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1 maggio 2019 3 01 /05 /maggio /2019 09:25
La principessa Alexandra Wolff Stomersee a Palermo (alle sue spalle il Principe Giuseppe Tomasi di Lampedusa) - Fonte wikipedia

Alexandra Wolff Stomersee - conosciuta anche come "Licy" - fu una delle "principesse della psiconanalisi", al pari di Marie Bonaparte o di altre donne europee altolocate e culturalmente all'avanguardia, pronte a cogliere nuovi fermenti, come ad esempio fu Lou Andreas Salomé, che furono attratte dal carisma di Sigmund Freud e che ne divennero allieve e, in alcuni casi, devote sostenitrici. Fortuna volle che Alexandra Wolf approdasse in Sicilia, a Palermo, a seguito del matrimonio con il Principe Giuseppe Tomasi di Lampedusa, nipote di Pietro della Torretta, marito in seconde nozze della di lei madre, scrittore e autore del celebrato "Il Gattopardo", ma soprattutto uomo di grandissima levatura e cultura.
A Palermo, spinta dal suo interesse per la psicoanalisi, Licy cominciò a frequentare l'ospedale psichiatrico in via Pindemonte che, allora era di recentissima costruzione e moderna concezione. Cominciò presto ad attrarre nella sua sfera culturale alcuni giovani medici che, così come aveva fatto Freud, con la prima generazione dei suoi allievi, si sottoposero ad una psiconanalisi con lei e che poi continuarono ad approfondire il loro interesse nella psicoanalisi e ad avere i propri pazienti. E così, con questa diretta ascendenza freudiana, la Psiconanalisi arrivò a Palermo, con una serie di rilanci a livello nazionale, in virtù della vivacità intellettuale di Alexandra Wolff Stomersee. Uno dei suoi allievi fu Francesco Corrao che, per lungo tempo unico psiconalista didatta di Palermo e della Sicilia, forgiò da solo un'intera generazione di psicoanalisti siciliani.
Quindi Alexandra Wolff Stomersee è una figura di grandissimo rilievo non solo per la storia della cultura, ma anche per quella della psicologia e della psicoanalisi italiana (per quanto rigarda quest'ultimo campo la sua figura è stata di cruciale importanza per gettare le fondamenta di un movimento psicoanalitico siciliano). Nell'ambito italiano della psiconanalisi, fu il primo presidente della Società Italiana di Psiconalisi, come riconoscimento per la sua attività di studiosa e di pioniera della disciplina.
La sua figura è stata delineata nel film del 2000 di Roberto Andò, Il Manoscritto del Principe, nel quale si raccontano gli ultimi anni di vita del Principe di Lampedusa (qui è impersonata da Jeanne Moreau) e del romanzo memoir di Susy Izzo, sua paziente e allieva, La Dama e il Gattopardo.

 Gabriele Bonafede, Appunti di una giovane anima. Alexandra Tomasi di Lampedusa (pubblicazione indipendente, 2018)

Recentemente, é arrivata in libreria, l'opera di Gabriele Bonafede, Appunti di una giovane anima. Alexandra Tomasi di Lampedusa (pubblicazione indipendente, 2018) che, in forma romanzata seppure rigorosamente fondata su fonti storiche, prova a raccontare la vita di Alexandra Wolff e del marito. Il volume verrà presentato martedì 14 maggio 2019, alle ore 18.00 a Palazzo Sant'Elia (Palermo). Tale evento si iscrive all'interno della manifestazione "Settimana delle Culture" (dall'11 al 19 maggio) che giunge alla sua 8^ edizione.
Non si tratterà soltanto della presentazione tout court del volume di Bonafede, ma di una tavola rotonda rievocativa e di studio sulla complessità di Alexandra Wolff Stomersee, come indica il titolo dell'evento: "Ricordando Alexandra Tomasi di Lampedusa, tra storia, letteratura e psicoanalisi".
Oltre all'autore, interverranno Clara Monroy, Antonio Riolo, Giancarlo Decimo e Filippo Pecoraino. Verranno anche presentate in video le interviste inedite di Isabella Crescimanno Pecoraino (2009) e di Beppe Aiello (2019).
Letture di brani scelti deal volume verranno fatte da Viviana Lombardo e da Giuseppe Tumminello.

