
Ho visto tre poiane volteggiare
in ampi cerchi ascensionali sopra di me
gettando la loro ombra
ed emettendo richiami
e la loro ombra tremolante a terra vicino a me
Anche i gabbiani volano alti
ma disordinati
- non ossessivi come i rapaci -
affollandosi attorno alla cresta rocciosa del monte
calcinata dal sole
e stridono come bambini
disperati e pieni di dolore
Tolti gli uccelli,
nell'ora meridiana,
sono in totale solitudine,
anche troppa forse
C'è lo stormire delle fronde
mosse da refoli di maestrale che ha preso a soffiare
Le foglie secche rotolano e rullano con un lieve fruscio
Toglierle via è come tentare di svuotare il mare
con un secchiello bucato
E ricordo che quand'ero piccolo
mio padre con mia grande meraviglia
costruiva per me dei giganteschi vulcani di sabbia
con tanto di fumata
Certo, si può anche morire di solitudine
E se non parli con qualcuno,
dopo ore di silenzio,
la voce ti si fa stridula e roca
sino a che - per quanto ti sforzi -
nessun suono potrai più emettere
Sono in solitudine dall'alba alla sera
e anche nelle notti dormo in solitudine
Non so più cosa sia il desiderio carnale
E vivo dunque come un novello Origene
