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26 aprile 2022 2 26 /04 /aprile /2022 11:00
Donna con salvagente, terracotta cm 26, opera di Pietro Gianelli

Un giovedì dopo Pasqua... dopo un silenzio prolungato
Hai letto del colpo di scena nella “Puzzola story”?
["Puzzola Story è tutta un'altra storia che qui vi risparmio...]
Sì, certo!
Peccato però che non sia più attuale…
Perché mai?
La storia della signora Massa è diventata obsoleta…così come è successo per la "Puzzola story" che era cominciata sotto buoni auspici  e che, quasi di botto, si è interrotta, senza che nessuno la alimentasse pi§ con nuovi diuturni contributi... Con la signora Massa sta accadendo la stessa cosa: non ne abbiamo più parlato come prima…
Non è vero, o meglio è vero; ciò non toglie che di tanto in tanto, nel pianeta Massa accada qualcosa di nuovo…
Per esempio?
Ma guarda debbo proprio smontare questo tuo scetticismo, perchè ne ho una fresca fresca da raccontarti!
No! Non ci posso credere! Dopo così tanto tempo…
Ebbene, sì!
Allora raccontami!
L’altro giorno la signora Massa se ne stava chiusa nella sua guardiola, come al solito.
Come al solito?
Sì, perché quando non è chiusa a chiave nella sua stanzetta a fare le sue merende segrete, come già ti ho detto molto tempo fa (anche se forse te ne sarai dimenticata) se ne sta nella guardiola di alluminio anodizzato vicino all’ingresso…
Bene, se ne stava lì, immobile come un Buddha… Non capisco come abbia fatto a vedermi, perché guardava in tutt’altra direzione, ma mi ha chiamato: ‘Dottore Crispi…!’  ‘Sì!, cosa c’è?’, ho risposto io.
‘Senta, dottore Crispi, Lei ha un giardino?’ Che strana domanda, mi sono detto, cosa le può interessare alla signora Massa se io abbia un giardino o meno…
Per tagliare corto le ho detto: ‘Sì ce l’ho un giardino!’ La mia risposta l’ha mandata in visibile visibilio: era davvero tutta gongolante, come mai l'avevo visto, oppure come posso immaginare la sua espressione quando, nella solitudine della sua stanzetta, si ritrova a contemplare un vaso pieno di melassa.
‘Allora, mi deve dire se nel giardino che Lei ha c’è una pomelia rosa!’
‘No, purtroppo non ce l’ho una pomelia rosa’. Anche se mi piacerebbe tanto...
Il visibilio della signora Massa s’è immediatamente sgonfiato.
‘Ma a cosa le serve sapere se ho una pomelia rosa?’
‘Voglio riprodurla con una talea per il mio balcone…’
‘Ma non sarà facile trovarne una: sono rarissime le pomelie rosa…’, ho aggiunto conclusivamente…
‘Eh già!’, ha fatto lei con occhio sognante…
Mi è sembrata troppo dispiaciuta: allora le ho detto ‘Scusi, visto che sono così difficili da trovare, perché non va a cercarsene una in uno dei vivai della città?’
‘Eh, verrebbe a costarmi troppo’…, ha concluso la Massa…
Tutto qui?
No… c'è qualcos'altro.
E allora come continua questa storia? O come prosegue?
A distanza di poco tempo la signora Massa vedendomi mi ha chiesto di nuovo: ‘Dottore Crispi, Lei ce l’ha un giardino?’. Quello che è seguito è stata la replica esatta del dialogo precedente, salvo che alla fine dell’interazione, ho ritenuto di aggiungere: ‘Ma, signora Massa, non si ricorda che pochi giorni fa Lei mi ha chiesto esattamente la stessa cosa?’ Di rimando, la sciura Massa ha borbottato qualcosa di incomprensibile e il discorso è finito qui.
Tutto qui?
Non del tutto…
Perché?
Beh, a dire il vero, passati pochi giorni ancora, la signora Massa mi chiamato una terza volta per chiedermi: ‘Scusi dottore Crispi, ma lei ce l’ha un giardino?’ … e, a seguire, la stessa identica interazione delle volte precedenti per concludere: ‘Ma come signora Massa non si ricorda che nell’arco di poco più d’una settimana, di queste benedette pomelie rose lei mi ha chiesto già altre due volte?
Dunque la signora Massa non ricorda bene ciò che fa e ciò che dice… Pensa che tutti abbiano delle pomelie rosa nascoste in meravigliosi giardini segreti. Potrebbe essere un po' come lo smemorato di Collegno
Però di quello che mangia – specie se si trova nella sua stanzetta segreta – si ricorda sempre benissimo…

