Una vigilia con l’esplosione del Krakatoa seguita dall’onda
La terra ha tremato attorno all’Etna
e il vulcano si è risvegliato con pioggia di cenere e sabbia
E poi la terra ha tremato ancora
La gente ha banchettato alla vigilia,
ed anche il girono dopo
(ignara o avendo subito dimenticato)
e si sono scambiati i doni forsennati
Spreco, potlach
Il cibo residuo da tavole pesantemente imbandite
è stato buttato
Altri, intanto, molti, troppi, muoiono di fame
e non hanno di che coprirsi
Altri ancora affogano in mare,
naufraghi negletti senza accoglienza
Per loro triste natività
Senza gioia né speranza
Poco importa di quelle cose orrende che accadono lontano
Ciò che importa è il crudele senso di sicurezza
attorno e nell'immediata prossimità
Si festeggia, si levano calici
Scoppi di mortaretti, insensati
Ma cosa si celebra poi?
Forse tutta questa finta gioia
é per dimenticare l’impermanenza
Al risveglio il cielo è grigio,
chiuso da na cappa plumbeau
E cadono lacrime di pioggia
lievi
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