Belinda Mosse, giunta tardivamente nella sua vita alla pratica del naturismo, dopo una vita di conformismo, e il suo compagno Mark Golding sono espressione di una forma di nudismo "liberato", una forma di natursimo in cui il piacere dello stare intimamente a contatto della natura, senza veli o tessuti che facciano da interfaccia e il piacere della sessualità praticata o osservata negli altri che ci circondano sono inestricabilmente legati.Sex on the beach: a true account of explicit displays of exhibitionism and voyeurism (Inform&Enlighten Ltd, 2013) è il volume scritto a due mani dai due (autori anche di altri resconti sullo stesso tema) e corredato di foto di nudi di entrambi (semplicemente foto "nude", senza rappresentazioni sessuali esplicite, quindi a loro modo caste) racconta una serie di scene osservate nel contesto della spiaggia naturista di Cap d'Agde, uno dei più grandi resort internazionali del nudismo/naturismo, tanto che spesso ci si riferisce alla celebre location francese come alla "Città dei nudisti".
Le loro descrizioni fanno capire che il più delle volte accade che la nudità dei corpi e l'abbandono di tutte le convenzioni spociali di cui gli abiti rappresentano il più forte baluardo facciano sì che la pratica della sessualità (di una sessualità liberata) si faccia in un contesto naturale estremamente facile, senza remore e senza pensieri.
Il sesso praticato all'aperto, sia che ci si trovi di fronte ad un pubblico di astanti, sia che si sia da soli, nel contesto di coppia non inclusiva o condiviso con altri (che siano singoli o in coppia) diventa così una pratica assolutamente naturale, da cui si trae piacere e attraverso cui si dà (e si riceve) piacere, secondo una modalità non problematica, spogliata di tutti gli appesantimenti culturali, vissuta gioiosamente senza sensi di colpa di matrice religiosa e senza falsi pudori, esattamente sullo stesso piano che stare al sole, abbronzarsi, fare un picnic e godersi il mare e la natura.
Mare, sole, natura e pieno contatto con l'ambiente e con gli altri senza barriere "tessili" sono i quattro pilastri vincenti per una sessualità liberata e scevra da inibizioni e da pudori anacronistici, assieme alla libera e mutevole bilancia tra esibizionismo e voyerismo con modalità che nulla hanno a che vedere con l'ambito delle parafilie e che spesso, con una continua intercambiabilità dei ruoli, accrescono il piacere dell'essere a pieno tondo in un contesto naturale, dove le pratiche della sessualità divengono atti equiparati a molteplici altre azioni che si possono fare su di una spiaggia (o in natura), come nuotare, tuffarsi, giocare a pallone, correre, mangiare un gelato, con in più la consapevolezza di essere parte d'uno scenario e di contribuire alla costruzione di "cartoline" che rimarranno impresse nella memoria di quanti vi partecipano.
I racconti di Mark Golding e di Belinda Mosse sono appunte delle "cartoline", in cui la nudità, il sesso (guardato o praticato) e l'essere in natura sono strettamente intreccati.
Il libro si legge con piacere e con particolare interesse, specie se si è avuta l'occasione di frequentare la spiaggia di Cap d'Agde e altri luoghi dove si pratichi il nudismo "liberato", piuttosto che quelle forme di naturismo bigotte in cui la sessualità ostentata viene bandita in quanto ritenuta contraria ai principi di un "sana" pratica naturista.
(dal risguardo di copertina) Erotic true tales from one idyllic summer's month on the nudist beaches and other places in southern France. Lovers, exhibitionists and voyeurs are observed by Mark Golding who holds back nothing in this explicit and detailed account of what really happens when inhibitions are cast off along with the clothes. Needless to say Mark and Belinda enjoy the fun.
With photographs from Mark's collection and commentary by Belinda Mosse. Front cover shows Mark and Belinda who are well known in the naturist community and were for many years naturist columnists and 'agony aunts'.
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