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13 gennaio 2022 4 13 /01 /gennaio /2022 10:19
Foto di Maurizio Crispi

Un nuovo giorno con la signora Massa, in tempo di Halloween
(…)
Sono andata al bar a prendere un caffé.  Ma non sono potuta arrivare né alla cassa né al bancone per fare l’ordine. Davanti alla porta del bar c’era la signora Massa che a tutti diceva: “Di qui non si passa…”. In effetti, la sua mole ingombrava totalmente il passaggio: difatto, era impossibilitata a passare poichè era rimasta incastrato sull’uscio. E non c'era verso. Prima, quelli fuori - dandosi a vicenda la voce - hanno cominciato a spingere il suo possente deretano, per caatapultarla dentro... ma senza risultato alcuno, malgrado gli sforzi, molto sudore ed ansimare. Poi quelli dentro, quasi asfissiati per la mancanza d'aria, hanno tentato un blitz, utilizzando dei tavoli a mo' di ariete, per spingerla in fuori, ma anche in questo caso il tutto si è risolto in un nulla di fatto.
Cosa hai fatto allora?
Niente! Prima sono rimasta fuori dal bar ad aspettare: intanto la signora Massa andava mangiando golosamente tutti i dolcetti  esembrava che si gonfiasse ulteriormente, incastrandosi vieppiù nella cornice della porta. Alcune leccornie le aveva già con sé perchè venivano dalla sua attività di raccolta, porta a porta; altre le erano forniti dal barista che non desiderava ricevere alcuno scherzetto. Sai, era il giorno di Halloween e la signora Massa si era vestita da streghetta (anche se veramente assomigliava piuttosto ad una Maga Magò) e a tutti quello che incontrava andava dicendo “Dolcetto o scherzetto!”
Cosa accadeva alla sua ingiunzione?
Essendo tutti intimoriti dalla sua imponente presenza, cedevano immediatamente, elargendole a profusione squisiti dolcetti che la signora Massa, con visibile piacere, divorava rapidamente.
Ma poi si è sbloccata la porta d'ingresso del bar?
Sì, ho dovuto chiamare i Vigili del Fuoco che a colpi d'ascia hanno dovuto demolire la porta.
E cos’altro è successo?
Alla rituale richiesta "Dolcetto o scherzetto!", qualcuno dei Vigili del Fuoco le ha dato un vaso ben pieno di melassa e la signora Massa dapprima ci ha intinto biscotti e brioche, mangiandone a quattro palmenti e leccandosi le labbra per la goduria e per non disperdere una sola goccia di melassa; poi, avendo fatto fuori la scorta di dolciumi che aveva accumulato nelle tasche del suo capace grembiule, ha infilato nel vaso di melassa tutte le dita e, alla fine, per pulirsele,  se le è leccate per benino, una per una, fino a farle risplendere di nuovo. E così facendo, mi ha ricordato quella famosa filastrocca su Torquato Tasso...
Mmmmm! Alla signora Massa, dunque, piace tanto anche la melassa! Mi hanno detto che ogni tanto ama farsi il bagno nella melassme Zio Paperone si tuffa nei suoi amati dollari. E' una storia che si racconta su di lei: nessuna l'ha mai vista, però, farsi il bagno nella melassa.

 

(… più tardi)

E’ passata la signora Massa...
Ma questa volta è senza la sua grancassa…
Come fai saperlo?
Ne sono certa. Da quando ha fatto ritorno dalla XV^ Olimpiade del Formaggio, l’esimia signora Massa sarà sicuramente molto gelosa della sua grancassa, bella stracolma di formaggi, formaggelle e caciotte ed anche di interi vasi traboccanti di squaccherone e non la farà vedere tanto in giro. Tanto, anche senza grancassa, se la spassa un sacco la signora Massa…
Invece, ti dirò che quando è passata davanti alla mia porta, la sciura Massa portava un vaso bello pieno di melassa, reggendolo con tutte e due le mani tanto era grande. Mentre lo portava, si guardava attorno con circospezione: chissà! Forse la signora Massa temeva che potesse arrivare un ladrone goloso a derubarla della sua melassa.
Cosa se ne farà mai di tutta questa melassa, la signora Massa?
Ma è chiaro!
E’ chiaro? A me non è per nulla chiaro!
Sì! Non c’è dubbio alcuno che la signora Massa, una volta entrata nel suo stanzino, attingerà a man bassa da quel vaso pieno di melassa. Alcuni dicono che la signora Massa si ritiri in quel suo sgabuzzino soltanto per farsi uno spuntino con una semplice e salubre mela, visto che sbandiera ai quattro venti di essere a dieta: ma costoro sono più che benevoli.
Me la posso immaginare la signora Massa mentre, seduta su di una vecchia sedia al centro di quello stanzino con tutta la ciccia debordante attorno al suo ampio deretano, mangia a quattro palmenti di quella melassa. Una scena quasi apocalittica...
 