Mangia il panina che devi nutrirti, piccina (opera in terracotta di Pietro Gianelli)

Dopo circa un mese ci ritroviamo a parlare della signora Massa
E’ passata la signora Massa. Era tutta tremolante, mentre camminava. Si lamentava, mentre procedeva tutta traballante ed inceppata e diceva: “Sto morendo di sonno”. Poi si è distesa per terra davanti alla porta della mia stanza e si addormentata di botto, prendendo a russare sonoramente…
Nooooo! Non ci posso credere!
Ma quel che è peggio è che sono rimasto bloccato dentro la stanza: non potevo in alcun modo scalare quella montagna umana che si parava davanti alla porta… Mi sono sentito come un lillipuziano al cospetto del corpaccione di Gulliver. Ti ricordi la storia di Gulliver? Anche se in rapporto ai lillipuzziani, Gulliver era solo un gigante, ma non certamente un pacchione, alias ciccione! Non so come fare! Tu cosa mi suggerisci?
Potresti far venire quello del bar con un po’ di caffè: però trattandosi della signora Massa, di caffè ce ne vorrebbe un bidone intero… Forse, però, se portasse dei fragranti cornetti appena sfornati, magari riescirebbe a farla rinvenire.
Ottima idea! Ovviamente, un simile intervento sarebbe di gran lunga più efficace, se caffé e cornetti fossero arricchiti con congrue quantità di melassa;
Mmmm…che bontà! Ma poi bisognerà capire se si sarà sveglia per il caffè o per il profumo della melassa….

 

Passa ancora qualche giorno...
Carissima amica! Sono qui all’Ufficio postale. È incredibile: stento a crederci!!! Qui davanti a me c’è la signora Massa, intenta ad inviare un pacco pieno di "tapetti" di melassa…
Guarda caso, tra poco sarò anch’io all’ufficio postale… Ma cosa sono i tapetti?
Whoops! …intendevo dire “vasetti”…
Aaaaah! Non avevo capito proprio. Pensavo che i tapetti fossero una specialità luculliana, una leccornia molto gradita alla signora Massa, la parola "tapetti" del resto mi faceva pensare ad un bel piatto di tapas della tradizione spagnola… e mi sarebbe piaciuto enormemente degustarli questi tapetti. Ma ora ho capito perfettamente: sono i vasetti che ha riempito attingendo alla cisterna piena di melassa che tiene sotto il pavimento di casa e  dove qualche volta – soprattutto nei giorni di particolare calura – fa il bagno con grande goduria. Spero che andando all’Ufficio postale non mi debba trovare davanti anch’io la signora Massa con i suoi vasetti (o tapetti) pieni di melassa e lei stessa grondante di melassa.

Le immagini rappresentano delle sculture in terracotta di Pietro Gianelli.

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Come sono arrivato qui

DSC04695.jpegQuesta pagina è la nuova casa di due blog che alimentavo separatamente. E che erano rispettivamente: Frammenti. Appunti e pensieri sparsi da un diario di bordo e Pensieri sparsi. Riflessioni su temi vari, racconti e piccoli testi senza pretese.

Era diventato davvero troppo dispendioso in termini di tempi richiesti alimentarli entrambi, anche perchè nati per caso, mentre armeggiavo - ancora alle prime armi - per creare un blog, me li ero ritrovati ambedue, benchè la mia idea originaria fosse stata quella di averne uno solo. Infatti, non a caso, le loro intestazioni erano abbastanza simili: creatone uno - non ricordo quale dei due per primo - lo ho "perso" (per quanto strano ciò possa sembrare) e mi diedi alacremente da fare per ricrearne uno nuovo. Qualche tempo - nel frattempo ero divenuto più bravino - il blog perso me lo ritrovai).

Ohibò! - dissi a me stesso - E ora cosa ne faccio?

La risposta più logica sarebbe stata: Disattiviamolo!. E invece...

Mi dissi: li tengo tutti e due. E così feci. E' stato bello finchè è durato...

Ma giocare su due tavoli - e sempre con la stessa effcienza - è molto complicato, ancora di più quando i tavoli diventano tre e poi quattro e via discorrendo....

Con overblog ho trovato una "casa" che mi sembra sicuramente più soddisfacente e così, dopo molte esitazioni, mi sono deciso a fare il grande passo del trasloco, non senza un certo dispiacere, perchè il cambiamento induce sempre un po' di malinconia e qualche nostalgia.

E quindi ora eccomi qua.

E quello che ho fatto - ciò mi consola molto - rimane là e chiunque se ha la curiosità può andare a dargli un'occhiata.

 

Seguendo il link potete leggere il mio curriculum.

 

 


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