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4 maggio 2022 3 04 /05 /maggio /2022 10:25

Ho ritrovato su Facebook questa nota, mai pubblicata sul mio blog. La nota è del 3 maggio 2014, dunque risalente al pieno del mio periodo inglese.
La ripropongo qui, con piacere.

Nei panni di una dama antica (un quasi selfie)

Sonno e sbadigli

Appena alzato,

ed è presto come al solito,

luce lattiginosa,

orario antelucano e tutti dormono beati

Vengo da una notte irta di sogni

che però non ricordo bene

 

Sonno e sbadigli,

Sbadigli grassi, incoercibili,

uno tira l'altro, come una litania, la palpebra pesante

 

Sì, sbadiglio come un ossesso, quasi fossi un coatto,

e penso che ad ogni sbadiglio rumoroso

mi si potrebe sgangherar la mandibola

 

Vorrei distendermi sul divano o per terra

e dormire, dormire, dormire...

 

Ma sono qui che strimpello sulla tastiera del PC

 

Forse mi metterò a leggere tra qualche istante

il mio Red 1-2-3 alle sue batture finali

 

C'è sempre qualcosa di urgente da fare,

strimpellare sulla tastiera è una priorità

scrivere anche

ma non sempre mi riesce bene

In uno dei tanti sogni di questa notte dovevo fare dei pagamenti

(e c'è sempre qualcosa da pagare)

e in questa bisogna mi aiutava mio figlio,

lui ad uno sportello ed io ad un altro

Quando concludeva l'operazione,

gli chiedevo cosa avesse fatto

e mi riferiva di aver "versato" 500 euri (o denari)

Io mi adiravo: "Ma come! Ti avevo detto di non pagarne più di 300,

perchè oltre non c'é la liquidità

e si andava in scopertura! Sempre lo stesso! Sempre sbadato!"

Ma, in effetti, non gli avevo detto nulla,

questa frasi le avevo solo pensate

- come mi capita sovente di fare

(e ciò è sempre fonte di grandi malintesi:

quando tutto avviene prima e solo nella mia testa

ed è come se fosse avvenuto nella realtà,

conversazioni solo pensate,

ma mai svoltesi veramente, programmi detti e discussi, etc.)

Poi c'è un illustre professorone universitario

che dovrei servilmente omaggiare,

perchè oggi è il giorno del suo compleanno.

L'etichetta lo impone...

Ed è così che siamo tutti in attesa del suo arrivo,

quasi fosse un importantissimo dignitario o un alto prelato,

se non addirittura un re d'altri tempi ("Ho visto un re...").

Quando arriva su di un'automobilina sgangherata da cartoni animati

e ne esce fuori con la sua corporatura poderosa strizzata dentro quello spazio ristretto

e quella faccia da batrace compiaciuto che si ritrova,

la scena è davvero comica

e lui non ha nulla della compassata e pomposa serietà da "dignitario",

amante dell'etichetta che solitamente attribuiamo ad un accademico

e ad altri consimili personaggi

Sono là per fare gli auguri a quell'omaccione impertinente

che sovrasta di un buon mezzo metro gli scherani del suo seguito

Ma so dirgli soltanto:

"Professore [il professore è di prammatica in questi casi]

voglio proprio vedere chi, oggi, si dimenticherà di farle gli auguri!"

E il professore, che ora mi appare vestito

- quasi fosse un abilissimo trasformista alla maniera di Leopoldo Fregoli o di Arturo Brachetti -

in abiti da lavoro e con pesanti scarponi

più adatti a calzare il piede d'un carpentiere o d'un idraulico.

prende ad arrampicarsi lungo un'antica tubatura sgocciolante e muschiosa,

improvvisandosi factotum e uomo delle riparazioni, nonché abile acrobata e climber,

e dimostrando così che la sua imponente corporatura

possiede insospettabili doti di agilità e di flessibilità

Che uomo! Che grand'uomo!

Da ammirare e venerare. Capo, ti ho sempre amato!

 

Alba grigia e nebbiosa

ma direi anche limacciosa

Un fungo di pietra si erge fuori dalla finestra,

grandi alberi fronzuti e contorti

gnomi che corrono avanti ed indietro,

affacendati e laboriosi,

muri di pietra muschiosi

un muschio così rigoglioso

da sembrare un bel pellicciotto verde

 

Il muschio sui muri

conferma, attraverso la rappresentazione opposta

della staticità e della permanenza,

il detto: "A rolling stone gathers non moss"

 

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Come sono arrivato qui

DSC04695.jpegQuesta pagina è la nuova casa di due blog che alimentavo separatamente. E che erano rispettivamente: Frammenti. Appunti e pensieri sparsi da un diario di bordo e Pensieri sparsi. Riflessioni su temi vari, racconti e piccoli testi senza pretese.

Era diventato davvero troppo dispendioso in termini di tempi richiesti alimentarli entrambi, anche perchè nati per caso, mentre armeggiavo - ancora alle prime armi - per creare un blog, me li ero ritrovati ambedue, benchè la mia idea originaria fosse stata quella di averne uno solo. Infatti, non a caso, le loro intestazioni erano abbastanza simili: creatone uno - non ricordo quale dei due per primo - lo ho "perso" (per quanto strano ciò possa sembrare) e mi diedi alacremente da fare per ricrearne uno nuovo. Qualche tempo - nel frattempo ero divenuto più bravino - il blog perso me lo ritrovai).

Ohibò! - dissi a me stesso - E ora cosa ne faccio?

La risposta più logica sarebbe stata: Disattiviamolo!. E invece...

Mi dissi: li tengo tutti e due. E così feci. E' stato bello finchè è durato...

Ma giocare su due tavoli - e sempre con la stessa effcienza - è molto complicato, ancora di più quando i tavoli diventano tre e poi quattro e via discorrendo....

Con overblog ho trovato una "casa" che mi sembra sicuramente più soddisfacente e così, dopo molte esitazioni, mi sono deciso a fare il grande passo del trasloco, non senza un certo dispiacere, perchè il cambiamento induce sempre un po' di malinconia e qualche nostalgia.

E quindi ora eccomi qua.

E quello che ho fatto - ciò mi consola molto - rimane là e chiunque se ha la curiosità può andare a dargli un'occhiata.

 

Seguendo il link potete leggere il mio curriculum.

 

 


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