(…)
Appena poco fa, ho parlato con la signora Massa!
Nooo! E cosa vi siete detti?
Io, all’inizio non ho detto nulla. Era la signora Massa che parlava con qualcun altro…
E cosa diceva?
Ho sentito dirle queste parole “una risata”. Mi sono incuriosito e ho aguzzato le orecchie. Poi, siccome continuavo a non capire su cosa vertesse il discorso, ho ripetuto “Una risata?”…
Allora cos’è successo? Su! Dimmi! Non tenermi sulle spine!
La signora Massa ha detto: “Ci vorrebbe una bella risata. Questo stavo dicendo al signor Cracidino".
Tutto qua? Ma - a proposito - chi è il signor Cracidino? Non mi mi ricordo se me ne hai già parlato!
Ti dirò che il signor Cracidino è uno che lavora negli stessi uffici. E' uno smilzo che più smilzo non si può, ed è anche lungo e allampananto. A vederlo con quel suo abito nero tutto stazzonato, pare un punteruolo tutto arruginito, dotato di gambe. Ha un volto tiratissimo e sempre gli aleggia sul volto un'espressione alquanto grifagna. I due sono quasi il complemento l'uno dell'altra, ma la signora Massa in generale non ama stare in compagnia del signor Cracidino che solitamente le guasta l'appettito.
Ma torniamo alla storia che mi stavi raccontando poc'anzi! Cosa è successo dopo che la signora Massa ti ha riferito ciò che stava dicendo?
Io ho replicato “Certo, ridere fa molto bene. La risata è terapeutica! Stimola la produzione di serotonina: in definitiva, farsi una bella risata, ogni tanto, è come mangiarsi qualche barretta di cioccolato fondente….
La vostra conversazione è finita a questo punto? con un implicito invito alla signora Massa di rimpinzarsi di cioccolata fondente?
No. Alle mie parole la signora Massa si è ravvivata tutta: le si è dipinta in volto un’espressione gioviale, accompagnata però da un fugace lampo di tristezza nello sguardo. Ha detto, con voce sognante: “Il cioccolato sarebbe proprio ciò di cui avrei bisogno adesso, ma non lo non posso avere!”. "Perchè?" le ho chiesto di rimando. E lei mi ha detto che, per andare in visita alla XV sagra del formaggio e per comprare tutte le merendine della sua scorta mensile a cui peraltro ha già dato fondo, ha già esaurito le sue risorse, almeno per questo mese. E quindi una bella scorta di cioccolato fondente, adesso, è al di fuori delle sue possibilità.
Povera signora Massa! Dovresti darmi il suo indirizzo così le mando una bella confezione di cioccolatini fondenti così ne avrà abbastanza per stare allegra….

 

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Come sono arrivato qui

DSC04695.jpegQuesta pagina è la nuova casa di due blog che alimentavo separatamente. E che erano rispettivamente: Frammenti. Appunti e pensieri sparsi da un diario di bordo e Pensieri sparsi. Riflessioni su temi vari, racconti e piccoli testi senza pretese.

Era diventato davvero troppo dispendioso in termini di tempi richiesti alimentarli entrambi, anche perchè nati per caso, mentre armeggiavo - ancora alle prime armi - per creare un blog, me li ero ritrovati ambedue, benchè la mia idea originaria fosse stata quella di averne uno solo. Infatti, non a caso, le loro intestazioni erano abbastanza simili: creatone uno - non ricordo quale dei due per primo - lo ho "perso" (per quanto strano ciò possa sembrare) e mi diedi alacremente da fare per ricrearne uno nuovo. Qualche tempo - nel frattempo ero divenuto più bravino - il blog perso me lo ritrovai).

Ohibò! - dissi a me stesso - E ora cosa ne faccio?

La risposta più logica sarebbe stata: Disattiviamolo!. E invece...

Mi dissi: li tengo tutti e due. E così feci. E' stato bello finchè è durato...

Ma giocare su due tavoli - e sempre con la stessa effcienza - è molto complicato, ancora di più quando i tavoli diventano tre e poi quattro e via discorrendo....

Con overblog ho trovato una "casa" che mi sembra sicuramente più soddisfacente e così, dopo molte esitazioni, mi sono deciso a fare il grande passo del trasloco, non senza un certo dispiacere, perchè il cambiamento induce sempre un po' di malinconia e qualche nostalgia.

E quindi ora eccomi qua.

E quello che ho fatto - ciò mi consola molto - rimane là e chiunque se ha la curiosità può andare a dargli un'occhiata.

 

Seguendo il link potete leggere il mio curriculum.

 

 


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