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9 dicembre 2020 3 09 /12 /dicembre /2020 08:37
Il grande Black a Capo Zafferano (Foto di Maureen L. Simpson)

Sto facendo una passeggiata lungo la stretta strada che porta sino al faro di Capo Zafferano.
E' il ritorno ad uno dei miei posti del cuore, dopo tanto, tanto, tempo.
Ho al guinzaglio il grosso cane nero che mi ha regalato - per così dire - il Coronavirus e il Tempo di Covid: un nuovo arrivato affamato e solo, quando lo trovai, il quale si èaffiancato alla cagnetta Flash,anch'essa trovatella, ma sin da quando era cucciola di poche settimane.
Questo cagnone è enorme, tutto nero (ed è per questo che l'ho battezzato - forse con poca fantasia, ma con efficacia - Black) e, a chi lo vede per la prima volta, può indubbiamente, incutere qualche timore, anche perchè - senza essere consapevole della sua stazza - si muove con irruenza. Quanto a dimensioni, è indubbiamente ilpiù grande tra i cani che io abbia mai avuto.
E, poi, è possente.
Sono già arrivato al Faro e, dopo aver indugiato a guardare i gabbiani in volo trascinati dal vento, sto già tornando indietro.
Ha anche cominciato a piovere.
Cadono grosse gocce rade, ma ancora il diluvio non si scatena.
Avanzano verso di me, intente ad imbacuccarsi, due escursioniste, probabilmente straniere.
Quando siamo vicini, ad una decina di metri l'uno dall'altro, forse, noto che le due hanno una qualche incertezza nel loro incedere e che rompono il passo, prima regolare, per quanto rilassato.
Io ho la "celata" calata dal volto, ed anche loro (celata, alias mascherina: perchè viene da pensare ai guerrieri antichi che quando si preparavano alla battaglia, cioè allo scontro ravvicinato si calavano la celata sul volto).
Mi fanno dei cenni, quasi a chiedermi se possono passare.
Io mi discosto il più possibile (per quanto la via sia piuttosto stretta): ho inteso, infatti, che sono intimorite dal fatto che io non abbia il volto coperto.
Ma loro continuano a farmi cenni: poi, infine, comprendo.
In realtà, mi stanno chiedendo se possono passare impunemente, visto che ho con me quel grosso cagnone nero e che,pur al guoinzaglio, avanza impetuosamente.
Colto il messaggio, dico loro: "Tranquille, tranquille! E' buonissimo! Non avete da temere alcun male!".
Poi aggiungo: "E' che avevo capito che aveste paura di transitarmi vicino, visto che sia voi che io abbiamo il volto scoperte. Pensavo che aveste paura del Covid. Invece, si tratta solo solo di una banale paura davanti ad un cane sconosciuto!"
Sgombratoil campo dal fraintendimento, proprio mentre ci incrociamo, scoppiamo in una grassa risata condivisa. E per fortuna che, una volta tanto, il Coronavirus porta a fare grasse risate!
E poi ognuno per la sua strada.
Tempo di Covid, tempo di malintesi: e si perdono di vista le banali paure quotidiane che punteggiano la nostra vita.

Larga è la foglia, stretta la via. Dite la vostra che ho detto la mia...

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Come sono arrivato qui

DSC04695.jpegQuesta pagina è la nuova casa di due blog che alimentavo separatamente. E che erano rispettivamente: Frammenti. Appunti e pensieri sparsi da un diario di bordo e Pensieri sparsi. Riflessioni su temi vari, racconti e piccoli testi senza pretese.

Era diventato davvero troppo dispendioso in termini di tempi richiesti alimentarli entrambi, anche perchè nati per caso, mentre armeggiavo - ancora alle prime armi - per creare un blog, me li ero ritrovati ambedue, benchè la mia idea originaria fosse stata quella di averne uno solo. Infatti, non a caso, le loro intestazioni erano abbastanza simili: creatone uno - non ricordo quale dei due per primo - lo ho "perso" (per quanto strano ciò possa sembrare) e mi diedi alacremente da fare per ricrearne uno nuovo. Qualche tempo - nel frattempo ero divenuto più bravino - il blog perso me lo ritrovai).

Ohibò! - dissi a me stesso - E ora cosa ne faccio?

La risposta più logica sarebbe stata: Disattiviamolo!. E invece...

Mi dissi: li tengo tutti e due. E così feci. E' stato bello finchè è durato...

Ma giocare su due tavoli - e sempre con la stessa effcienza - è molto complicato, ancora di più quando i tavoli diventano tre e poi quattro e via discorrendo....

Con overblog ho trovato una "casa" che mi sembra sicuramente più soddisfacente e così, dopo molte esitazioni, mi sono deciso a fare il grande passo del trasloco, non senza un certo dispiacere, perchè il cambiamento induce sempre un po' di malinconia e qualche nostalgia.

E quindi ora eccomi qua.

E quello che ho fatto - ciò mi consola molto - rimane là e chiunque se ha la curiosità può andare a dargli un'occhiata.

 

Seguendo il link potete leggere il mio curriculum.

 

 


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