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3 maggio 2022 2 03 /05 /maggio /2022 10:10
Foto di Maurizio Crispi

La mia giornata è divisa in due parti

La mattina passeggio con i cani
leggo scrivo sbrigo faccende

Di pomeriggio, dal lunedì al venerdì,
faccio il piccione viaggiatore
condannato a lunghe ore in auto
da pendolare, in un eterno loop

Poi, esausto, rientro a casa
Il tempo necessario per fare uscire il cane
e mangiare un boccone
E poi a letto
per cadere in un sonno di piombo
o viceversa imprigionato in ore insonni,
mai sgradite,
perché posso dedicarmi indisturbato
alle mie letture,
sino a quando la palpebra si fa pesante

E poi ci sono le seccature,
i pagamenti da fare
le scadenze da rispettare
e gli imprevisti,
come quei fantasmi del passato
che riemergono ad azzannarti
E quindi, ogni volta che mi pare di concludere qualcosa
e di poter tirare un sospiro di sollievo,
ne arriva una nuova
e mi occorre di nuovo penare e soffrire,
alla ricerca di soluzioni possibili
L’andamento è dunque altalenante,
anche in questo caso c’è il tempo speso
a riprendersi e poi,
senza soluzione di continuo,
arriva quello in cui di nuovo devi lottare, penare,
soffrire, maledire, inveire
La vita, insomma, spaventosamente
assomiglia ad un inarrestabile circuito
di montagne russe
Stancante, quando invece
sarebbe bello godere di un po’ di calma piatta
Invece siamo condannati ad inerpicarci
su per una scala
per poi precipitare giù
in loop continuo

Un dio crudele sovrintende

Ieri ho quasi visto
un incidente sul lavoro

C’era un operaio appollaiato
su di una scala,
di qualche compagnia elettrica
La scala poggiata al muro
lui a circa quattro metri da terra
(all’altezza d'un primo piano)
All’improvviso,
per come si è mosso,
forse incautamente,
ha perso l’equilibrio
ed è precipitato a terra con un tonfo,
sul duro cemento del marciapiedi
È rimasto lì, tutto scomposto, accartocciato,
immobile, forse privo di sensi
Molti sono rimasti a guardare,
sgomenti
Qualcuno ha chiamato i soccorsi
È arrivata l’ambulanza
Lo hanno messo sulla lettiga
Gli hanno infilato nel braccio
l’ago di una flebo
I bambini che uscivano da scuola
guardavano spaventati
altri parevano eccitati
Dopo ore di videogiochi
in cui i personaggi muoiono
o rimangono feriti di continuo
si sono trovati a confrontarsi
con un vero ferito, o con un quasi-morto
Quando hanno girato l’uomo infortunato
nel metterlo sulla lettiga
si é visto che aveva tutta la faccia insanguinata e contusa
Sono rimasto ai margini della folla di curiosi
e me ne sono andato quasi subito
La folla s’é dispersa
solo dopo che l’ambulanza se ne è andata
con la sirena in dissolvenza

 

C’est la vie
You never can tell

 

We never die

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  • : Frammenti e pensieri sparsi
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Come sono arrivato qui

DSC04695.jpegQuesta pagina è la nuova casa di due blog che alimentavo separatamente. E che erano rispettivamente: Frammenti. Appunti e pensieri sparsi da un diario di bordo e Pensieri sparsi. Riflessioni su temi vari, racconti e piccoli testi senza pretese.

Era diventato davvero troppo dispendioso in termini di tempi richiesti alimentarli entrambi, anche perchè nati per caso, mentre armeggiavo - ancora alle prime armi - per creare un blog, me li ero ritrovati ambedue, benchè la mia idea originaria fosse stata quella di averne uno solo. Infatti, non a caso, le loro intestazioni erano abbastanza simili: creatone uno - non ricordo quale dei due per primo - lo ho "perso" (per quanto strano ciò possa sembrare) e mi diedi alacremente da fare per ricrearne uno nuovo. Qualche tempo - nel frattempo ero divenuto più bravino - il blog perso me lo ritrovai).

Ohibò! - dissi a me stesso - E ora cosa ne faccio?

La risposta più logica sarebbe stata: Disattiviamolo!. E invece...

Mi dissi: li tengo tutti e due. E così feci. E' stato bello finchè è durato...

Ma giocare su due tavoli - e sempre con la stessa effcienza - è molto complicato, ancora di più quando i tavoli diventano tre e poi quattro e via discorrendo....

Con overblog ho trovato una "casa" che mi sembra sicuramente più soddisfacente e così, dopo molte esitazioni, mi sono deciso a fare il grande passo del trasloco, non senza un certo dispiacere, perchè il cambiamento induce sempre un po' di malinconia e qualche nostalgia.

E quindi ora eccomi qua.

E quello che ho fatto - ciò mi consola molto - rimane là e chiunque se ha la curiosità può andare a dargli un'occhiata.

 

Seguendo il link potete leggere il mio curriculum.

 

 


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