idiomi siciliani per esprimere una serie di offese e di connotazioni circa il comportamento altrui.
Qui, in un apposito paragrafo, si ritrovano assieme le espressioni negghia, brunello e cosa ‘nutili che sarebbero ingiurie che spaziano tra il bonario e l’offesa grave. Essere “na negghia” (nebbia) vuol dire essere evanescente, arruffone e incapace; mentre il “brunello”, non è un vino, ma uno che non ha parola, un cambia bandiera, uno poco affidabile. Molto più grave dire a qualcuno che è  ‘na cosa ‘nutile, o peggio, ‘na cosa ri jccari (una cosa da buttare) o addirittura nuddu miscatu cu nienti (nessuno immischiato col niente) cioè la nullità in assoluto.
Dunque, dalla lettura di questo post, mi pare evidente che il “brunello” sia uno che non mantiene la parola, uno tipo poco affidabile, insomma, ma anche un voltagabbana, un opportunista, uno leggero, ondivago, nelle sue convinzioni e nei suoi impegni. E se a queste caratteristiche del brunello ci aggiungiamo quelle attribuite al personaggio del ciclo carolingio siamo davvero a posto.
La parola “brunello”, arricchita dei caratteri del nano saraceno, potrebbe definire perfettamente molti degli pseudo-politici contemporanei. Suggerisco dunque di riesumare la parola in questione e darle nuova vitalità e vigore in considerazione dell'abbondanza di esemplari umani a cui applicarla/affibbiarla.
 

(Da wikipedia) Brunello è un personaggio del ciclo carolingio, presente nei poemi Orlando innamorato e Orlando furioso. È un saraceno nano, incapace quindi di combattere, ma dotato di particolare agilità e conseguentemente utilizzato dal capo supremo dei Mori, Agramante, per compiere furti. Egli però non resiste alla tentazione di derubare anche comandanti saraceni e ciò sarà causa della sua rovina.

Appare per la prima volta nel secondo libro dell'Orlando innamorato quando Agramante intende invadere l'Europa per sconfiggere Carlo Magno. A Brunello è stato detto che non ha possibilità di salvarsi se non porterà dalla parte saracena il giovane guerriero Ruggiero, ma questi è stato nascosto in un giardino segreto dal mago Atlante e l'unico modo per raggiungerlo è usare l'anello magico di Angelica. Brunello si impegna a rubare il gioiello e raggiunge dunque la fortezza dell'Albracca dove non solo riesce nell'intento, ma sottrae pure il cavallo a re Sacripante e la spada alla donna guerriera Marfisa, nonostante siano anch'essi Saraceni; quest'ultima si mette quindi all'inseguimento del ladro, il quale però la elude. Avuto l'anello, Agramante premia Brunello con un regno. I Saraceni trovano quindi Ruggiero al monte Carena dove lo vedono dietro una parete di vetro. Poiché questa è troppo ripida e scivolosa per essere scalata, il nano suggerisce ai soldati saraceni di ingannare Ruggiero, che a causa del suo innato amore per il combattimento scappa dal giardino nonostante le suppliche di Atlante e si unisce dunque a Brunello.

Nel Furioso a Brunello viene affidato l'anello da Agramante. La donna guerriera Bradamante è innamorata di Ruggiero che si trova prigioniero in un castello di Atlante. Seguendo le istruzioni di Merlino, ella cattura Brunello e dopo aver preso l'anello lega il nano a un albero. Marfisa trova Brunello e lo libera, ma ancora irritata per il furto della sua spada consegna il ladro ad Agramante. Questi scopre che Brunello non ha più l'anello e fuori di sé decide di condannare a morte il nano, che viene impiccato.

Di Brunello è rimasta celebre la descrizione fisica datane da Ariosto:

" La sua statura, acciò tu lo conosca,
non è sei palmi, ed ha il capo ricciuto;
le chiome ha nere, ed ha la pelle fosca;
pallido il viso, oltre il dover barbuto;
gli occhi gonfiati e guardatura losca;
schiacciato il naso, e ne le ciglia irsuto:
l'abito, acciò ch'io lo dipinga intero,
è stretto e corto, e sembra di corriero."

(Orlando furioso, III, 72)

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Come sono arrivato qui

DSC04695.jpegQuesta pagina è la nuova casa di due blog che alimentavo separatamente. E che erano rispettivamente: Frammenti. Appunti e pensieri sparsi da un diario di bordo e Pensieri sparsi. Riflessioni su temi vari, racconti e piccoli testi senza pretese.

Era diventato davvero troppo dispendioso in termini di tempi richiesti alimentarli entrambi, anche perchè nati per caso, mentre armeggiavo - ancora alle prime armi - per creare un blog, me li ero ritrovati ambedue, benchè la mia idea originaria fosse stata quella di averne uno solo. Infatti, non a caso, le loro intestazioni erano abbastanza simili: creatone uno - non ricordo quale dei due per primo - lo ho "perso" (per quanto strano ciò possa sembrare) e mi diedi alacremente da fare per ricrearne uno nuovo. Qualche tempo - nel frattempo ero divenuto più bravino - il blog perso me lo ritrovai).

Ohibò! - dissi a me stesso - E ora cosa ne faccio?

La risposta più logica sarebbe stata: Disattiviamolo!. E invece...

Mi dissi: li tengo tutti e due. E così feci. E' stato bello finchè è durato...

Ma giocare su due tavoli - e sempre con la stessa effcienza - è molto complicato, ancora di più quando i tavoli diventano tre e poi quattro e via discorrendo....

Con overblog ho trovato una "casa" che mi sembra sicuramente più soddisfacente e così, dopo molte esitazioni, mi sono deciso a fare il grande passo del trasloco, non senza un certo dispiacere, perchè il cambiamento induce sempre un po' di malinconia e qualche nostalgia.

E quindi ora eccomi qua.

E quello che ho fatto - ciò mi consola molto - rimane là e chiunque se ha la curiosità può andare a dargli un'occhiata.

 

Seguendo il link potete leggere il mio curriculum.

 

 


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