E' una lettura che ho completato nel corso del 2021, con grande piacere, centellinandone ogni singolo capitolo
Per sentirsi a casa non sempre bisogna oltrepassare la soglia di una porta affacciata su un marciapiede.
A volte ci sentiamo a casa in un vasto spazio che coincide con la volta celeste, uno spazio fatto
dell'acqua che beviamo e del cibo che ci indurisce le ossa. A volte è l'insieme delle esperienze e dei ricordi a farci da casa, e a volte siamo a casa dovunque ci troviamo, purché ci stia accanto la persona giusta.
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L'orso azzurro. Breve storia di una fotografia (The Blue Bear, nella traduzione di Federica Oddera) di Lynn Schooler, pubblicato da Guanda nel 2002 nella Collana I Narratori della Fenice, è stato per me una bella lettura, per quanto con un lungo periodo di gestazione.
E' il resoconto - appassionante, ma anche filosofico, se vogliamo - di una caccia fotografica durata anni e che è anche la storia di un percorso di vita. L'agognata preda fotografica - ovvero l'Orso Azzurro di cui sono stati registrati soltanto pochissimi avvistamenti nel cuore delle lande più sperdute dell'Alaska - viene inseguita da Lynn Schooler assieme al fotografo naturalista Michio Hoshino.
Anzi è quest'ultimo ad essere per Lynn fonte di ispirazione e di perseverazione.
La cosa importante non è tanto raggiungere lo scopo, quanto piuttosto il poter compiere nel frattempo un percorso, fatto di acquisizione di conoscenze ma anche di crescita interiore.
Il libro racconta anche dell'intensa amicizia che si sviluppa nel corso degli anni durante innumerevoli spedizioni sul campo, in luoghi remoti e bellissimi nel bel mezzo di una natura inospitale e nello stesso meravigliosa, tra l'autore e il fotografo giapponese, morto precocemente proprio in un incidente di "caccia fotografica" (venne tragicamente sbranato da uno degli orsi che popolavano una riserva nella penisola della Kamchatka e che si era recato a fotografare).
E' indubbiamente una storia capace di attrarre chi ama i resoconti di viaggio e le avventure naturalistiche nel cuore della natura selvaggia ma è anche la rappresentazione (o narrazione) d'un intenso percorso di formazione.
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(Risguardo di copertina) Juneau, Alaska: un piccolo centro isolato dal resto del mondo, neppure una strada, solo montagne immense, foreste e ghiacciai che incombono sul piccolo porto, e poi chilometri di costa scoscesa, di isole disabitate, di profonde insenature e di fiordi scavati nel corso dei millenni dalla forza primordiale del ghiaccio e dalla violenza del vento. È questo il luogo inospitale in cui Lynn Schooler ha scelto di vivere, rintanato nella barca con cui svolge il suo mestiere di guida per fotografi alla ricerca di orsi e balene, ed è da Juneau, dall'interno di quella barca ancorata al porto, che Lynn ci scrive dell'Alaska, con gli occhi fissi sulla sua fotografia più misteriosa e preziosa, l'immagine sfocata dell'orso azzurro, il plantigrado dei ghiacciai che spesso neppure in una vita di esplorazioni e di ricerche si ha la fortuna di avvistare e che lui, in dieci anni di viaggi, ha potuto avvicinare una volta, al tramonto, quando ormai tutto pareva suggerirgli di abbandonare le speranze. La storia che Schooler ci racconta è insieme la dichiarazione di un legame indissolubile con una terra ancora intatta e selvaggia, a volte crudele nella violenza delle sue tempeste, accecante nella bellezza dei suoi paesaggi, e la ricerca lunga e appassionata dell'animale mitico. Ma prima ancora c'è l'amicizia, la fratellanza, il senso di comunione che, avventura dopo avventura, lega sempre di piùil narratore a Michio Hoshino, fotografo naturalista giapponese che trasmette a Lynn il desiderio di fotografare l'orso azzurro.
Ripercorrendo le storie avvincenti di una terra splendida e selvaggia Schooler ci conduce in un viaggio che è anche un percorso di formazione, ricordando incontri e addii, speranzee delusioni, fino all'appuntamento con il misterioso orso azzurro dei ghiacciai.
"Scrivendo queste pagine mi è capitato di soffermarmi a guardare l'istantanea fissata con il nastro adesivo alla paratia adiacente alla cuccetta dove sono seduto...
"Ha un grande valore per me non perché ritrae un orso dei ghiacciai, né perché spero di diventare ricco e famoso grazie alla sua rarità... Ma è stato necessario quasi un decennio di ricerche perchè potesse scattasse l'otturatore e, prima ancora, mi ci è voluta una vita intera per arrivare nel luogo dove le ricerche sarebbero potute cominciare.
"E, soprattutto, nell'attimo in cui l'otturatore si è chiuso e ha fissato e ha fissato i contorni dell'orso, nel giro di quella breve frazione di secondo, si sono conclusi dieci anni di amicizia con un uomo del tutto fuori dal comune.
"La fotografia contiene l'intera storia."
Lynn Schooler is an American novelist, nonfiction author, photographer, an outdoorsman, and Alaskan wilderness guide living in Juneau, Alaska. He wrote The Blue Bear, The Last Shot and Walking Home
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