(Maurizio Crispi) L'imperatore romano Tito Flavio Vespasiano , meglio conosciuto come Vespasiano (in latino: Titus Flavius Vespasianus; Cittareale, 17 novembre 9 DC – Cotilia, 23 giugno 79 DC), con un pubblico editto, fece costruire a Roma nel contesto di una generale ristrutturazione edilizia della Capitale e successivamente in tutte le città cospicue dell'impero gli orinatoi pubblici (riservati solo all'uso maschile) - peraltro tassandoli - che da allora furono noti come "Vespasiani"e rimasero in funzione nelle nostre città sino ad epoca recente sino alla loro abolizione in tempi relativamente recenti, non si sa bene perchè: forse per via del tanfo ammoniacale di urina fermentata che emanavano per via della carente pulizia, o forse perchè erano divenuti luogo di incontro di omosessuali per rapidi amplessi?
Il signor Condom, medico francese del XVII secolo alla corte di Carlo II, suggerì l'utilizzazione del budello d'agnello come mezzo di contraccezione (la cosiddetta "redingote anglaise” o cappottino inglese - secondo la definizione tramandata da Casanova -, dispositivo inizialmente pensato proprio per l'uso del re ed evitargli l'incomodo di troppi figli illeggittimi), prima ancora che il medico ebreo Julius Fromm nel corso del XIX sviluppasse l'idea del dott. Condom con la creazione di un analogo dispositivo in gomma, riutilibbile dopo accurato lavaggio. Eppure, nei paesi anglosassoni, in Francia ed anche nell'Italia settentrionale, fu il nome del dotto Condom a rimanere per indicare il comune preservativo o profilattico, mentre comunemente per anni gli stessi dispositivi vennero chiamati "Fromms" nei paesi di lingua tedesca
Potremmo parlare qui anche del signor Bich (a cui - si pronuncia Bik - si deve l'invenzione della moderna penna a sfera Bic, universalmente conosciuta ed utilizzata), ma in questo caso non c'è alcun imbarazzo nella coincidenza tra il nome dell'inventore e l'oggetto divenuto d'uso quotidiano da lui inventato, come pure del signor Taxi, a cui si deve l'ampliamento della diffusione del moderno Taxi (una delle versioni accreditate sull'origine del termine "taxi" infatti sostiene che si sostiene che il termine "taxi" derivi dalla nobile famiglia tedesca Thurn und Taxis che dal 1490 detenne per secoli il monopolio del servizio postale nell'impero tedesco. I Thurn und Taxis discendono dalla famiglia bergamasca Torriani, che avevano come simbolo un tasso; il cui nome deriva dalla germanizzazione dei termini italiani "torre" e "tasso"), o dell'emerito King Camp Gillette, inventore nel 1901 del rasoio di sicurezza con lamette usa e getta che oggi conosciamo con il termine usuale di "gillette".
Il problema vero risiede soprattutto quando l'invenzione riguardo un oggetto in qualche misura "pruriginoso" e quando il pproprio nome viene ad essere - per l'eternità, in alcuni casi - legato a quell'oggetto.
In fondo, a ben pensarci, quella conquistata da questi illustri personaggi é una forma di immortalità: il tuo cognome continua a sopravvivere in un oggetto di uso comune, al cui originarsi hai contributo, secoli, se non millenni prima. E se si tratta di un oggetto "spregevole" o bollato da un vetusto senso del senso del pudore,poco importa.
Mia madre rideva sempre quando a me piccolo raccontava la storia dell'Imperatore Vespasiano e dei vespasiani: quando capitava che camminando per le vie di Palermo ci imbattesimo in uno di essi. Per esempio, - lo ricordo indelebilmente - ce n'era uno propio a Piazza Croci di Palermo, dove c'era anche un parcheggio di carrozzelle: passando da quel marciapiedi tra la pipì dei cavalli e quella degli utenti che ancora ricorrevano al Vespasiano, il tanfo ammoniacale era quasi insopportabile e faceva lacrimare gli occhi.
In più li trovavo davvero buffi: tutti quei personaggi che vi entravano e ne uscivano e di cui, mentre erano intenti all'atto, si vedeva solo la testa o un cappello e i piedi.