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Ho fatto la mia solita passeggiata con il mio cane e, dopo essermi dilettato all’interno di Villa Costa e del Roseto, sono risalito lentamente lungo il marciapiedi di via Brigata Verona.
Oltre che dalle aiuole incolte, sono stato sgradevolmente colpito dalla quantità di rifiuti post-mercatino del giorno prima (che solitamente si svolge di mercoledì) abbandonati sul marciapiedi e sotto. Siccome c’era un grande sacco nero dei rifiuti vuoto, pure abbandonato, spinto da un forte sentimento di indignazione, mi son messo a raccogliere quanto ho potuto: pezzi cartone, fogli pubblicitari, incarti e sacchetti di plastica, bottiglie di vetro e plastica.
Rapidamente ho colmato quasi del tutto quel grande sacco.
L’ho appoggiato ad un paletto, anzi ce l’ho agganciato per evitare che si rovesciasse. Mi chiedo quanti giorni rimarrà lì prima che gli operatori ecologici (alias spazzini, senza offesa) lo rimuovano.
In altre città italiane “civili” la pulizia al termine della giornata di lavoro è a carico degli stessi venditori che poi lasciano i sacchi della monnezza ordinatamente impilati e, a quel punto, subentra il servizio comunale per la loro rimozione e per la pulizia finale della sede stradale.
A Palermo che il nostro sindaco uscente definisce con prosopea città “europea” ciò non accade. I commercianti hanno facoltà di sporcare e di lasciare sporco. E poi gli spazzini non puliscono o, se lo fanno, lo fanno solo in maniera sommaria.
C’è da indignarsi.
Vorrei che il nuovo sindaco (siamo in dirittura di arrivo per le elezioni comunali) agisse concretamente per evitare simili scempi in un città che non è europea ma più degnamente inquadrabile in altri contesti, in cui sporcizia e degrado sono la norma.
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Un buon sindaco dovrebbe essere capace di occuparsi di cose concrete e di risolvere i problemi materiali, trovando soluzioni, correggendo malgoverni incancreniti.
Il "buon" amministratore di una città, dovrebbe avere le stesse attitudini di un buon padre di famiglia, insomma, utilizzando una formula definitoria che ritengo sempre valida, anche se, quando ne lessi la prima volta, mi fece un po' ridere.
Sarà mai possibile avere al governo della nostra città un simile personaggio che non sia alla mercé dei venti e dei litigi della politica e che sappia imporre con mano ferma e autorevole delle linee-guida e degli orientamenti etici al sottobosco amministrativo, vincendo il suo immobilismo e la sua insipienza?
Oppure saremo costretti a subire l'ennesimo personaggio che se ne starà arroccato nella stanza del suo Palazzo, senza alcun contatto reale con i cittadini e senza alcuna conoscenza delle loro esigenze?
Sono molto pessimista al riguardo, lo ammetto
Tuttavia penso che azioni come quella mia di oggi (e mi rendo conto che la mia - da sola - rimane solo una goccia nel mare) se raccolte e riverberate da altri, alla lunga, possano fare la differenza, poiché potrebbero rappresentare (ma solo attraverso la ripetizione e la condivisione) un antidoto all’indifferenza che attanaglia con il suo greve peso tutti quanti.
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