Ho ritrovato su Facebook questa nota, mai pubblicata sul mio blog. La nota è del 3 maggio 2014, dunque risalente al pieno del mio periodo inglese.
La ripropongo qui, con piacere.
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Sonno e sbadigli
Appena alzato,
ed è presto come al solito,
luce lattiginosa,
orario antelucano e tutti dormono beati
Vengo da una notte irta di sogni
che però non ricordo bene
Sonno e sbadigli,
Sbadigli grassi, incoercibili,
uno tira l'altro, come una litania, la palpebra pesante
Sì, sbadiglio come un ossesso, quasi fossi un coatto,
e penso che ad ogni sbadiglio rumoroso
mi si potrebe sgangherar la mandibola
Vorrei distendermi sul divano o per terra
e dormire, dormire, dormire...
Ma sono qui che strimpello sulla tastiera del PC
Forse mi metterò a leggere tra qualche istante
il mio Red 1-2-3 alle sue batture finali
C'è sempre qualcosa di urgente da fare,
strimpellare sulla tastiera è una priorità
scrivere anche
ma non sempre mi riesce bene
In uno dei tanti sogni di questa notte dovevo fare dei pagamenti
(e c'è sempre qualcosa da pagare)
e in questa bisogna mi aiutava mio figlio,
lui ad uno sportello ed io ad un altro
Quando concludeva l'operazione,
gli chiedevo cosa avesse fatto
e mi riferiva di aver "versato" 500 euri (o denari)
Io mi adiravo: "Ma come! Ti avevo detto di non pagarne più di 300,
perchè oltre non c'é la liquidità
e si andava in scopertura! Sempre lo stesso! Sempre sbadato!"
Ma, in effetti, non gli avevo detto nulla,
questa frasi le avevo solo pensate
- come mi capita sovente di fare
(e ciò è sempre fonte di grandi malintesi:
quando tutto avviene prima e solo nella mia testa
ed è come se fosse avvenuto nella realtà,
conversazioni solo pensate,
ma mai svoltesi veramente, programmi detti e discussi, etc.)
Poi c'è un illustre professorone universitario
che dovrei servilmente omaggiare,
perchè oggi è il giorno del suo compleanno.
L'etichetta lo impone...
Ed è così che siamo tutti in attesa del suo arrivo,
quasi fosse un importantissimo dignitario o un alto prelato,
se non addirittura un re d'altri tempi ("Ho visto un re...").
Quando arriva su di un'automobilina sgangherata da cartoni animati
e ne esce fuori con la sua corporatura poderosa strizzata dentro quello spazio ristretto
e quella faccia da batrace compiaciuto che si ritrova,
la scena è davvero comica
e lui non ha nulla della compassata e pomposa serietà da "dignitario",
amante dell'etichetta che solitamente attribuiamo ad un accademico
e ad altri consimili personaggi
Sono là per fare gli auguri a quell'omaccione impertinente
che sovrasta di un buon mezzo metro gli scherani del suo seguito
Ma so dirgli soltanto:
"Professore [il professore è di prammatica in questi casi]
voglio proprio vedere chi, oggi, si dimenticherà di farle gli auguri!"
E il professore, che ora mi appare vestito
- quasi fosse un abilissimo trasformista alla maniera di Leopoldo Fregoli o di Arturo Brachetti -
in abiti da lavoro e con pesanti scarponi
più adatti a calzare il piede d'un carpentiere o d'un idraulico.
prende ad arrampicarsi lungo un'antica tubatura sgocciolante e muschiosa,
improvvisandosi factotum e uomo delle riparazioni, nonché abile acrobata e climber,
e dimostrando così che la sua imponente corporatura
possiede insospettabili doti di agilità e di flessibilità
Che uomo! Che grand'uomo!
Da ammirare e venerare. Capo, ti ho sempre amato!
Alba grigia e nebbiosa
ma direi anche limacciosa
Un fungo di pietra si erge fuori dalla finestra,
grandi alberi fronzuti e contorti
gnomi che corrono avanti ed indietro,
affacendati e laboriosi,
muri di pietra muschiosi
un muschio così rigoglioso
da sembrare un bel pellicciotto verde
Il muschio sui muri
conferma, attraverso la rappresentazione opposta
della staticità e della permanenza,
il detto: "A rolling stone gathers non moss"
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