(dal retro di copertina) "Appunti di una giovane anima. Alexandra Tomasi di Lampedusa" narra mezzo secolo (1904-1954) della storia d'Europa, compresa la Russia, attraverso la vita di una coppia straordinaria: Alexandra Wolff von Stomersee e lo scrittore siciliano Giuseppe Tomasi di Lampedusa (autore de Il Gattopardo). La vicenda si svolge nel mezzo di tragedie e rovine delle due famiglie, dovuta in gran parte alle distruzioni e trasformazioni delle due guerre mondiali con il sapore del "mondo felice perduto" evidente ne Il Gattopardo. Come il marito Giuseppe, Alexandra Tomasi di Lampedusa, soprannominata "Licy" e anche "Principissa", parlava almeno cinque lingue ed era una profonda conoscitrice di Shakespeare e della letteratura russa ed europea. Donna dalla personalità duale, fu inoltre la prima presidente della Società italiana di Psicoanalisi e la prima donna psicoanalista in Italia e in Sicilia. Rivoluzionaria nell'intimo ma politicamente "zarista", nella sua giovinezza iniziò a lavorare intensamente con i pionieri della psicoanalisi ed ebbe al contempo involontari contatti con esponenti politici che posero le basi delle teorie del nazifascismo e con emanazioni della dittatura staliniana. Sposandosi in seconde nozze con Giuseppe Tomasi di Lampedusa, dopo un martoriato matrimonio con un principe baltico dichiaratamente omosessuale, si scontrò altresì con un mondo profondamente diverso da quello dove era cresciuta: il mondo siciliano. In particolare si trovò a fronteggiare il ristretto mondo della speciosa aristocrazia palermitana, tendente a sostenere Mussolini negli stessi anni in cui in Lettonia, dove Licy ha vissuto a lungo, le donne avevano già ottenuto il diritto al voto. Il romanzo ha diversi piani narrativi e, oltre ai protagonisti, sono presenti altri personaggi-chiave, reali o verosimili, che ruotano intorno alla coppia così come all'Europa del "secolo breve". A partire dalla narratrice, una "bambina eterea", ovvero una "giovane anima", che rivelerà solo nelle ultime righe la propria identità: come un piccolo "giallo" incastonato in una storia d'avventura, di viaggi, di letteratura e di relazione culturale e psicologica tra un uomo e una donna straordinari. E che hanno fatto epoca.

L'autore. Gabriele Bonafede (Palermo 1965), ha ottenuto il Master in Public Policy and Planning alla facoltà d'economia della Northeastern University di Boston (USA) nel 1993 e il dottorato di ricerca in pianificazione territoriale in Italia nel 1994. Nel 1996 si è specializzato in Regional Studies in Developing Countries al MIT di Cambridge (USA). Poliglotta, lavora nell'ambito della cooperazione internazionale. Ha pubblicato cinque saggi su temi d'economia e sviluppo e articoli accademici in italiano e inglese.
Dal dicembre 2015 pubblica e dirige il web magazine www.maredolce.com

 

 

 

 

 

Appunti di una giovane anima. In una biografia romanzata la storia di Alexandra Wolff Stomersee, personaggio di rilievo nella storia della psicologia e della psicoanalisi

Il manoscritto del Principe è un film drammatico del 2000, diretto da Roberto Andò. Il film è ambientato a Palermo negli anni cinquanta. Vi si racconta la parte finale della vita e le ultime gesta dello scrittore Giuseppe Tomasi di Lampedusa, in particolare del suo rapporto con gli allievi ventenni Guido e Marco e la stesura de Il Gattopardo. In questo film Licy è impersonata da Jeanne Moreau. Il film su youtube è disponibile nella sua interezza.

Susy Izzo, La Dama e il Gattopardo, Memori, 2010 (disponibile anche in formato ebook)

Per completezza aggiungo qualche notizia sul volume scritto da Susy Izzo.
(Fonte: mezzocielo.it) Nel suo libro “La dama e il gattopardo” la psichiatra e psicoterapeuta Susy Izzo (psichiatra e psicoterapeuta, scomparsa nel 2017) ci offre un ritratto, per alcuni aspetti inedito, della principessa Alexandra Wolff Stomersee, moglie di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, con la quale condusse la propria analisi personale e didattica. L’autrice ricostruisce quello che fu il particolare sodalizio che nacque e si consolidò negli anni tra lei, ragazza anticonformista degli anni settanta, di sinistra, alla ricerca di una nuova identità femminile rispetto ai modelli del passato e un’anziana signora austera, appartenente alla nobiltà e cresciuta alla corte dello zar Nicola II. Due figure lontanissime tra di loro ed apparentemente antitetiche, ma unite da un rapporto di reciproca stima e rispetto che col tempo si tramutò in una affettuosa amicizia che durò fino alla scomparsa della principessa, avvenuta nel 1982.

Figlia del barone baltico Boris Wolff Stomersee e di Alice Barbi, apprezzata cantante lirica di origini italiane, Alexandra nacque a Nizza nel 1896 e trascorse i primi anni della sua vita a Pietroburgo formandosi in un ambiente colto e raffinato, sebbene espressione del decadente mondo zarista. Intorno agli anni venti si trasferì a Berlino per frequentare l’Istituto di Psicoanalisi e durante un soggiorno a Vienna ebbe l’opportunità di conoscere personalmente anche Freud. A Londra conobbe Giuseppe Tomasi di Lampedusa, nipote del secondo marito della madre, Pietro Tomasi della Torretta allora ambasciatore italiano nel Regno Unito. Si sposarono nel 1932 e dopo la confisca definitiva delle sue proprietà in Lettonia da parte delle autorità sovietiche, si trasferirono a vivere definitamente in Italia dividendosi tra Roma e Palermo.

