/image%2F1498857%2F20250201%2Fob_557400_img-5837.jpeg)
Onestamente devo dire che, a mia memoria, non credo di essermi mai fermato da “turista” al Ponte dell’Ammiraglio e di averlo sempre guardato di passaggio.
Siccome ci troviamo a passare sempre di là di recente, per evitare il transito complicato dal Ponte Corleone e siccome, ogni volta che ci è sfilato accanto, ho sempre cercato di attrarre l’attenzione di mio figlio su di esso e di polarizzare la sua attenzione, oggi Gabriel mi ha chiesto di fermarci per poterci dare un’occhiata ravvicinata, per annusarlo e toccarlo, per così dire.
Sono stato ben contento di esaudire il desiderio di Gabriel.
Camminando su quell’antico - quasi millenario - selciato di pietre, tastando quei conci di arenaria, guardando gli archi acuti via via più alti, impreziositi da altri più bassi, inseriti ad arte per alleggerire la pressione dell’acqua che un tempo vi fluiva sotto, si può sentire aleggiare attorno la storia, se ne può quasi percepire il profumo, si possono immaginare i gesti ordinari e straordinari di coloro che sul ponte passarono, si può persino immaginare l’infuriare della battaglia che i Mille di Garibaldi vi combatterono.
Con Gabriel abbiamo percorso il ponte da un capo all'altro, ci siamo affacciati al parapetto, siamo scesi nel fossato che contorna il ponte, siamo entrati sotto gli archi sotto i quali - un tempo - chiocchiolava l'acqua del fiume Oreto, e, infine, ho detto a Gabriel di percorrere di corsa la distanza dall'inizio del ponte al punto sommitale e ritorno, in modo tale che potessi cronometrare la sua prestazione.
Gabriel, non contento, si è arrampicato come Spiderman sul muro perimetrale del fossato ed é poi è balzato giù con elasticità, grazie alle competenze acquisite con la pratica dell’arrampicata sportiva.
Poi è arrivato il tempo di andare.
Allontanandoci, ho detto a Gabriel: “Ci torneremo ancora”.
/image%2F1498857%2F20250201%2Fob_a0cb00_img-5834.jpeg)
(Wiki, con una mia interpolazione) Il ponte dell'Ammiraglio è un ponte a dodici arcate di epoca gotica visibile dall'attuale corso dei Mille a Palermo, e dal 2015 è Patrimonio dell'umanità protetto dall'Unesco.
Fu completato intorno al 1131 per volere di Giorgio d'Antiochia, ammiraglio del re Ruggero II di Sicilia, un anno dopo la nascita del Regno di Sicilia, per collegare la città (divenuta capitale) ai giardini posti al di là del fiume Oreto. Rappresenta per la vasta piazza, denominata Scaffa, un monumento simbolo del collegamento tra il centro della città e la zona periferica Brancaccio.
L'uso degli archi molto acuti caratteristici permetteva al ponte di sopportare carichi elevatissimi; interessante anche l'apertura d'archi minori tra le spalle di quelli grandi per alleggerire la struttura e la pressione del fiume sottostante. Il ponte infatti resistette senza problemi persino alla terribile Alluvione di Palermo del febbraio 1931.
Il 27 maggio dell'anno 1860, nel corso della spedizione dei Mille, Garibaldi proprio su questo ponte e nella vicina via di Porta Termini si scontrò con le truppe dei Borboni, lì schierate perché il ponte era un ingresso nella città per chi veniva da mezzogiorno: Garibaldi proveniva infatti dal Monte Grifone, e precisamente dalla frazione di Gibilrossa. Lo scontro al ponte dell'Ammiraglio provocò l'insurrezione di Palermo.
Ora sotto gli archi del ponte normanno non scorre più il fiume, dopo che il suo corso fu deviato a causa dei suoi continui straripamenti. Questo ha anche consentito l'allargamento del Corso dei Mille. Sotto il ponte dell'Ammiraglio oggi si trova un giardino, con attorno viali alberati, agavi e altre varietà di piante grasse. Il ponte appare in tutta la sua bellezza, poiché in corso di restauro il terreno adiacente venne scavato per riportare il po te all’assetto originario visto che dopo la deviazione delle acque del fiume Oreto si era progressivamente interrato: oggi lo si può ammirare in tutta la sua bellezza incastonato in una nicchia di terreno ribassata di circa un metro e mezzo rispetto al piano circostante di Piazza Scaffa. Sarebbe molto bello trasformare questa depressione in un bacino d’acqua, sì da fare apparire il ponte che quasi sorge dall’acqua e vi si specchia.
Il ponte ha ottenuto un incremento di presenze turistiche con l'inaugurazione del tram di Palermo: infatti il ponte con la piazza omonima sono divenuti una delle principali fermate del percorso della linea 1.
Dal 3 luglio 2015 fa parte del Patrimonio dell'umanità (UNESCO) nell'ambito dell'"itinerario Palermo arabo-normanna e le cattedrali di Cefalù e Monreale".
Foto di Maurizio Crispi
scrivi un commento …