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28 settembre 2021 2 28 /09 /settembre /2021 07:14
La mia maglia bucata

L’altro giorno una mia cugina mi ha fatto notare che sul fronte della T-shirt che indossavo c’era un buchetto.
E mi ha detto che sarebbe il caso di non metterla più. Ha aggiunto: “Vada per i jeans strappati e rammendati. Quelli vanno di moda e nessuno ci fa caso” (i miie jeans, logorati, in alcuni punti erano stati più volte rammendati).

Devo ammetterlo: il vestiario non è mai stato tra le mie priorità. Mia cugina si preoccupa, quando mi vede - secondo lei - trasandato e, se capita, mi redarguisce bonariamente.
Ormai la voce di spesa "vestiario" l’ho definitivamente accantonata e vivo soltanto di ciò che mi ritrovo a casa, comprese felpe e pantaloni che, negli ultimi anni, avevo comprato per mio fratello e rimasti praticamente nuovi.
Ma una T-shirt con il buco?
Di solito le maglie più logorate le riciclo per la notte oppure per il lavoro in campagna. E poi alla fine me ne sbarazzo.
Invece, questa in particolare ho continuato ad usarla come maglia “buona” malgrado i buchetti di cui sono consapevole.
Perché?
Ci ho riflettuto un po’ su.
Ecco la risposta. Per lungo tempo la mamma continuó a comprare gli indumenti per mio fratello e, quando lo faceva, per un criterio di equità comprava qualcosa per me. Non qualcosa di sostanziale, più che altro di valore simbolico. Poi smise, perché smise di andare per negozi, quando capì che questo tipo di cosa la stancava troppo.
E, quando lei me lo chiedeva, andavo io a comprare qualcosa per mio fratello. Mentre lei, come fanno spesso le persone anziane, smise di aggiornare il suo guardaroba (peraltro piuttosto fornito).
Ecco, questa T-shirt, di un bel Verdone scuro, con delle scritte sul davanti, fu uno degli ultimi capi di vestiario che lei mi compró.
Forse, proprio per questo, continuo a considerarlo come un indumento “buono”, malgrado i buchetti. Per lo stesso motivo continuo ad usare il sopra di un pigiama di flanella che mia madre acquistò per me, quando andai a stare a Milano per la specializzazione: di fatto è tuttora uno dei miei preferiti.
È così che vanno le cose, per me.
Giusto o sbagliato che sia.
Nel social dove ho postato queste considerazioni ho avuto delle rassicurazioni e trovato dei sostanziali incoraggiamenti.
Non sono solo, e saperlo è tanto.

Possiamo dire che noi amanti delle vecchie maglie con i buchetti, ma ancora buone - si potrebbe dire "vintage" -, siamo degli incorregibili giurassici, veri e propri dinosauri in via di estinzione in una cultura non cultura che privilegia il ricambio velocissimo di oggetti (e, purtroppo, anche persone) e l'usa-e-getta. E succederà che "quando fra tremila ci ritroveranno fossilizzati, gli archeologi si chiederanno perchè indossavamo vecchie maglie bucate 😂" (il virgolettato è un commento della mia amica AR, riportato da FB).

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Come sono arrivato qui

DSC04695.jpegQuesta pagina è la nuova casa di due blog che alimentavo separatamente. E che erano rispettivamente: Frammenti. Appunti e pensieri sparsi da un diario di bordo e Pensieri sparsi. Riflessioni su temi vari, racconti e piccoli testi senza pretese.

Era diventato davvero troppo dispendioso in termini di tempi richiesti alimentarli entrambi, anche perchè nati per caso, mentre armeggiavo - ancora alle prime armi - per creare un blog, me li ero ritrovati ambedue, benchè la mia idea originaria fosse stata quella di averne uno solo. Infatti, non a caso, le loro intestazioni erano abbastanza simili: creatone uno - non ricordo quale dei due per primo - lo ho "perso" (per quanto strano ciò possa sembrare) e mi diedi alacremente da fare per ricrearne uno nuovo. Qualche tempo - nel frattempo ero divenuto più bravino - il blog perso me lo ritrovai).

Ohibò! - dissi a me stesso - E ora cosa ne faccio?

La risposta più logica sarebbe stata: Disattiviamolo!. E invece...

Mi dissi: li tengo tutti e due. E così feci. E' stato bello finchè è durato...

Ma giocare su due tavoli - e sempre con la stessa effcienza - è molto complicato, ancora di più quando i tavoli diventano tre e poi quattro e via discorrendo....

Con overblog ho trovato una "casa" che mi sembra sicuramente più soddisfacente e così, dopo molte esitazioni, mi sono deciso a fare il grande passo del trasloco, non senza un certo dispiacere, perchè il cambiamento induce sempre un po' di malinconia e qualche nostalgia.

E quindi ora eccomi qua.

E quello che ho fatto - ciò mi consola molto - rimane là e chiunque se ha la curiosità può andare a dargli un'occhiata.

 

Seguendo il link potete leggere il mio curriculum.

 

 


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