A Roma la principessa strinse fin da subito rapporti con i maggiori psicoanalisti del tempo e divenne presto membro della giovane Società di Psicoanalisi. Dopo la guerra fu sempre lei, assieme a Cesare Musatti, che si adoperò per rifondare la Società, soppressa durante il fascismo, di cui fu anche la prima donna a ricoprire la carica di presidente (Da allora, bisognerà aspettare fino alla recente nomina di Anna Nicolò per trovare un’altra donna alla presidenza della SPI).

Rimasta sola, Alexandra condusse una vita di parziale isolamento, continuando però a lavorare con i pazienti e proseguendo nella sua attività didattica fino alla fine. Così come era stata a fianco del marito durante la stesura del Gattopardo, in seguito si occupò della pubblicazione postuma del romanzo.

Il libro di Susy Izzo si riferisce proprio all’ultimo periodo della sua vita, raccontando dei loro incontri che si svolsero sia nella casa romana di Corso Trieste sia a Palermo, nel palazzo Lampedusa-De Pace in via Butera 28. Con una prosa molto garbata, l’autrice ci svela alcuni tratti personali della principessa, discrete confidenze condivise con l’allieva, accenni nostalgici al suo passato e ricordi di un mondo ormai scomparso, soprattutto se paragonato con l’incalzare degli eventi sociali e politici che contraddistinsero gli anni 70 ed 80 del Novecento.

(risguardo di copertina) Cosa ci fanno una ragazza degli anni '70 (un pizzico bolscevica e appassionata di psicoanalisi) in jeans e maglietta e la principessa Alexandra Wolffstornesse Tomasi di Lampedusa, (sinceramente antibolscevica), psicoanalista, allieva di Freud con bastone e cappello con veletta, su una Spider decappottabile color amaranto?
Tutto comincia a Palermo. Per l'esattezza a via Butera 23, nel fascinoso e decadente scenario profumato di gelsomino del palazzo dei Tomasi di Lampedusa. Sarà lì che la ragazza in jeans, attraverso un lungo percorso analitico, scoprirà se stessa e imparerà a stimare e amare Alexandra, la moglie, la consigliera, la donna perdutamente innamorata dell'ultimo dei gattopardi.
Prefazione di Gioacchino Lanza Tomasi
Postfazione di Marco Spagnoli

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commenti

G
Non vuole essere un saggio né una biografia, tantomeno ufficiale. L'obiettivo del romanzo è solo rimettere in luce il personaggio principale e raccontare il Novecento attraverso questa coppia straordinaria Tuttavia, i riferimenti storici e i personaggi sono ben studiati e collocati storicamente. Almeno, ciò è stato riconosciuto da vari storici di professione e professori che hanno letto e presentato il romanzo in altre occasioni.
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DSC04695.jpegQuesta pagina è la nuova casa di due blog che alimentavo separatamente. E che erano rispettivamente: Frammenti. Appunti e pensieri sparsi da un diario di bordo e Pensieri sparsi. Riflessioni su temi vari, racconti e piccoli testi senza pretese.

Era diventato davvero troppo dispendioso in termini di tempi richiesti alimentarli entrambi, anche perchè nati per caso, mentre armeggiavo - ancora alle prime armi - per creare un blog, me li ero ritrovati ambedue, benchè la mia idea originaria fosse stata quella di averne uno solo. Infatti, non a caso, le loro intestazioni erano abbastanza simili: creatone uno - non ricordo quale dei due per primo - lo ho "perso" (per quanto strano ciò possa sembrare) e mi diedi alacremente da fare per ricrearne uno nuovo. Qualche tempo - nel frattempo ero divenuto più bravino - il blog perso me lo ritrovai).

Ohibò! - dissi a me stesso - E ora cosa ne faccio?

La risposta più logica sarebbe stata: Disattiviamolo!. E invece...

Mi dissi: li tengo tutti e due. E così feci. E' stato bello finchè è durato...

Ma giocare su due tavoli - e sempre con la stessa effcienza - è molto complicato, ancora di più quando i tavoli diventano tre e poi quattro e via discorrendo....

Con overblog ho trovato una "casa" che mi sembra sicuramente più soddisfacente e così, dopo molte esitazioni, mi sono deciso a fare il grande passo del trasloco, non senza un certo dispiacere, perchè il cambiamento induce sempre un po' di malinconia e qualche nostalgia.

E quindi ora eccomi qua.

E quello che ho fatto - ciò mi consola molto - rimane là e chiunque se ha la curiosità può andare a dargli un'occhiata.

 

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