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L’altro giorno una mia cugina mi ha fatto notare che sul fronte della T-shirt che indossavo c’era un buchetto.
E mi ha detto che sarebbe il caso di non metterla più. Ha aggiunto: “Vada per i jeans strappati e rammendati. Quelli vanno di moda e nessuno ci fa caso” (i miie jeans, logorati, in alcuni punti erano stati più volte rammendati).
Devo ammetterlo: il vestiario non è mai stato tra le mie priorità. Mia cugina si preoccupa, quando mi vede - secondo lei - trasandato e, se capita, mi redarguisce bonariamente.
Ormai la voce di spesa "vestiario" l’ho definitivamente accantonata e vivo soltanto di ciò che mi ritrovo a casa, comprese felpe e pantaloni che, negli ultimi anni, avevo comprato per mio fratello e rimasti praticamente nuovi.
Ma una T-shirt con il buco?
Di solito le maglie più logorate le riciclo per la notte oppure per il lavoro in campagna. E poi alla fine me ne sbarazzo.
Invece, questa in particolare ho continuato ad usarla come maglia “buona” malgrado i buchetti di cui sono consapevole.
Perché?
Ci ho riflettuto un po’ su.
Ecco la risposta. Per lungo tempo la mamma continuó a comprare gli indumenti per mio fratello e, quando lo faceva, per un criterio di equità comprava qualcosa per me. Non qualcosa di sostanziale, più che altro di valore simbolico. Poi smise, perché smise di andare per negozi, quando capì che questo tipo di cosa la stancava troppo.
E, quando lei me lo chiedeva, andavo io a comprare qualcosa per mio fratello. Mentre lei, come fanno spesso le persone anziane, smise di aggiornare il suo guardaroba (peraltro piuttosto fornito).
Ecco, questa T-shirt, di un bel Verdone scuro, con delle scritte sul davanti, fu uno degli ultimi capi di vestiario che lei mi compró.
Forse, proprio per questo, continuo a considerarlo come un indumento “buono”, malgrado i buchetti. Per lo stesso motivo continuo ad usare il sopra di un pigiama di flanella che mia madre acquistò per me, quando andai a stare a Milano per la specializzazione: di fatto è tuttora uno dei miei preferiti.
È così che vanno le cose, per me.
Giusto o sbagliato che sia.
Nel social dove ho postato queste considerazioni ho avuto delle rassicurazioni e trovato dei sostanziali incoraggiamenti.
Non sono solo, e saperlo è tanto.
Possiamo dire che noi amanti delle vecchie maglie con i buchetti, ma ancora buone - si potrebbe dire "vintage" -, siamo degli incorregibili giurassici, veri e propri dinosauri in via di estinzione in una cultura non cultura che privilegia il ricambio velocissimo di oggetti (e, purtroppo, anche persone) e l'usa-e-getta. E succederà che "quando fra tremila ci ritroveranno fossilizzati, gli archeologi si chiederanno perchè indossavamo vecchie maglie bucate 😂" (il virgolettato è un commento della mia amica AR, riportato da FB).
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