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1. Da molti giorni non scrivo granché
Solo spigolature
La riesumazione di vecchi scritti
e la loro revisione
occupano una parte del mio tempo
Nulla di nuovo, di veramente creativo
Mi assale l'idea
di aver perso la mano
di non aver più la verve
Mi angustio anche, in una certa misura,
se fossi un personaggio di un romanzo ottocentesco
potrei dire che mi torco i polsi per la sofferenza
Ma no! No, assolutamente no!
Ecco che sto deragliando
Quando non scrivo è perché
perdo momentaneamente (oppure lo metto a riposo)
il mio occhio fotografico
che mi consente di portare a casa pezzi
delle mie passeggiate quotidiane
convertendoli in qualcosa d'altro
in descrizioni che poi, a cascata,
mi portano ad esplorare me stesso
E' vero!
In questi giorni, ho fotografato di meno
Ma anche quando si fotografa (io fotografo) di meno,
materialmente - intendo dire -
rimane il fatto che si possono
pur sempre scattare delle fotografie mentali
che divengono in un batter d'occhio "fotografie di pensieri"
Ma anche, qui nada de nada
Forse ciò dipende che vado troppo a ravanare
tra le cose scritte in passato
E poi va a finire che mi ritrovo immerso
del tutto in quel passato,
o meglio, vivendo in quei passati,
sedi di molteplici forme del mio Sé,
perdo lo slancio per vivere nel presente,
e, di conseguenza, non osservo e non introietto
E, quindi, il vuoto
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Il caldo, sì, forse in qualche misura
c'entra il caldo mostruoso di questi giorni
Anche se non si dovrebbe mai dire che si soffre il caldo,
poiché poi, a corto circuito, il caldo percepito
aumenta a dismisura
Devo dire onestamente che questo caldo tropicale mi fiacca
Mi spinge a non muovermi da casa
a starmene rintanato dentro
disteso sul divano e con l'aria condizionata in funzione
con un libro in mano e con altri libri accanto a me
che garantiscono il necessario cambio di scenario,
ogni volta io lo desideri
Anche questo è determinante, penso
I sogni non mi vengono in aiuto
Si fanno sfuggenti, evanescenti
Sogno, ovviamente,
ma non ricordo,
nemmeno le impressioni relative all'aver sognato
emergono
Vago smarrito,
alla ricerca di me stesso
Rifaccio il letto,
rigoverno la cucina
porto il cane a passeggio
rimuovo i suoi escrementi,
cucino,
leggo
e mi seggo davanti alla mia postazione PC
batto sulla tastiera
ed è tutto qui
Vorrei essere vagabondo delle stelle,
secondo una consuetudine che mi è cara,
ma non riesco a levarmi in volo
Forse, domani, si vedrà
2. Vaghe impressioni di un sogno di questa notte
Sono ad una gara podistica,
forse io stesso tra i partecipanti
e c'era anche un mio amico runner
di cui Facebook, giusto ieri,
mi ha notificato il compleanno
che partecipava alla competizione
Mi appariva tutto accrocchiato su se stesso
Indossava un berretto bianco da marinaio
e camminava su due stampelle-protesi
Si vedeva che procedeva a grande fatica
Ogni tanto si fermava per rifiatare
e si ripiegava su stesso
Ma non mollava
Io da lontano lo salutavo con la mano
E lui rispondeva al mio saluto, ma distratto
Ero troppo impegnato nel far fronte
al suo gravoso compito
3. Sono uscito con il cane perso e ritrovato
ho camminato lungo strade vuote e deserte,
benché ormai ci fosse piena luce
Solo qualche monopattino vagante
Tra le fronde degli alberi del giardinetto
ho visto sorgere la palla infuocata del sole
e ho sentito che la mia pelle
veniva accarezzata dall'alito caldo dello scirocco
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