Siamo sulla cima di una montagna, dove tra le ultime balze - prima di arrivare in vetta - si forma un piccolo spiazzo.
Siamo arrivati a piedi portando tutte le nostre masserizie e i nostri generi di conforto, alloggiati in grandi cesti da picnic: c'è tanta roba da mangiare e non mancano le bevande, compresi dei grandi thermos di the e caffé.
E approfittando di questo spiazzo assolutamente panoramico, con una vista mozzafiato sulla valle sottostante, ci siamo sistemati, allestendo un gazebo e disponendo ad arte anche degli ombrelloni, tavoli e sedie.
Il vento soffia incessante, il sole splende e, con il suo calore, stempera l'aria frizzante.
Dobbiamo festeggiare un evento: ed è per questo che siamo saliti sin sulla cima della montagna.
Finalmente, alla fine del laborioso allestimento, possiamo ammirare la'opera compiuta: tavoli addobbati con ogni sorta di leccornia ebevande di ogni tipo: dalla Coca Cola, al vino alla birra, ai thermos pieni di caffé e di the.
Seguendo la strada che ascende a stretti tornanti tutti, amici e parenti convocati, cominciano a radunarsi.
Ma Salvatore è grumpy, fa il burbero-scontroso.
E allora tutti d'improvviso se ne vanno, prima ancora che la festa cominci.
Vedendo la mia delusione, Tatarone si ammorbisce e viene a più miti consigli, aprendosi al sorriso. Forse non tutto è perso: il party si farà, malgrado tutto.Mi sporgo dalla balaustra che cinge la terrazza e che portege dal cadere nel vuoto sottostante, alla ricerca della carovana degli ospiti in marcia verso valle.
Li avvisto dall'alto mentre stanno ormai scomparendo alla vista, prima di imboccare l'ultimo tornante e faccio grandi cenni con le braccia: "Dove state andando? Tornate, tornate, amici!".
Mi vedono, fortunatamente, e riprendono a percorrere faticosamente la strada in salità che li riporterà a noi!
Evviva, la festa si farà!!!
Ho fatto questo sogno qualche tempo addietro. E Salvatore l'aveva letto: rivelava questo suo modo di essere, al tempo stesso riservato e scontroso da una parte, e conciliante dall'altro.
Succedeva spesso che di fronte alle mie iniziative "sociali" brontolasse, ma poi finiva con l'accettarle e con il trarne piacere.
Un sogno che a suo tempo mi parve enigmatico e che, riguardandolo adesso alla luce degli eventi, sembra quasi profetico.
Come se, in tale sogno, vi fosse in nuce la rappresentazione d'un ultimo congedo, che non è avvenuto nella realtà, ma che è stato sostituito da un saluto che tanti gli hanno tributato e dalle testimonianze su di lui che si sono succedute, come è accaduto a Palazzo delle Aquile il 30 giugno 2015, in occasione della “Tavola rotonda sulla legge 328/2000″, organizzata dall’ufficio di presidenza del Consiglio comunale in collaborazione con ASAEL (Associazione siciliana amministratori enti locali), che ha preso lo spunto dalla presentazione del saggio di Salvatore Migliore, dal titolo “Sistema integrato di interventi e di servizi sociali: un progetto per garantire la qualità della vita”, volume che si apre con un'introduzione scritta da Salvatore Crispi, appunto.
Salvatore era stato invitato a far parte del cast dei relatori: non è stato presente materialmente, ma lo è stato in spirito ed è stato commovente sentirele parole su di lui enunciate dal Presidente del Consiglio Comunale Salvatore Orlando e dall'autore del volume, che nei confronti di Salvatore aveva un rapporto pluriennale di stima ed affetto.
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