«Chiamatemi Tiresia. Per dirla alla maniera dello scrittore Melville, quello di Moby Dick. Oppure Tiresia sono, per dirla alla maniera di qualcun altro.
«Zeus mi diede la possibilità di vivere sette esistenze e questa è una delle sette. Non posso dirvi quale.
«Qualcuno di voi di certo avrà visto il mio personaggio su questo stesso palco negli anni passati, ma si trattava di attori che mi interpretavano.
«Oggi sono venuto di persona perché voglio raccontarvi tutto quello che mi è accaduto nel corso dei secoli e per cercare di mettere un punto fermo nella mia trasposizione da persona a personaggio».
«Ho trascorso questa mia vita ad inventarmi storie e personaggi, sono stato regista teatrale, televisivo, radiofonico, ho scritto più di cento libri, tradotti in tante lingue e di discreto successo. L’invenzione più felice è stata quella di un commissario.
«Da quando Zeus, o chi ne fa le veci, ha deciso di togliermi di nuovo la vista, questa volta a novant’anni, ho sentito l’urgenza di riuscire a capire cosa sia l’eternità e solo venendo qui posso intuirla. Solo su queste pietre eterne».

Andrea Camilleri ci ha lasciato il 17 luglio 2019, quando era oormai vicino al traguardo centenario. Poco più di un anno prima, quando era già stato colpito dalla cecità, era andato in scena al teatro greco di Siracusa il suo monologo - durante il ciclo delle rappresentazioni classiche - il suo monologo su Tiresia, da lui stesso interpretato.
In quell'occasione, Sellerio ha pubblicato il testo del monologo nella collana il Divano, con il titolo "Conversazioni con Tiresia".
Leggendolo oggi dopo la morte di Camilleri, lo si può sicuramente considerare una sorta di testamento spirituale dell'autore, poichè mentre Tiresia parla di se stesso e delle controverse rappresentazioni che di lui sono state date nel corso dei secoli, e si trasforma man mano da personaggio a persona, i piani si confondono e si crea una sovrapposizione tra Tiresia e Camilleri stesso che si trasforma in un vate letterario che si è incontrato e ha parlato con i grandi della letteratura e dello spettacolo, vivendo molte vite sino alla condizione della cecità che gli ha donato uno sguardo ancora più acuto.
Semplicemente geniale. Anche a Camilleri, come a Tiresia, sono state assegnate dagli dei sette vite; e, sicuramente, egli attraverso i personaggi che ha creato e attraverso coloro che leggono i suoi romanzi e le sue invenzioni e visioni vivrà molto a lungo ancora.
La RAI ha trasmesso la registrazione integrale del monologo recitato al Teatro greco di Siracusa, nel giorno della sua morte, suggellando così il valore di questa pièce e il suo significato di testamento spirituale di un autore letterario che è stato geniale e prolifico.
scrivi un commento …