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Ho sognato che ero un monocolo,
come un ciclope
Ma ero anche un monopodo
(alcuni direbbero sciapode)
con un unico enorme piede
al posto di ambedue le gambe
Ma ero anche privo di braccia e mani
Insomma, un monster,
un lusus naturae!
Cosa facevo?
Nulla!
Se non stare in precario equilibrio
su quel mio piede spropositato
tutto nodoso
come il tronco d'un albero antico
fissando l’orizzonte lontano
con quel mio unico occhio corrusco
Si addensavano nubi grigio-nere
Si levavano venti impetuosi
Rumoreggiava il tuono
Lontano da me cadevano bombe d’acqua
Dov'ero io, invece, solo alcune gocce scarse
nemmeno sufficienti a determinare
il più lieve sentore di petricore
Poi, dopo tanto frastuono,
il temporale è passato
Le nubi corrusche si sono allontanate
Il cielo s'é schiarito
lasciando di nuovo al sole il suo dominio
Io ho ripreso a saltellare
sul mio piede
E sono andato via, via
Dove?
Ancora non so
Forse un giorno riuscirò a capirlo
So soltanto
che con il mio unico occhio
e con il mio unico piede
dovevo andare,
seguendo un irresistibile impulso,
misterioso e possente