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13 novembre 2019 3 13 /11 /novembre /2019 11:16
Foto di Maurizio Crispi

Torno a casa dopo una lunga assenza.
L’appartamento è vuoto.
Mio fratello non è casa
Ci sono dei cambiamenti strutturali
Una delle stanze si apre su di un enorme terrazza, delle dimensioni - a dir poco - di un campo di calcio, dotata anche di piante arboree di alto fusto che lungo il lato più lontano formano quasi una densa parete di verzura.
Nella terrazza sono parcheggiate delle automobili.
Sono alquanto meravigliato: del fatto che le autovetture siano arrivate sin qui, parecchi piani più in alto rispetto al livello stradale. Eppure non ricordavo che ci fosse mai stata in questo stabile una rampa percorribile dalle autovetture.
Penso che mio fratello, durante la mia assenza, abbia fatto in modo di poter arrivare sin dentro casa con la sua autovettura, per ridurre al minimo i disagi dovuti alla sua disabilità.
Ma quella che dovrebbe essere l’auto di mio fratello non è la sua macchina. C’è qualcosa di sbagliato nella sua tipologia e nel suo stato.
E’ piuttosto una berlina scassatissima e sbilenca (marca sconosciuta, ma delle dimensioni di una volvo station wagon antico stile), come se avesse subito numerosi incidenti, oltre ad essere evidentemente reduce di una pessima manutenzione e logorata da anni di incuria.
Penso che il badante di mio fratello possa aver trascurato il suo lavoro durante la mia assenza.
Ma anche le altre automobili presenti - di dimensioni più modeste e anch’esse, per me, di marca sconosciuta  - sembrano essere in uno stato di totale abbandono.

Bici abbandonata (Foto di Maurizio Crispi)

Entro in auto e verifico che le chiavi sono inserite nel cruscotto.
Metto in moto per verificare che la batteria non sia scarica. Grazie a dio il motore si accende anche se solo al secondo tentativo: innesto la marcia e provo a fare dei piccoli spostamenti avanti ed indietro per verificare che tutto sia a posto. L’auto va anche se si sentono degli strani rumori di sferragliamento.
C’è anche uno scooter, pure in stato di abbandono, poggiato sul cavalletto laterale. Provo a spostarlo per far posto alla macchina, ma il supporto si rompe e lo scooter cade di fianco, con un clangore metallico.
In casa non c’è nessuno.
Osservo i libri disposti in file ordinate, in doppie o triplici file. Trasbordanti dovunque. Alcuni a mucchi disordinati sul pavimento, sul davanzale delle finestre, su tutti i mobili.
Alcuni non li riconosco, altri sì. Mi sono familiari.
Li prendo in mano e ne sfoglio alcuni. Li soppeso tra le mani, sento tra i polpastrelli la consistenza della carta, alcuni li apro e ci infilo il naso dentro per aspirarne l’odore.
Sono da solo, ma i libri mi fanno sentire a casa.
Penso che non arriverà più nessuno.
Cosa farò in questa desolazione?
Mi devo adattare a questa vita tra i relitti di quello che sembra un naufragio avvenuto tanto tempo prima.
Alla deriva sulla zattera della Medusa.

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Come sono arrivato qui

DSC04695.jpegQuesta pagina è la nuova casa di due blog che alimentavo separatamente. E che erano rispettivamente: Frammenti. Appunti e pensieri sparsi da un diario di bordo e Pensieri sparsi. Riflessioni su temi vari, racconti e piccoli testi senza pretese.

Era diventato davvero troppo dispendioso in termini di tempi richiesti alimentarli entrambi, anche perchè nati per caso, mentre armeggiavo - ancora alle prime armi - per creare un blog, me li ero ritrovati ambedue, benchè la mia idea originaria fosse stata quella di averne uno solo. Infatti, non a caso, le loro intestazioni erano abbastanza simili: creatone uno - non ricordo quale dei due per primo - lo ho "perso" (per quanto strano ciò possa sembrare) e mi diedi alacremente da fare per ricrearne uno nuovo. Qualche tempo - nel frattempo ero divenuto più bravino - il blog perso me lo ritrovai).

Ohibò! - dissi a me stesso - E ora cosa ne faccio?

La risposta più logica sarebbe stata: Disattiviamolo!. E invece...

Mi dissi: li tengo tutti e due. E così feci. E' stato bello finchè è durato...

Ma giocare su due tavoli - e sempre con la stessa effcienza - è molto complicato, ancora di più quando i tavoli diventano tre e poi quattro e via discorrendo....

Con overblog ho trovato una "casa" che mi sembra sicuramente più soddisfacente e così, dopo molte esitazioni, mi sono deciso a fare il grande passo del trasloco, non senza un certo dispiacere, perchè il cambiamento induce sempre un po' di malinconia e qualche nostalgia.

E quindi ora eccomi qua.

E quello che ho fatto - ciò mi consola molto - rimane là e chiunque se ha la curiosità può andare a dargli un'occhiata.

 

Seguendo il link potete leggere il mio curriculum.

 

 


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