Non ci è dato sapere
né il quando della fine né il modo
Andiamo avanti
Sappiamo solo questo:
che il tempo
si fa stretto
e che di giorni a disposizione
ce ne sono sempre meno
Ad oggi per me sono già trascorsi
75 anni
902,826 mesi
3923 settimane
27.467 giorni
659.185 ore
39.551.126 minuti
(e potrei anche dire i secondi
e i millesimi di secondo,
ma questi ve li risparmio)
Tutta la mia vita vissuta
sta in questi numeri
che continuano a crescere
Intanto, già mentre scrivo
la conta s’è modificata
andando oltre
Tic Tac
Tic Tac
Tic Tac
L’orologio corre
Il pendolo batte le mezz’ore e le ore
e la danza delle lancette prosegue inarrestabile
Il cronometro della vita è inesorabile,
incessante
E se guardi i millisecondi
che diventano secondi,
i secondi che si fanno minuti,
i minuti che si trasformano in ore,
le ore in giorni,
ti senti in balia d’una forza inesorabile
E sai che nessuno, sinora,
ha mai trovato la magica formula
per fermare il tempo
Se mai la trovasse,
forse sarebbe un Dio
Soffia il vento
Si attivano mulinelli e vortici
di foglie secchi e sacchetti di plastica
che girano
(7 gennaio 2021) Nella prefazione all’edizione italiana della sua raccolta di saggi “Ritorno al fuoco”, l’ecologista, poeta e premio Pulitzer Gary Snyder scriveva nel 2008: "[...] la metafora centrale che percorre tutti i brani è la necessità di confrontarsi con la distruzione, con la perdita, con i cambiamenti drastici e con il disordine, senza entrare in paranoia. Tutto ciò trova validità, sempre, nella natura (sia dolcemente benevola che implacabilmente severa), nelle nostre vite personali, nella storia e nella politica. Con la natura e con l’impermanenza delle nostre vite è possibile imparare ad andare d’accordo; aiuterebbero, di certo, saggezza e grazia”.
A distanza di più di dodici anni ci troviamo a varcare la soglia di un nuovo anno ancora alle prese “con la distruzione, con la perdita, con i cambiamenti drastici e con il disordine”. Il pensiero va alla pandemia, ma non vorrei passasse inosservato che il 2020 è stato anche l’anno di nuovi record nella classifica degli eventi climatici estremi: dalla più lunga stagione degli uragani nell’Atlantico, che si sono abbattuti sugli Stati Uniti e sull’America centrale, alle inondazioni in Cina, dall’invasione di locuste nell’Africa orientale alle tempeste in Europa, di cui quella in ottobre che ha devastato intere comunità in Piemonte e Liguria. Tutti eventi in cui dalla comunità scientifica è stato ravvisato come fattore decisivo il cambiamento climatico.
Gli incendi hanno imperversato sulla costa Ovest degli Stati Uniti: lo stesso fenomeno distruttivo a cui si riferiva Snyder già nel 2008, osservando che in ben altre epoche di equilibrio con la Terra, i nativi americani di quei luoghi provocavano piccoli incendi pilotati per conservare intatta la capacità rigeneratrice delle foreste, e che “gli esseri umani di tutto il mondo, per diverse centinaia di migliaia di anni, forse per mezzo milione di anni, si sono adattati al fuoco”, e - aggiungo io - al freddo.
Per centinaia di migliaia di anni, se non per milioni di anni, ci siamo lasciati guidare da un senso del Luogo in cui vivevamo per sviluppare la capacità di adattarci ad esso, alla ricerca di una relazione simbiotica con la natura. Oggi perseveriamo invece nell’illusione di imporci ai luoghi e alla natura, magari grazie all’aiuto di una tecnologia ritenuta onnipotente o di un vaccino “salvifico”.
L’”arte del fuoco” ci è sfuggita di mano, di essa abbiamo a stento memoria, ed anche per questo fuggiamo il freddo come tutte le situazioni “fuori comfort”, quelle che non controlliamo, per rinchiuderci nei gusci dove viviamo e facciamo smart working. Ci salutiamo, ci parliamo e ci scambiamo decisioni ed emozioni da un video all’altro, a distanza. Camminiamo sempre meno. Trascorriamo all’aperto sempre meno tempo, ancor meno in natura. Poche volte - o quasi mai, o mai - ci togliamo le scarpe per camminare a piedi nudi sulla neve.
Cari Amici, se non vi riconoscete in questa prospettiva, se questa non è la strada che desiderate percorrere, se sentite che - pur se il destino non vi è chiaro - questa non è la via alla vostra meta, allora condividerete con me un altro passo del testo di Snyder: “Dobbiamo ritornare al fuoco svariate volte, dobbiamo ritornare al nostro sé [...]”.
Che il 2021 sia l’anno della consapevolezza del respiro e del cammino, l’anno del freddo e del caldo vissuti in modo egualmente aperto, l’anno in cui fortificheremo il nostro sistema immunitario con le docce fredde mattutine e i bagni nelle acque naturali, l’anno in cui impareremo a parlare con gli alberi, l’anno dei piedi nudi sull’erba bagnata.
Che il 2021 sia l’anno del ritorno alla Terra.
L’anno del ritorno al nostro fuoco interiore.
Per saperne di più su Andrea Bianchi segui i due link riportati sotto.
"Solo camminando a piedi nudi nella Natura è possibile contattare la nostra Anima, comprendendo che siamo in un luogo in cui possiamo semplicemente restare, senza essere altro che noi stessi" Esce...
Nel 2011, Andrea Bianch i, da sempre affascinato dalle ascensioni verso le grandi altezze montane come simbolo della ricerca interiore dell'uomo, durante un'escursione in altitudine, si è tolto le...
Era diventato davvero troppo dispendioso in termini di tempi richiesti alimentarli entrambi, anche perchè nati per caso, mentre
armeggiavo - ancora alle prime armi - per creare un blog, me li ero ritrovati ambedue, benchè la mia idea originaria fosse stata quella di averne uno solo. Infatti, non a caso, le loro
intestazioni erano abbastanza simili: creatone uno - non ricordo quale dei due per primo - lo ho "perso" (per quanto strano ciò possa sembrare) e mi diedi alacremente da fare per ricrearne uno
nuovo. Qualche tempo - nel frattempo ero divenuto più bravino - il blog perso me lo ritrovai).
Ohibò! - dissi a me stesso - E ora cosa ne faccio?
La risposta più logica sarebbe stata: Disattiviamolo!. E invece...
Mi dissi: li tengo tutti e due. E così feci. E' stato bello finchè è durato...
Ma giocare su due tavoli - e sempre con la stessa effcienza - è molto complicato, ancora di più quando i tavoli diventano tre e
poi quattro e via discorrendo....
Con overblog ho trovato una "casa" che mi sembra sicuramente più soddisfacente e così, dopo molte esitazioni, mi sono deciso a
fare il grande passo del trasloco, non senza un certo dispiacere, perchè il cambiamento induce sempre un po' di malinconia e qualche nostalgia.
E quindi ora eccomi qua.
E quello che ho fatto - ciò mi consola molto - rimane là e chiunque se ha la curiosità può andare a dargli un'occhiata.